Milano, 10 dicembre 2025 – TEMPO, la blockchain che ha visto il coinvolgimento di Stripe e Paradigm fin dalle prime battute, ha finalmente aperto la sua testnet. Dopo mesi di attesa nel mondo fintech, questo passo rappresenta un momento importante per l’intero ecosistema dei pagamenti digitali. Valutata 5 miliardi di dollari nell’ultimo round di finanziamenti, TEMPO si presenta come la nuova “rete per i pagamenti”, almeno secondo le intenzioni dei suoi creatori.
Stripe e Paradigm spingono TEMPO nella testnet
Dietro il lancio della testnet c’è un lavoro che dura da quasi due anni. I fondatori di TEMPO raccontano che la partecipazione diretta di Stripe, gigante californiano dei pagamenti, e del fondo di venture capital Paradigm ha garantito risorse tecniche e finanziarie ben oltre la media delle startup blockchain. “Vogliamo che i pagamenti on-chain siano fluidi e affidabili come quelli tradizionali”, ha detto ieri sera Josh Feinman, responsabile prodotto. Il progetto punta a coinvolgere sviluppatori pronti a mettere alla prova applicazioni concrete, con transazioni rapide e costi bassi.
Non è solo una questione di parole: diversi sviluppatori italiani confermano di aver già ricevuto i primi inviti per testare la piattaforma, con demo tecniche in programma nei prossimi giorni. Andrea Colombo, giovane developer milanese, racconta: “L’interesse è tangibile, tutti vogliono capire se questa blockchain mantiene ciò che promette”.
Un’infrastruttura pensata per i pagamenti
Ma che cos’è davvero questa rete TEMPO? Le specifiche pubblicate da poco sul sito ufficiale spiegano che il protocollo è nato proprio per superare alcune difficoltà che frenano ancora l’uso della blockchain nei pagamenti quotidiani. Il nodo principale è la scalabilità: reti come Ethereum o Bitcoin spesso si scontrano con costi troppo alti e tempi imprevedibili. TEMPO punta a offrire invece un sistema di validazione veloce (quello che chiamano “proof-of-stake ottimizzato”) capace – almeno sulla carta – di gestire migliaia di operazioni al secondo.
Fonti interne rivelano che Stripe ha lavorato fianco a fianco con il team tecnico per creare interfacce pensate sia per grandi aziende sia per piccole realtà. L’obiettivo è togliere ogni ostacolo all’ingresso: “Non serve essere esperti in crittografia per usarla”, dicono i portavoce del progetto.
Una valutazione da 5 miliardi e occhi puntati sul futuro
La cifra che fa più rumore nel panorama europeo resta quella della valutazione: ben 5 miliardi di dollari. Gli esperti si chiedono come si sia arrivati a questo numero prima ancora del lancio ufficiale: “Si tratta di un progetto con ambizioni globali e partner importanti, ma tutto dipenderà da quanto sarà adottato davvero”, spiega Paolo Brignoli, consulente fintech presso Nomisma. La testnet — una sorta di ambiente di prova aperto a sviluppatori e aziende selezionate — servirà anche a mettere alla prova la sicurezza dell’intera infrastruttura.
Alle 11:00 (ora italiana) sono stati annunciati oltre 300 team accreditati per entrare nella piattaforma. Le prime reazioni sui social non sono mancate: tra chi guarda con ottimismo (“finalmente qualcosa oltre le solite promesse”) e chi resta scettico (“vediamo prima le performance concrete”).
Cosa cambia per l’ecosistema dei pagamenti digitali
Rimane da vedere se TEMPO riuscirà davvero a diventare l’infrastruttura principale per i pagamenti digitali basati su blockchain. La concorrenza è agguerrita: Solana, Polygon ed Ethereum lavorano da tempo su idee simili. Ma i sostenitori del progetto – tra cui alcuni ex manager PayPal – puntano tutto sulla partnership con Stripe, già molto radicata tra le aziende online.
Secondo i documenti tecnici visti da alanews.it, la testnet permetterà transazioni simulate tra utenti sparsi nel mondo (attualmente i nodi attivi sono 27, distribuiti tra Stati Uniti, Germania, Singapore e Italia). Il calendario prevede sei mesi intensivi di prove prima dell’apertura al pubblico.
Tempi e prospettive: cosa attendersi
Per ora tutto ruota intorno alle aspettative degli sviluppatori e degli investitori. “La sfida non è solo tecnica”, avverte Brignoli, “ma anche regolatoria e commerciale”. La Banca Centrale Europea non si è ancora espressa su TEMPO, ma fonti interne confermano a alanews.it che seguiranno con attenzione l’evolversi della situazione nei prossimi mesi.
Per chi lavora nell’innovazione finanziaria milanese questa fase è cruciale: “Se TEMPO funziona come promette”, dice Colombo, “potrebbe rivoluzionare il modo in cui gestiamo i soldi online”. Solo allora – forse nella seconda metà del 2026 – capiremo se questa blockchain TEMPO resterà uno dei tanti esperimenti o diventerà davvero la “rete dei pagamenti” su scala globale.
