Alibaba rafforza la sua presenza nel settore dell’intelligenza artificiale lanciando Qwen 3, l’ultima evoluzione dell’applicazione Tongyi, ora disponibile sugli store Android e Apple. Con questo aggiornamento, il gruppo fondato da Jack Ma mira a posizionarsi come uno dei protagonisti più influenti dell’IA generativa, entrando in competizione diretta con i principali player statunitensi, tra cui OpenAI.
Le caratteristiche del nuovo modello di Alibaba
La versione Qwen 3 introduce capacità avanzate di ragionamento ibrido, pensate per rendere l’assistente più efficiente e completo. L’azienda cinese lo presenta come l’interfaccia ideale per sperimentare l’intero ecosistema dei modelli Qwen, sottolineando come questo passaggio rappresenti un ulteriore passo nella corsa all’innovazione guidata da Pechino.

Nel corso del 2024, Alibaba aveva già distribuito in modalità open source la serie Qwen 2.5, registrando una crescita a tre cifre per otto trimestri consecutivi nel comparto IA. L’approccio aperto, che permette a sviluppatori e aziende di utilizzare e modificare liberamente i modelli, resta uno dei punti centrali della strategia del gruppo per accelerare la diffusione delle tecnologie generative.
La competizione con le altre realtà cinesi
Il panorama dell’IA in Cina è in rapida espansione e vede l’ascesa di startup come DeepSeek e Moonshot AI, capaci di attirare l’attenzione dei mercati internazionali grazie a prestazioni di alto livello e costi competitivi. In parallelo, anche ByteDance ha annunciato un modello di punta, Doubao-1.5-pro, che secondo l’azienda offre un mix di efficienza e potenza in grado di rivaleggiare con i sistemi più avanzati al mondo.
Le tensioni con gli Stati Uniti
Mentre Alibaba spinge sull’innovazione, deve fare i conti anche con le implicazioni geopolitiche della corsa all’intelligenza artificiale. Un recente articolo del Financial Times ha ipotizzato collegamenti tra l’azienda e l’Esercito popolare di liberazione cinese. Il gruppo ha respinto categoricamente queste accuse, definendole infondate e parte di una manovra di disinformazione che rischia di alimentare ulteriori tensioni tra Cina e Stati Uniti.
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