Potrà sembrare strano, ma il metaverso, nonostante tutti i limiti dovuti alla sua natura virtuale, sta avendo un impatto enorme sul settore degli immobili. Professionisti come architetti, agenti immobiliari e designer sono attratti da questo mondo digitale come i marinai dal canto delle sirene e lo stesso vale per gli investitori, che ormai da tempo hanno fiutato la possibilità di fare affari in quella che dovrebbe essere solo una piccola parte del futuro Web 3, un modo nuovo e fortemente decentralizzato di intendere la rete.
Secondo quanto riferito da McKinsey & Company, società internazionale di consulenza manageriale, tra gennaio e maggio 2022 i venture capitalist hanno investito 120 miliardi nel metaverso, più del doppio dei 57 miliardi investiti in tutto il 2021. Tuttavia, neppure il mercato immobiliare online è rimasto immune agli scossoni subiti dall’economia mondiale e dal mercato delle criptovalute, come indica il crollo (tra il 50 e l’80%) dei prezzi dei terreni virtuali venduti su quattro grandi piattaforme: The Sandbox, Decentraland, Cryptovoxels e Somnium Space.
Gli architetti del metaverso
Questo non ha però impedito a intere carriere di svilupparsi e trovare nuova linfa vitale del metaverso. È il caso, per esempio, di George Bileca, il CEO di Voxel Architects, che dopo aver studiato architettura e design aveva intenzione di farsi un nome del settore delle automobili, ma ha cambiato idea dopo aver ricevuto del terreno su Cryptovexels con il quale sperimentare. All’inizio della pandemia ha iniziato a vendere NFT di automobili digitali progettati da un suo amico e da quella prima esperienza è iniziato un percorso che l’ha portato a diventare l’amministratore delegato di un’azienda che può contare su 25 dipendenti che lavorano full time su progetti legati al metaverso. Nel corso degli ultimi anni, Voxel Architects ha dato vita a immobili virtuali per clienti di tutti i tempi, incluse gallerie per la casa d’aste Sotheby’s e uno stabilimento di produzione di NFT per l’artista americano Tom Sachs. Presto su The Sandbox e Decentraland arriverà anche una mostra ufficiale dedicata a Elvis Presley.
Bileca spiega che in un primo momento la creazione di edifici per il metaverso non è poi molto diversa da un progetto di architettura classico. Dopo un primo “brainstorming” con il cliente si iniziato a buttare giù delle idee, a mano o sul computer, e una volta trovato un accordo sul design si procede con la modellazione 3D, facendo però attenzione a tenere a mente le caratteristiche tipiche del metaverso in cui lo spazio andrà ad inserirsi (ogni spazio virtuale ha le sue caratteristiche in termini di texture utilizzate, colori ecc.). La fase successiva è la programmazione, necessaria per rendere l’immobile interattivo e quindi interessante per gli utenti.
Cosa giustifica la spesa?
Lo studio si fa pagare all’ora e i progetti più ambiziosi possono arrivare a costare anche centinaia di migliaia di dollari. Di fronte a questo dato può sorgere spontanea una domanda: perché qualcuno dovrebbe spendere così tanto per un immobile nel metaverso? Le possibili ragioni sono molteplici. Per esempio, in alcuni luoghi virtuali si svolgono conferenze, mostre e altri eventi a cui gli utenti possono accedere solo pagando il costo del biglietto. Altre aziende affittano i propri edifici a realtà che desiderano farsi conoscere in questo nuovo contesto online. C’è anche chi sfrutta questi ambienti per farsi pubblicità, per esempio mettendo il proprio logo all’interno di uno stadio. Si parla più che altro di brand experience, soprattutto perché il paragone con la pubblicità classica, che interrompe le attività dell’utente per costringerlo a sentire parlare di qualcosa che spesso non gli interessa neppure, non è gradito.
Quanto può essere stabile il mercato immobiliare nel metaverso?
Proprio come nel mondo reale, anche nel metaverso la posizione degli edifici ha un peso non indifferente nel loro costo. Chi vuole costruire un immobile virtuale vicino alla casa di una celebrità o a un luogo che attira molti utenti deve tenersi pronto a sborsare parecchi soldi. Naturalmente anche un design ricercato può far lievitare il prezzo del progetto.
Per quanto a lungo resterà sostenibile questo mercato? Secondo Janine Yorio, CEO di Everyrealm, è difficile rispondere a questa domanda. Per Winston Robson, CEO e co-fondatore di WeMeta, esiste la possibilità che il mercato immobiliare nel metaverso diventi un investimento stabile in futuro. Anche per Sam Huber, CEO di LanVault, non bisogna parlare di una “bolla”. Al momento c’è parecchio entusiasmo attorno al settore ed è pronto a scommettere che anche in futuro la situazione resterà florida.