Milano, 27 novembre 2025 – Un computer con **4 GB di RAM** e sistema operativo **Windows 10**, preso di seconda mano o comprato negli ultimi mesi, può trasformarsi presto in una seccatura. Soprattutto quando si provano a far girare **programmi più pesanti**. A dirlo sono diversi utenti, milanesi e non solo, che dopo pochi giorni dall’installazione segnalano rallentamenti evidenti e blocchi improvvisi. Il problema, spiegano gli esperti informatici contattati da alanews.it, nasce da un mix di fattori: i limiti dell’hardware e le richieste sempre più esigenti dei software moderni.
## **Computer datati: la prova dei fatti**
Le storie raccolte in queste settimane si assomigliano. “All’inizio sembra tutto normale, ma appena apri due programmi insieme parte la ventola e il pc si blocca”, racconta Davide L., 42 anni, grafico freelance che ha rimesso in piedi un vecchio portatile Lenovo del 2017. Altri lamentano tempi lunghi per l’avvio, app che ci mettono minuti a caricarsi o che si chiudono senza motivo. A confermare il quadro sono gli esperti dell’assistenza tecnica di via Foppa: i problemi peggiori si vedono con i **software di grafica**, i programmi per montaggio video o anche i browser moderni con tante schede aperte.
Secondo i dati di NetMarketShare aggiornati a settembre 2025, **Windows 10** resta il sistema più usato tra i computer domestici italiani. Però la fetta di pc con **4 GB di RAM** è scesa sotto il 15%. “Gli aggiornamenti degli ultimi anni hanno alzato le richieste minime di memoria”, spiega Andrea Russo, tecnico informatico. Così, quando il sistema deve tenere tutto sotto controllo, anche salvare un semplice documento Word può diventare una tortura.
## **Perché Windows 10 fatica con 4 GB di RAM**
Per capire dove sta il problema bisogna guardare da vicino. Le versioni più recenti di **Windows 10** (l’ultima distribuita in aprile è la 22H2) chiedono almeno **4 GB di RAM** per funzionare “al minimo indispensabile”, come spiega Microsoft nei suoi documenti ufficiali. Eppure basta poco per superare questo limite: “Con un antivirus attivo, un browser e una chat in background hai già finito la memoria”, fa notare Russo.
Quando succede questo, entra in gioco la memoria virtuale – cioè quella simulata dal disco fisso – che però rallenta tutto ancora di più. Il problema è particolarmente grave se il pc ha ancora un vecchio hard disk meccanico invece di un SSD veloce. Lo scambio continuo tra RAM e disco (lo ‘swap’) provoca attese fastidiose e qualche volta addirittura blocchi del sistema.
## **I programmi pesanti: quali danno più problemi**
Sono soprattutto i programmi per il **fotoritocco**, il montaggio video e certi giochi anche datati a mettere alla prova questo tipo di computer. Photoshop 2024, Premiere Pro e persino Chrome con molte schede aperte consumano tra i 2 e i 3 GB di RAM ciascuno. Aprirne uno accanto ad altri software fa crollare facilmente le prestazioni.
Marco Brambilla, che gestisce un laboratorio informatico alla Bicocca, conferma: “Molti clienti tornano dopo pochi giorni dicendo che pensavano di lavorare come prima ma il pc si inchioda continuamente. Spesso l’unica soluzione è aggiungere RAM o passare a programmi più leggeri”.
## **Cosa si può fare: soluzioni e limiti**
Qualche rimedio c’è, anche se la vecchiaia del dispositivo impone dei limiti evidenti. Un primo passo semplice ma utile è togliere i programmi inutili, ridurre quelli che partono all’avvio e limitare al massimo le app aperte insieme. In certi casi si può aggiungere altro **hardware**, cioè altri 4 GB di RAM (se la scheda madre lo permette): “Il miglioramento è netto”, racconta Davide L., “ho speso poco più di 30 euro su internet ed è tutta un’altra storia”.
Un’altra strada consigliata dagli esperti — ma solo per pc molto vecchi — è installare sistemi operativi alternativi come versioni leggere di Linux (Ubuntu Mate o Lubuntu) che richiedono meno risorse rispetto a Windows. Però anche qui ci sono limiti: certi programmi importanti per lavoro o studio non girano su Linux o servono passaggi complicati per farli funzionare.
## **Lo scenario futuro: quando conviene cambiare**
Secondo le previsioni IDC sul mercato europeo dei PC, nel 2026 meno del 10% delle macchine vendute avrà meno di **8 GB di RAM**. “La soglia si è alzata”, spiega Russo, “anche navigare su internet oggi non è più uno scherzo”. In sintesi — lo confermano utenti e tecnici milanesi — tenere in vita un vecchio PC con **4 GB di RAM** e **Windows 10** può andare bene solo per cose molto semplici: navigazione base, email, qualche documento.
Appena però le esigenze crescono — videoconferenze, smart working, editing — i limiti saltano subito fuori. E allora molti ammettono senza troppi giri: “È arrivato il momento di cambiare”.