Stripe, Metamask e la nuova stablecoin mUSD: ecco cosa cambierà nei pagamenti crypto

Stripe.

Nuove strade per l’economia digitale: interoperabilità tra piattaforme. - www.cryptohack.it

Luca Antonelli

22 Agosto 2025

Stripe entra nel cuore del Web3 con una mossa che unisce pagamenti tradizionali e valute stabili. Il primo test passa da Metamask, ma l’obiettivo è più grande.

Un ponte tra finanza tradizionale e decentralizzata. È questo il senso dell’operazione annunciata il 20 agosto 2025: Stripe Bridge collaborerà con M0 Protocol per l’emissione di stablecoin, iniziando da un’integrazione diretta con Metamask e la nuova mUSD. Il progetto, già in fase di rollout, rappresenta uno degli sviluppi più concreti verso l’adozione di massa dei pagamenti crypto integrati nei wallet.

Il cuore tecnico dell’iniziativa è l’infrastruttura modulare di M0, un protocollo che consente a soggetti istituzionali di emettere valute stabili garantite, mantenendo compliance, auditabilità e interoperabilità. Stripe, tramite il suo ramo Bridge, si occuperà di connettere l’emissione direttamente ai circuiti di pagamento fiat, creando un canale bidirezionale tra dollaro digitale e saldo bancario reale.

Il primo stablecoin coinvolto sarà mUSD, un token ancorato al dollaro americano che sarà accessibile direttamente dal wallet Metamask. L’utente potrà ricevere, detenere e utilizzare mUSD anche per operazioni quotidiane, sfruttando la UX del wallet più diffuso nel Web3. Non si tratta solo di un test tecnico: è il primo caso in cui una grande azienda come Stripe partecipa attivamente alla tokenizzazione e distribuzione su scala di stablecoin retail.

Cosa cambia davvero: Metamask, Stripe e stablecoin nella stessa infrastruttura

Stripe Bridge fungerà da infrastruttura di settlement, offrendo accesso alle reti bancarie per emittenti autorizzati. Questo significa che il protocollo M0 potrà contare su un circuito di riscatti e emissioni “fiat-backed” senza dover costruire un sistema bancario parallelo. Un’operazione che riduce le barriere normative per gli operatori e aumenta l’efficienza nei flussi cross-chain.

Stripe.
Il nuovo volto delle transazioni digitali prende forma nel mondo delle crypto. – www.cryptohack.it

Per Metamask, invece, l’integrazione della stablecoin mUSD porta il wallet un passo più vicino al wallet finanziario universale. Non solo interazione con dApp, NFT e DeFi, ma anche gestione di pagamenti stabili, con usabilità simile a quella di una carta. Il supporto iniziale sarà su Ethereum mainnet, ma M0 ha già annunciato estensioni su L2 compatibili, a partire da Base e Arbitrum.

Gracie Lin, advisor per i progetti crypto legati al mondo fintech in Asia, ha definito l’operazione “il primo vero ponte operativo tra wallet crypto e sistemi bancari, senza layer intermedi opachi”. Secondo Lin, la stabilità normativa di M0 e la reputazione di Stripe possono cambiare la percezione del rischio retail sulle stablecoin.

A differenza di USDT o USDC, mUSD punta su un modello ibrido: decentralizzazione nell’infrastruttura, ma emissione da parte di entità autorizzate e soggette a controlli. Questo risponde a molte delle critiche mosse da regolatori e operatori bancari, che spesso vedono le stablecoin come asset opachi e difficili da inquadrare fiscalmente.

Chi controlla cosa: sicurezza, trasparenza e nuovi scenari di adozione

Secondo i primi dati condivisi da M0, l’emissione di mUSD prevede collateralizzazione totale in dollari, con verifiche settimanali pubbliche e audit trimestrali. Il token sarà trasferibile come qualsiasi altro asset ERC20, ma l’accesso all’emissione e al riscatto sarà mediato da entità KYC-verified. Un modello che cerca di tenere insieme trasparenza on-chain e requisiti legali off-chain.

Stripe Bridge non si limiterà al solo mUSD. Già in fase avanzata ci sono test per emettere altre valute stabili denominate in euro (mEUR) e sterline (mGBP), sempre attraverso la logica modulare di M0. Tutto lascia pensare che il prossimo passo sarà l’integrazione con merchant e POS Stripe, che aprirebbe all’uso di stablecoin direttamente nei pagamenti online.

Il tempismo non è casuale. Dopo un anno segnato da forte selezione nel settore crypto, gli operatori più solidi stanno cercando convergenze con la finanza reale. Stripe, da sempre attenta all’evoluzione dei pagamenti digitali, entra ora in modo diretto in un ambito che fino a poco fa evitava: l’emissione e la gestione di valuta digitale nativa.

Il messaggio è chiaro: non si tratta di rincorrere la speculazione. Si tratta di costruire un’infrastruttura funzionante, scalabile e trasparente. E se davvero, nel 2026, i grandi retailer inizieranno ad accettare stablecoin via Stripe, questa operazione verrà ricordata come il passaggio chiave. Dove il wallet è diventato conto. Dove crypto e pagamento sono diventati la stessa cosa.

Change privacy settings
×