Milano, 26 dicembre 2025 – È arrivata una delle scadenze di opzioni più grandi nella storia delle criptovalute, e lo ha fatto con un botto sulla piattaforma Deribit: oggi sono scaduti contratti per un valore di 28,5 miliardi di dollari. Un numero che non passa inosservato e che ha acceso i riflettori degli addetti ai lavori e degli analisti, sia in Europa che oltreoceano. Per farsi un’idea, si tratta di oltre metà dell’open interest totale su Deribit, che stando agli ultimi dati sfiora i 52,2 miliardi di dollari. Cifre da capogiro anche in un settore abituato a grandi oscillazioni.
Mercato sotto pressione: cosa succede a fine anno
Il giorno dopo Natale, negli uffici delle grandi banche d’affari milanesi si respirava un’aria insolita per la stagione. Tra i corridoi si parlava di “giornata cruciale”. Quando le scadenze di opzioni sono così ingenti, possono far muovere violentemente i prezzi di Bitcoin e Ethereum, le due criptovalute più seguite. “Abbiamo visto forti sbalzi nei giorni scorsi”, racconta a alanews.it Paolo Mazzetti, analista di CryptoValley. “Questa scadenza è una delle più alte mai viste: il 53% degli open interest sparisce nel giro di poche ore”.
I dati raccolti da Skew Analytics mostrano che oltre il 60% dei contratti in scadenza riguarda Bitcoin, seguito da quelli su Ethereum. Già stamattina il prezzo del Bitcoin ha mostrato una volatilità ben superiore alla media delle ultime settimane.
Perché queste maxi-scadenze fanno rumore
A spiegare l’importanza dell’evento sono soprattutto i numeri: Deribit detiene la leadership mondiale nel mercato delle opzioni su criptovalute, con oltre il 70% del volume globale, secondo quanto riferito dalla piattaforma stessa. Con un open interest così grande – 52,2 miliardi – la scadenza di oggi è un momento chiave per gli investitori istituzionali. “I professionisti tendono a chiudere o ribilanciare le loro posizioni proprio in questi giorni”, spiega una fonte di una banca d’investimento londinese. Da qui nascono i cosiddetti “gamma squeeze”: movimenti rapidi dei prezzi causati dall’attività degli operatori, che in giornate come questa diventano più frequenti.
Sui gruppi Telegram dedicati al trading fioccano messaggi allarmati e strategie dell’ultimo minuto. Non mancano consigli prudenti: “Meglio restare fuori dal mercato almeno fino a domani”, raccomanda uno dei moderatori del canale CryptoItaliani.
Cosa può succedere e come reagisce il mercato
Che effetti avrà questa maxi-scadenza? Gli esperti invitano a tenere separati gli impatti immediati da quelli a medio termine. Nel giro di poche ore prima e dopo la chiusura dei contratti possono arrivare movimenti violenti in entrambe le direzioni, spesso senza alcun motivo fondamentale dietro. Solo nei giorni successivi, quando sarà chiaro come si sono rimesse le carte sul tavolo, si potrà capire se ci saranno cambiamenti duraturi.
Da stamattina alle 10, Bitcoin ha ballato tra 44mila e 45.200 dollari. Ethereum ha seguito la stessa strada. “Molti trader hanno scelto di rinnovare solo parte delle posizioni in scadenza”, ammette Mazzetti. I cosiddetti “long” (cioè le scommesse al rialzo) sono diminuiti rispetto alle settimane precedenti, mentre cresce chi punta a mosse più caute.
Un report pubblicato lunedì 22 dicembre da Glassnode evidenzia come la concentrazione delle scadenze a fine anno sia legata alla tendenza degli operatori a pianificare strategie su base annuale: “Molte istituzioni chiudono i bilanci proprio a dicembre”, spiegano gli analisti.
Criptovalute sempre più nel mirino degli investitori istituzionali
L’evento odierno conferma che il mondo delle criptovalute è ormai stabilmente nelle agende degli investitori istituzionali. Il confronto con Wall Street è diretto: in Borsa raramente l’open interest sulle opzioni tradizionali arriva a livelli simili in un solo giorno.
Resta qualche dubbio sul rischio sistemico legato all’aumento dei volumi sulle opzioni: alcuni osservatori temono che ci siano ancora incognite non risolte. Tuttavia, gli esperti sottolineano come l’ingresso sempre più marcato di banche e fondi regolamentati stia rendendo questi mercati più trasparenti e liquidi.
“Le crypto non sono più roba da trader spericolati”, dice un gestore milanese che preferisce restare anonimo. “Ora la partita vera è sull’integrazione con la finanza tradizionale e su controlli più seri”.
Un punto di svolta per i mesi a venire
Guardando avanti alle prossime settimane, gli operatori si aspettano una fase di assestamento dopo questa maxi-scadenza su Deribit. Alcuni prevedono meno volatilità; altri temono nuovi sobbalzi se la liquidità dovesse calare improvvisamente. Sarà solo nei primi giorni di gennaio che si potranno avere segnali più chiari sulla direzione presa dal mercato.
Intanto tutti gli occhi restano puntati sui volumi e sulle nuove mosse dei grandi player: la fine dell’anno segna sempre un nuovo punto di partenza anche nei mercati digitali.
