Milano, 18 dicembre 2025 – xStocks, piattaforma sostenuta da Kraken, ha annunciato oggi il suo debutto sulla rete TON Wallet. Si apre così la strada per la negoziazione di azioni statunitensi tokenizzate a milioni di utenti Telegram in tutto il mondo, fatta eccezione – almeno per ora – per Stati Uniti, Unione Europea e Australia. La notizia è arrivata con una nota diffusa questa mattina a investitori e partner.
Azioni USA tokenizzate su Telegram: cosa cambia davvero
Con questa mossa, xStocks permette di comprare, vendere e tenere titoli di società statunitensi in forma digitale direttamente su Telegram, grazie all’integrazione con il portafoglio TON Wallet. Il sistema è semplice: ogni token rappresenta una frazione di un’azione vera, custodita da intermediari regolamentati. Per ora, il servizio non è disponibile agli utenti residenti negli Stati Uniti, Unione Europea e Australia, a causa delle normative locali.
Un portavoce della piattaforma ha spiegato: “Abbiamo scelto Telegram perché è un canale immediato e già familiare a molti utenti nel mondo. Le restrizioni territoriali sono solo per motivi legali: stiamo lavorando per ottenere le autorizzazioni necessarie”. Secondo le prime stime interne, i potenziali utenti nei mercati emergenti sono circa 100 milioni.
Kraken dietro le quinte e la forza della blockchain TON
Il progetto nasce con il sostegno di Kraken, uno degli exchange di criptovalute più noti e storici, attivo dal 2011. Questa collaborazione assicura solidità finanziaria e affidabilità tecnologica. “xStocks si basa sulla nostra esperienza nella custodia e tracciabilità delle risorse digitali”, ha detto Jesse Powell, cofondatore di Kraken. La scelta di TON – abbreviazione di The Open Network, una blockchain scalabile sviluppata originariamente dal team di Telegram – punta a garantire transazioni veloci ed economiche.
Ogni operazione su xStocks viene registrata sulla blockchain TON, assicurando trasparenza e possibilità di controllo pubblico sulle transazioni. I responsabili del progetto hanno sottolineato questo aspetto: “Abbiamo voluto massima trasparenza sia per sicurezza sia per facilitare i controlli delle autorità”, si legge nella documentazione diffusa oggi.
Regole strette e limiti geografici: cosa manca ancora
Nonostante l’entusiasmo, restano molte incognite sul fronte normativo. Negli Stati Uniti e nei Paesi dell’Unione Europea la vendita di azioni tokenizzate agli investitori retail è soggetta a rigide norme. “Al momento rispettiamo le restrizioni internazionali”, ha spiegato un portavoce legale di xStocks. “Siamo in contatto con i regolatori per valutare possibili ampliamenti”.
Marco Dell’Acqua, analista finanziario intervistato da alanews.it, commenta: “Questa offerta sfida direttamente gli intermediari tradizionali: ridurre costi e barriere può davvero cambiare l’approccio agli investimenti in azioni americane. Però ci sono rischi legati alla conformità normativa e possibili scontri con le autorità”. Da Bruxelles a Washington il tema rimane caldo.
Telegram e TON Wallet: quando la finanza entra nelle chat
L’iniziativa segue la tendenza della cosiddetta finanza integrata nelle app di messaggistica, che ha portato Telegram sotto i riflettori fin dal 2024. In quell’anno erano stati lanciati i primi strumenti per pagamenti in criptovalute tra utenti tramite TON Wallet. Ora si fa un passo avanti: “Non solo trasferimenti o valute digitali”, spiega Anatolij Voronin, CTO del progetto, “ma veri strumenti d’investimento”.
John R., utente filippino raggiunto nella community ufficiale, racconta: “Comprare una frazione di Tesla o Apple direttamente in chat cambia tutto. Per tanti giovani che usano Telegram ogni giorno sarà molto più facile avvicinarsi ai mercati finanziari”.
Il futuro? Tra attese e incognite
Non è chiaro quando – o se – l’offerta sarà estesa a Europa e Stati Uniti. Tra le community crypto internazionali c’è interesse ma anche prudenza: qualcuno teme nuove restrizioni; altri puntano sulla velocità e semplicità del servizio. Intanto xStocks vuole ampliare l’offerta con altre asset tokenizzati, dagli ETF alle materie prime.
Il prossimo passo sarà capire come risponderà il mercato nelle aree dove il servizio è attivo: Asia centrale, America Latina e Africa subsahariana potrebbero sorprendere con numeri importanti. Ma – ammettono gli stessi promotori – molto dipenderà dalla capacità di navigare regole che cambiano continuamente. E resta una domanda aperta: la democratizzazione della finanza passerà davvero dai social? Per ora, Telegram e TON Wallet hanno dato una risposta concreta.
