Milano, 26 dicembre 2025 – Ancora una volta, le criptovalute hanno fatto registrare un brusco calo nella giornata di ieri. A pesare sono stati i nuovi dati macroeconomici dagli Stati Uniti e una nuova ondata di vendite da parte di hedge fund e grandi fondi d’investimento. Intorno alle 15:30, ora italiana, il Bitcoin è scivolato sotto i 40.000 dollari, segnando un ribasso vicino al 3% nelle ultime 24 ore. Nel frattempo, Ethereum ha perso quasi il 4%, toccando quota 2.040 dollari.
L’effetto dei dati americani sul mercato digitale
Il ribasso ha preso corpo subito dopo l’uscita dei dati sull’inflazione americana. Il Dipartimento del Commercio ha segnalato un aumento del tasso core più alto delle attese: 3,2% su base annua contro il 3% previsto dagli esperti. Questo ha fatto crescere i dubbi su un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. “Il mercato sperava in segnali più chiari sulla frenata dell’inflazione”, ha spiegato Michael Newton, analista di Morgan Stanley. “Ma la Fed potrebbe scegliere di aspettare ancora prima di mollare la presa sulla politica monetaria”.
La reazione non si è fatta attendere. Già dalle prime ore del mattino sono aumentate le vendite sulle principali piattaforme di scambio. Binance e Coinbase, tra le 9 e le 13, hanno visto volumi superiori del 18% rispetto alla media settimanale, secondo CoinGlass.
Hedge fund e grandi fondi spingono al ribasso
Dietro a questa nuova ondata non ci sono solo piccoli investitori. A farla da padrone sono soprattutto i grandi operatori istituzionali. Dai dati raccolti da Kaiko Research e Bloomberg emerge che molti hedge fund americani ed europei hanno tagliato nettamente le posizioni long su Bitcoin ed Ethereum. “Abbiamo registrato uscite importanti anche dagli ETF spot”, ha confermato Anna Grossman, portavoce di BlackRock Digital Assets.
In questo momento di incertezza sui mercati tradizionali, molti preferiscono ridurre l’esposizione verso asset considerati più rischiosi. Una nota interna diffusa tra i trader di Galaxy Digital indica che il dato sull’inflazione Usa avrebbe innescato gli algoritmi di vendita programmata usati da diversi fondi quantitativi.
Bitcoin sotto i 40.000: il mercato si agita
Il passaggio del Bitcoin sotto quota 40.000 dollari ha suscitato una certa tensione tra gli investitori al dettaglio. Sui social, molti hanno condiviso la sorpresa o la frustrazione per una correzione che sembrava ormai alle spalle solo qualche settimana fa. “Sono entrato a 42 mila pensando che il peggio fosse passato – scrive un utente su X – invece siamo ancora in mezzo a tanta incertezza”.
I gruppi Telegram dedicati agli investitori digitali si sono riempiti di messaggi preoccupati ma anche di qualche suggerimento a “comprare nel calo”, sperando che questa flessione possa rappresentare un’occasione per investire a prezzi più bassi. Un clima simile si era visto soltanto nei momenti più turbolenti del 2022.
Futuro incerto: cosa aspettarsi
Gli esperti restano divisi sulle prossime mosse delle criptovalute. C’è chi pensa a un possibile rimbalzo già nelle settimane successive, se la Federal Reserve dovesse dare segnali più morbidi sui tassi nella riunione di gennaio. Dall’altra parte però qualcuno mette in guardia sul rischio che nuovi dati negativi possano far scattare altre correzioni.
“Finché non arriveranno indicazioni più chiare dalla Fed – commenta Filippo Santini, chief analyst per Exante Italia – la volatilità nel mondo crypto resterà alta”. Insomma, l’incertezza sta condizionando tutti i principali asset digitali. Secondo CoinMarketCap, aggiornato alle 18:00 di ieri, la capitalizzazione complessiva delle criptovalute è scesa a 1.480 miliardi di dollari, con un calo del 2,7% rispetto alla settimana precedente.
Investitori italiani in allerta
Anche in Italia cresce la prudenza tra gli investitori digitali. Diverse società fintech come Young Platform e The Rock Trading hanno consigliato ai propri utenti di valutare con attenzione il proprio livello di rischio finché non saranno più chiari gli sviluppi sui tassi americani e sulla regolamentazione europea delle crypto.
Per ora la parola d’ordine è chiara: prudenza. Tutti guardano a Washington con attenzione, consapevoli che i mercati digitali possono riservare sorprese improvvise oltre ai guadagni attesi. Così si chiude la giornata del 26 dicembre con un sentimento comune tra addetti ai lavori e appassionati: questa partita è ben lontana dall’essere finita.
