Un miner di Bitcoin ‘estremamente fortunato’ batte ogni previsione e vince $266K

Un miner di Bitcoin 'estremamente fortunato' batte ogni previsione e vince $266K

Un miner di Bitcoin 'estremamente fortunato' batte ogni previsione e vince $266K

Corrado Pedemonti

23 Novembre 2025

Roma, 23 novembre 2025 – Nella notte di venerdì un miner solitario di Bitcoin ha colto un risultato davvero raro, risolvendo il blocco numero 924.569 e portandosi a casa 3,146 BTC, pari a circa 266.000 dollari. Un’impresa che spicca in un mondo dove la maggior parte del mining si affida a grandi infrastrutture industriali. Questo miner, infatti, operava con una potenza di calcolo modesta, appena 1,2 terahash al secondo: una cifra piccolissima se paragonata agli standard del settore.

Un colpo di fortuna incredibile

A spiegare la portata di questo evento ci ha pensato Con Kolivas, creatore del pool CKpool. Il miner – probabilmente un hobbista – ha avuto una fortuna fuori dal comune. “Le probabilità erano di circa uno su 1,2 milioni al giorno con quella potenza”, ha scritto Kolivas su X (ex Twitter), mettendo in luce quanto sia raro un risultato del genere. Per dare un’idea, questa macchina rappresenta poco più di una goccia nell’oceano rispetto ai giganti del settore, capaci di generare exahash, ovvero un quintilione di hash al secondo.

Il premio totale è formato da 3,125 Bitcoin dati dal sussidio del blocco più 0,021 BTC provenienti dalle commissioni sulle transazioni, per un totale di poco più di 3,146 BTC. I dati sono stati confermati da analisi on-chain diffuse nelle ore successive.

2025, l’anno dei solisti del mining

Nonostante il mining sia sempre più dominato da grandi player industriali, il 2025 sta sorprendendo per i risultati ottenuti dai “solo miners”. Secondo i numeri di Mempool Space, dall’inizio dell’anno sono già 13 i blocchi risolti da minatori indipendenti tramite CKpool, una media superiore a uno al mese. Un dato che ha lasciato a bocca aperta molti addetti ai lavori.

Solo il mese scorso un altro miner solitario aveva incassato un premio da 347.455 dollari risolvendo il blocco 920.440, con 3,125 BTC più le commissioni. Episodi simili sono capitati anche nei mesi di luglio, giugno, marzo e febbraio, sempre con potenze di calcolo ben inferiori a quelle delle grandi farm.

“È la prova che nella rete Bitcoin c’è ancora spazio per i piccoli”, ha commentato un analista di settore contattato da alanews.it. “La probabilità è bassa, certo, ma non è mai zero”.

Il mining guarda all’AI per restare in gioco

La pressione sui profitti dopo l’ultimo halving sta spingendo i grandi attori a cercare nuove strade. Diverse aziende del settore stanno già investendo in infrastrutture dedicate all’intelligenza artificiale. Tra queste c’è CleanSpark, che a ottobre ha annunciato l’espansione verso data center specializzati in AI. La notizia ha fatto volare il titolo in borsa, con un +13% in poche ore.

Anche TeraWulf punta in quella direzione: la società ha in programma di raccogliere 500 milioni di dollari con un’emissione di obbligazioni convertibili per costruire un nuovo campus per data center ad Abernathy, Texas. “Il mining puro non basta più”, ha detto un portavoce. “Serve aprirsi a nuovi settori per rimanere competitivi”.

Un settore in bilico tra rischi e opportunità

Il mondo del mining è in continuo movimento. Da un lato le aziende cercano modi nuovi per mantenere i guadagni; dall’altro, eventi come quello di venerdì dimostrano che i piccoli miner non sono spariti. “Non è solo questione di hardware”, ha confidato Kolivas. “A volte serve anche una buona dose di fortuna”.

Intanto, il settore è tenuto d’occhio anche dalle autorità. Secondo alcune fonti negli Stati Uniti, aziende come Bitmain sarebbero sotto indagine per possibili rischi legati alla sicurezza nazionale. Un segnale chiaro che la partita sul futuro del mining si gioca su più tavoli: tecnologia, regole e – come dimostra la storia del miner solitario – anche sull’imprevedibilità.

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