Bitcoin entra nel Bear Market: Crypto Quant prevede un calo fino a 56.000 dollari

Cristina Manetti

20 Dicembre 2025

Milano, 20 dicembre 2025 – Secondo gli esperti di Crypto Quant, uno dei nomi più seguiti nell’analisi on-chain, il rialzo di Bitcoin sembra ormai alle spalle. Un report pubblicato ieri sera sul sito della società sudcoreana evidenzia come, nelle ultime settimane, i segnali raccolti dagli indicatori di flusso e dai movimenti delle grandi whale facciano pensare a un calo. Si parla di una possibile discesa della criptovaluta sotto la soglia dei 56mila dollari. Una notizia che scuote i mercati, proprio mentre Wall Street si prepara alla pausa natalizia.

Gli indicatori on-chain lanciano l’allarme

L’allarme è scattato nel tardo pomeriggio del 19 dicembre, quando Ki Young Ju, CEO di Crypto Quant, ha condiviso su X (l’ex Twitter) dati su “movimenti insoliti” nei portafogli delle principali piattaforme di scambio. “Stiamo vedendo un aumento dei trasferimenti dai wallet privati verso gli exchange – ha spiegato Ju – e questo, storicamente, anticipa prese di profitto e correzioni nei prezzi”. Da metà novembre, dicono le ultime rilevazioni, circa 85mila Bitcoin sono passati verso piattaforme centralizzate. Un segnale che per chi segue il settore suona come un campanello d’allarme.

La ragione è semplice: più Bitcoin finiscono sugli exchange, più cresce la possibilità di vendita veloce. Negli ultimi mesi era successo l’opposto: le riserve sugli exchange diminuivano gradualmente, segno tipico di fasi rialziste. Ora la situazione cambia. “Questo cambio strutturale”, sottolinea Crypto Quant nella nota ufficiale, “apre la strada a nuovi ribassi, con obiettivi tra 56 e 58mila dollari”.

Mercati nervosi: volatilità e prudenza

Il mercato ha reagito subito: nella notte tra mercoledì e giovedì il prezzo di Bitcoin è sceso sotto i 62mila dollari, per poi rimbalzare leggermente verso quota 63mila in mattinata. “L’atmosfera è tesa tra gli investitori istituzionali”, racconta Mark O’Leary, responsabile europeo di una piattaforma di trading crypto con sede a Londra. “Molti temono che l’aumento degli asset sugli exchange possa portare a vendite improvvise”.

I dati di Glassnode confermano questa tendenza: il volume dei trasferimenti da wallet personali a exchange ha raggiunto un picco che non si vedeva dall’estate scorsa. Per molti operatori è un chiaro segnale che potrebbe anticipare ulteriori cali nel breve periodo.

Whale in movimento e dubbi sugli ETF

A fare la differenza sono soprattutto le cosiddette whale, i grandi detentori di Bitcoin. Nell’ultimo mese diversi indirizzi considerati “high net worth individual” hanno spostato ingenti quantità – in certi casi oltre 5mila BTC alla volta – verso mercati regolamentati come Coinbase e Binance. Per Crypto Quant questa è una mossa che indica una parziale liquidazione dopo i guadagni tra ottobre e novembre, quando il prezzo aveva sfiorato i massimi storici.

C’è però anche un’incognita legata ai nuovi ETF su Bitcoin lanciati negli Stati Uniti lo scorso ottobre. “L’ingresso iniziale nei fondi era stato forte”, ricorda Samuel Ocampo, analista finanziario a New York. “Ora però la crescita degli asset gestiti si è stabilizzata e questo potrebbe frenare gli acquisti”.

2026: un anno da affrontare con prudenza

Le previsioni rimangono prudenti. Per Crypto Quant il livello dei 56mila dollari può rappresentare un supporto tecnico importante. Ma se dovesse cedere si potrebbe aprire la strada a nuovi minimi nel primo trimestre del 2026. Altri esperti del settore invitano a non abbassare la guardia: “Siamo in una fase di passaggio”, spiega Giulia Bianchi, consulente per una fintech milanese. “Finché non sarà chiaro come andranno le politiche monetarie delle banche centrali e quale sarà la domanda istituzionale, le oscillazioni continueranno”.

Nel frattempo resta alta la tensione nei gruppi Telegram degli investitori italiani: tra commenti preoccupati e inviti a mantenere la calma, non mancano riflessioni sulle strategie da adottare se i prezzi dovessero scendere ancora.

Un fatto certo c’è: anche stavolta il mercato delle criptovalute dimostra tutta la sua proverbiale volatilità. Come ha sintetizzato un trader romano alle prime armi: “Finché c’è interesse, prima o poi il ciclo cambia direzione”.

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