Bitcoin in Asia? Domanda in calo, ma i capitali crypto ora puntano su progetti solidi

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Dalla speculazione all’innovazione: il nuovo corso degli investimenti crypto. - www.cryptohack.it

Luca Antonelli

22 Agosto 2025

Gracie Lin (OKX): la domanda retail rallenta e gli investitori istituzionali cercano progetti solidi. Bitcoin non basta più a trainare l’interesse.

Il 21 agosto 2025, nel consueto morning briefing sui mercati asiatici, emerge un segnale chiaro: la domanda per Bitcoin si è raffreddata. Non è un crollo, ma un cambiamento visibile, anche nei dati delle grandi piattaforme. Lo conferma Gracie Lin, portavoce strategica di OKX, tra gli exchange più attivi nel quadrante orientale: “Il capitale crypto sta diventando più selettivo, i progetti generalisti non bastano più a convincere chi vuole investire”.

Il rallentamento non riguarda solo BTC. A Hong Kong, Singapore, Seul, gli indicatori parlano di un progressivo spostamento di interesse dagli asset storici verso iniziative con applicazioni reali, in settori verticali come supply chain, identità digitale, energia. Il dato che sorprende di più? Non sono i prezzi a frenare, ma la fiducia. Secondo Lin, la narrativa speculativa sta cedendo il passo a un’analisi più rigorosa delle tokenomics, del team e dell’utilità nel mondo reale.

Gli scambi spot su Bitcoin registrano una flessione costante da metà luglio, con una diminuzione della partecipazione retail e un maggiore frazionamento delle operazioni. A soffrire sono soprattutto i protocolli che si reggevano sull’inerzia dell’hype. Oggi, anche nel mondo crypto, serve una direzione chiara.

I capitali si muovono, ma con prudenza: come cambia il gioco per gli exchange asiatici

OKX, Bybit e Binance hanno già adeguato la strategia. Gli exchange asiatici puntano sempre meno sulla leva finanziaria e sempre più su soluzioni di staking, custodia e validazione legate a blockchain proof-of-stake. L’idea è chiara: non basta più far girare volumi, serve costruire ecosistemi.

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Tra alti e bassi del mercato, cresce la selezione verso progetti affidabili. – www.cryptohack.it

Il trend si nota anche nei flussi in entrata da parte degli investitori istituzionali. A Singapore, i fondi che operano su base crypto chiedono ora audit interni, bilanci trasparenti e governance reale. Bitcoin resta un asset rilevante, ma non è più l’unico termometro del mercato. Gracie Lin parla di “un’Asia meno reattiva e più tecnica”, dove le decisioni non sono spinte dai tweet, ma dai whitepaper.

A livello pratico, il dato da osservare è la diminuzione della volatilità intra-day, segno che i trader a breve termine stanno lasciando spazio a un pubblico più paziente. In Cina, nonostante il ban ufficiale, si segnala una forte ripresa dell’utilizzo di piattaforme decentralizzate, spesso via VPN, con flussi che si spostano su Layer 2 e soluzioni LST. In Corea del Sud, invece, i giovani investitori riducono le operazioni giornaliere e mantengono gli asset più a lungo.

Tutto questo ridisegna il profilo dell’utente crypto in Asia: più preparato, più esigente, meno impulsivo. Una novità che non riguarda solo chi compra, ma anche chi costruisce. I nuovi protocolli lanciati nel secondo semestre 2025 presentano roadmap più dettagliate, supply limitata e modelli di distribuzione che evitano le solite trappole da pre-sale.

Cosa aspettarsi ora: scenari futuri e segnali da monitorare

Il raffreddamento della domanda non va letto come un segnale negativo. Secondo molti analisti, potrebbe essere il preludio a una fase più matura del mercato. Dove Bitcoin smette di essere il perno emotivo di tutto e diventa uno degli strumenti. OKX conferma che i capitali non stanno uscendo: stanno scegliendo meglio.

Un dato utile arriva anche dai social: l’engagement su progetti NFT generici è crollato del 60% rispetto allo stesso periodo del 2023. Ma parallelamente, crescono community legate a progetti concreti, come protocolli legali, strumenti per pagamenti aziendali o blockchain “zero knowledge”.

Cambia la conversazione. Cambiano i numeri. E chi opera nel settore sa che dove si sposta il capitale, lì si forma la nuova narrazione. Nel 2025, l’Asia non ha perso fiducia nella crypto. Sta solo smettendo di correre dietro alla prossima coin virale. E questo, per molti, è un segnale sano.

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