La società quotata al NASDAQ accelera sull’acquisto di XRP: mining di Bitcoin, Litecoin e Dogecoin per finanziare l’operazione.
VivoPower converte le crypto minate in XRP e punta anche a diventare azionista di Ripple Labs: il piano di accumulo si fa sempre più aggressivo.
Nel 2025 il mercato delle criptovalute si muove tra cicli di hype e consolidamento, ma una certezza rimane: sono sempre più le aziende che, anziché limitarsi a investire in token, decidono di sviluppare strategie dirette di accumulo, spesso con approcci inediti e fuori dagli schemi.
È il caso di VivoPower International PLC, società quotata al NASDAQ, che ha scelto di legare il proprio futuro finanziario non solo al mining, ma anche al network Ripple, con un piano preciso e strutturato per accumulare XRP attraverso una conversione diretta delle criptovalute minate.
Mining mirato e strategia di accumulo: come funziona il piano di VivoPower
L’operazione, comunicata ufficialmente nelle scorse ore, ruota attorno a Caret Digital, la divisione controllata da VivoPower dedicata alle attività di mining. La società ha annunciato l’acquisto di nuovi macchinari a prezzo scontato, con l’obiettivo di incrementare la produzione di Bitcoin, Litecoin e Dogecoin. Tuttavia, a differenza della maggior parte delle aziende di mining, VivoPower non ha intenzione di trattenere i token minati, né di convertirli in stablecoin o valute fiat per finalità speculative o operative.

Il piano è semplice nella forma, ma ambizioso nella sostanza: tutte le criptovalute minate verranno immediatamente convertite in XRP, in una strategia che il gruppo definisce “tesoreria duale”. Questo significa che l’azienda continuerà a minare criptovalute ad alta capitalizzazione, per poi usarle come strumento per accumulare token XRP, con l’obiettivo di aumentare la propria esposizione strategica al network Ripple.
L’azienda non ha comunicato i volumi attesi di produzione né l’entità degli investimenti previsti, ma ha chiarito che il processo di swap avverrà in modo continuo, con un’allocazione dinamica degli asset in base alle condizioni di mercato.
Perché proprio XRP: obiettivi strategici e visione a lungo termine
La scelta di puntare su XRP non è casuale. Nonostante le turbolenze legali che hanno coinvolto Ripple Labs negli anni passati, la criptovaluta ha mantenuto una posizione solida tra le prime dieci per capitalizzazione, con una rete di partner istituzionali che la rende una delle più utilizzate per pagamenti transfrontalieri.
Nel 2025, XRP è tornato ad attirare l’interesse degli investitori, anche grazie alla maggiore chiarezza regolatoria negli Stati Uniti e in Europa. VivoPower si inserisce in questo contesto con un approccio che non si limita al trading del token, ma che punta a diventare un attore rilevante all’interno dell’ecosistema Ripple, anche attraverso l’acquisto di quote di Ripple Labs.
In questo modo, l’azienda mira a posizionarsi non solo come detentrice di XRP, ma anche come soggetto influente nella governance e nello sviluppo del network. La combinazione tra mining e partecipazione azionaria rappresenta un caso raro e potenzialmente strategico nel mondo cripto.
Il coinvolgimento di investitori sauditi e le implicazioni geopolitiche
Alla base di questa operazione c’è un importante sostegno finanziario. La prima raccolta di capitali di VivoPower ha visto il coinvolgimento diretto del principe Abdulaziz bin Turki bin Talal Al Saud, membro della famiglia reale saudita e figura di spicco nella Eleventh Holding Company.
Questa partecipazione non è solo simbolica: conferisce all’operazione una dimensione geopolitica, con capitali del Golfo che puntano apertamente al rafforzamento della loro presenza nel settore cripto globale. Accanto al principe saudita, sono entrati nel capitale di VivoPower anche diversi fondi specializzati in asset digitali, rafforzando ulteriormente il progetto.
Il supporto di investitori di questa portata consente a VivoPower di scalare rapidamente nel competitivo settore del mining e di affrontare i costi energetici e infrastrutturali che spesso frenano i piccoli operatori. Resta però da capire quanto sia efficace la divisione Caret Digital, che si trova a confrontarsi con giganti come Marathon Digital, Riot Platforms o Bitmain.
XRP sotto osservazione: gli effetti sul mercato e le incognite future
Il progetto di VivoPower potrebbe avere ripercussioni importanti sul mercato di XRP, soprattutto se le conversioni da Bitcoin e altre crypto dovessero diventare significative. Il gruppo non ha ancora dichiarato obiettivi quantitativi precisi, ma in un contesto dove Ripple Labs detiene ancora una parte rilevante dell’offerta circolante, anche una pressione di acquisto costante potrebbe contribuire a spingere il prezzo del token.
Tuttavia, il successo dell’operazione dipenderà da molte variabili: l’efficienza delle attività di mining, l’andamento del mercato delle criptovalute, la volatilità dei prezzi e soprattutto la capacità di gestire l’allocazione degli asset in modo dinamico. Il gruppo ha dichiarato che potrebbe valutare anche la vendita di XRP in fasi favorevoli di mercato, per generare risorse utili a nuovi investimenti o per riequilibrare il portafoglio.
Il piano di VivoPower segna un passaggio significativo nella maturazione delle strategie aziendali nel settore cripto: non più solo mining per profitto immediato, ma un approccio sistemico che unisce produzione, accumulo strategico e partecipazione diretta nella governance di un network. Nel 2025, potrebbe essere proprio questa integrazione verticale a fare la differenza tra chi subisce il mercato e chi lo guida.