Milano, 22 novembre 2025 – Tether, la società dietro la stablecoin USDT, ha annunciato oggi un nuovo investimento nella piattaforma canadese Ledn, specializzata in prestiti garantiti da Bitcoin. La notizia, diffusa alle 9.30 dal CEO Paolo Ardoino, rappresenta un passo in avanti nella diversificazione delle attività del gruppo, che da qualche mese sta esplorando anche altri settori, come la robotica. Ora, però, l’attenzione si sposta sul mercato del lending crypto, un settore in rapida crescita e cruciale per il futuro della finanza digitale.
Tether punta su Ledn: numeri da record nel lending crypto
L’importo dell’investimento non è stato reso noto, ma arriva in un momento di grande fermento per il settore. Secondo i dati forniti da Ledn, la piattaforma ha erogato più di 2,8 miliardi di dollari in prestiti garantiti da Bitcoin dall’inizio della sua attività. Solo nel 2025, i prestiti attivi hanno superato il miliardo, mentre i ricavi ricorrenti annuali (ARR) hanno raggiunto per la prima volta i 100 milioni di dollari. Fonti interne parlano di un risultato che “conferma la solidità del modello e la crescente domanda di soluzioni di credito alternative”.
Il mercato sembra premiare chi scommette su questa strada. Un report recente di Dataintelo stima che il valore globale dei prestiti garantiti da Bitcoin crescerà dagli attuali 7,8 miliardi di dollari (dato 2024) a oltre 60 miliardi entro il 2033. Una crescita che, secondo gli esperti, riflette sia l’aumento della capitalizzazione delle criptovalute sia la ricerca di strumenti finanziari più flessibili da parte di investitori e professionisti.
Bitcoin come garanzia: la mossa di Tether
“Con Ledn stiamo aprendo la strada a un credito che non costringe a vendere le proprie risorse digitali”, ha detto Paolo Ardoino, CEO di Tether. “Così si rafforza la custodia diretta e la resilienza finanziaria, creando casi concreti d’uso che mettono in luce il ruolo delle risorse digitali come pilastri di un sistema finanziario globale più inclusivo”. Parole che indicano una visione a lungo termine: non solo un investimento tecnologico, ma una vera scommessa sul futuro della finanza decentralizzata.
Il sistema di Ledn, ora supportato da Tether, permette agli utenti di ottenere liquidità senza vendere i propri asset digitali. Chi possiede Bitcoin può usarli come garanzia per prendere prestiti in valuta tradizionale o stablecoin, mantenendo la proprietà delle criptovalute e sfruttando eventuali aumenti di valore futuri. Una dinamica simile a quella della finanza tradizionale, dove il debito garantito da asset è una pratica comune tra privati e aziende.
Lending crypto: un mercato che corre
Nel mondo della finanza decentralizzata (DeFi), il lending è oggi uno dei settori più vivi, sia per capitali che per innovazione. Dati di Dune Analytics mostrano che le piattaforme di prestito guidano per volume di liquidità, superando anche exchange decentralizzati e protocolli di yield farming. Il trend non sembra rallentare: “La richiesta di credito garantito da asset digitali cresce ogni mese”, spiega Adam Reeds, co-fondatore di Ledn. “Con l’ingresso di Tether potremo accelerare lo sviluppo e offrire nuove soluzioni sia ai clienti retail che a quelli istituzionali”.
Il settore, però, resta esposto a oscillazioni e a possibili interventi normativi. In Europa e negli Stati Uniti, le autorità seguono da vicino l’evoluzione dei servizi finanziari legati alle criptovalute. Ma, secondo gli addetti ai lavori, la presenza di grandi nomi come Tether può aiutare a rafforzare la fiducia degli investitori e a portare più trasparenza.
Tether si rafforza nel mondo crypto
L’investimento in Ledn fa parte di una strategia più ampia che vede Tether impegnata a consolidare il suo ruolo non solo come emittente di stablecoin, ma anche come protagonista nell’ecosistema della finanza digitale. Dopo aver esplorato campi come l’intelligenza artificiale e la robotica, con progetti pilota tra Milano e Singapore, la società guidata da Ardoino punta ora a diventare un punto di riferimento nel mercato dei prestiti crypto.
Resta da capire quale sarà l’impatto concreto di questa mossa sui mercati e sulle abitudini degli investitori. Per ora, la reazione degli esperti è positiva: “È un segnale importante”, commenta un analista contattato da alanews.it. “Dimostra che il lending crypto non è più un semplice esperimento, ma una parte sempre più centrale della nuova finanza”.
