Le Bored Ape non sono sparite: il crollo dei prezzi non ha fermato del tutto l’ecosistema NFT più iconico degli ultimi anni.
Nel 2021 erano lo status symbol digitale più ambito tra celebrità e crypto-collezionisti. Oggi, dopo un crollo dell’88%del valore di mercato, le scimmie NFT del Bored Ape Yacht Club (Bayc) sembrano uscite dai radar della cronaca finanziaria, ma restano un punto di riferimento per comprendere l’evoluzione dell’arte digitale, dei token non fungibili e dell’economia web3.
Il progetto, nato come esperimento creativo, ha attraversato un’intera parabola: dalla febbre speculativa al ripensamento strutturale, passando per la crisi del settore NFT. Eppure, nel 2025, qualcosa si muove ancora.
Che cos’è davvero una scimmia NFT e perché ha fatto storia
Le cosiddette “scimmie NFT” sono immagini generate algoritmicamente che fanno parte del progetto Bored Ape Yacht Club, una raccolta da 10.000 token unici lanciata da Yuga Labs nell’aprile 2021. Ogni Bored Ape è un NFT su blockchain, cioè un oggetto digitale con proprietà verificabile, non replicabile e tracciabile pubblicamente.
A differenza delle immagini statiche condivisibili ovunque, un NFT consente all’acquirente di possedere formalmente un asset digitale. Il Bayc ha portato questo concetto all’estremo, trasformando le sue scimmie in passaporti d’accesso a eventi esclusivi, gruppi privati, vantaggi economici e soprattutto in simboli di appartenenza culturale nel mondo crypto.

Eminem, Snoop Dogg, Justin Bieber, Neymar, Madonna e Jimmy Fallon hanno acquistato una Bored Ape, contribuendo a rendere l’opera digitale un emblema di lusso digitale e appartenenza élitaria.
All’inizio, una scimmia NFT si poteva acquistare per 0,08 ETH, ovvero circa 200 dollari. Ma in pochi mesi il prezzo medio è esploso: nel settembre 2021, un lotto da 101 scimmie è stato battuto all’asta da Sotheby’s per 24,4 milioni di dollari, mentre l’esemplare #8817 è stato venduto per 3,4 milioni. Nell’aprile 2022, il floor price (prezzo minimo di vendita sul mercato secondario) ha toccato il record di 152 ETH – più di 429.000 dollari al cambio dell’epoca.
Poi, l’inversione di tendenza: nel 2023 e 2024, la crisi dell’intero ecosistema NFT ha travolto anche il Bored Ape Yacht Club. Il floor price è crollato prima a 27 ETH, poi sotto i 10,9 ETH nel 2024, perdendo oltre il 90% del valore massimo. A oggi, a settembre 2025, i prezzi oscillano intorno ai 14-17 ETH (circa 28.000-32.000 dollari), con scambi molto più rari e cauti.
Nonostante ciò, il progetto resiste, anche grazie al token ApeCoin, alle espansioni nel metaverso Otherside e alla continua attività dei membri storici della community.
Come si compra e si vende una Bored Ape nel 2025
Chi vuole oggi acquistare una scimmia NFT Bayc deve dotarsi di un wallet Ethereum (come MetaMask), collegarsi a marketplace NFT autorizzati (come OpenSea o Blur) e fare attenzione agli smart contract originali per evitare truffe.
I passaggi sono tecnici ma semplificati rispetto agli esordi: esistono interfacce mobile, guide ufficiali, e persino servizi di custodia gestita per collezionisti meno esperti. Le scimmie più rare – quelle con cappelli dorati, laser negli occhi o sfondi unici – sono ancora oggetto di collezione.
Chi invece vuole vendere una Bored Ape deve caricare il proprio NFT sul marketplace e stabilire un prezzo. Molti oggi optano per aste al ribasso, in attesa di riattivare l’interesse di un mercato che cerca nuove narrative.
Nel 2025, l’ecosistema NFT è profondamente cambiato: meno hype, più sostanza. I progetti che sopravvivono sono quelli con utility reale, valore narrativo o espansione tecnologica.
Il Bayc ha saputo costruire un universo narrativo attorno alle sue scimmie, integrando nuove collezioni come Mutant Ape Yacht Club, Bored Kennel Club e partecipazioni a piattaforme immersive come Otherside, il metaverso di Yuga Labs in collaborazione con Improbable.
Un altro fronte di sviluppo è l’intelligenza artificiale. Alcuni possessori stanno trasformando le proprie Bored Ape in avatar AI parlanti, creando identità virtuali brandizzate, personaggi da utilizzare in video, podcast, persino videogiochi. È qui che Bayc cerca di reinventarsi: non più solo collezione d’élite, ma infrastruttura per la creatività digitale del futuro.