Phison ha indagato sui blocchi improvvisi degli SSD dopo l’aggiornamento di Windows 11: il malfunzionamento non è legato a Microsoft, ma a versioni di test mai destinate al pubblico.
Nelle settimane successive al Patch Tuesday di agosto 2025, si è scatenato un vero e proprio allarme all’interno della community tech internazionale: numerosi utenti hanno segnalato corruzioni di dati, crash di sistema e danneggiamenti irreversibili agli SSD dopo aver aggiornato il sistema operativo a Windows 11 Build 23H2. Le voci, alimentate da post sui social e forum specializzati, hanno generato una crescente preoccupazione. Si temeva che un bug del sistema operativo Microsoft fosse alla base dei gravi malfunzionamenti.
La miccia è stata accesa da una discussione su PCDIY!, un gruppo Facebook frequentato da appassionati e assemblatori di PC. Qui sono state condivise le prime testimonianze di problemi critici su SSD Corsair, Silicon Power e Apacer, con screenshot di benchmark e messaggi d’errore relativi a settori danneggiati e blocchi del sistema.
I problemi sembravano insorgere proprio in concomitanza con l’update mensile di agosto, portando molti a ritenere responsabile Windows 11. Le notizie sono state rapidamente riprese da blog e siti di tecnologia, in particolare Neowin, che ha raccolto ulteriori segnalazioni e ha contattato direttamente Phison, produttore taiwanese di controller SSD, per approfondire la vicenda.
La preoccupazione è salita alle stelle, poiché i dischi coinvolti sono molto diffusi, soprattutto tra gamer e utenti avanzati. Il Corsair Force Series MP600 da 2 TB, uno dei più citati, è basato su Phison E16, un controller che equipaggia diverse unità ad alte prestazioni.
L’indagine ufficiale di Phison cambia le carte in tavola
L’intervento chiarificatore arriva a distanza di pochi giorni. Phison ha replicato in laboratorio i test pubblicati dagli utenti, utilizzando gli stessi modelli di SSD. Ma la scoperta è stata sorprendente: i problemi non dipendevano da Windows 11, né da errori introdotti con l’aggiornamento del sistema operativo. Il malfunzionamento era invece dovuto all’uso improprio di firmware sperimentali, versioni non definitive e mai rilasciate ufficialmente sul mercato.

In altre parole, alcuni utenti avevano installato volontariamente o inconsapevolmente firmware di anteprima, destinati a test interni o partner selezionati. Su questi SSD, sottoposti a stress test estremi con scritture comprese tra 100 GB e 1 TB, sono emersi sintomi di deterioramento e instabilità. Ma con i firmware ufficiali, gli stessi SSD si sono comportati in modo impeccabile.
Phison ha confermato che, una volta installata la versione stabile del firmware, gli errori sono scomparsi, anche replicando esattamente le stesse condizioni critiche. I dati non sono andati persi e non si sono verificati crash. Il problema, quindi, non riguarda né Windows 11 né Microsoft, ma una catena di test mal interpretati.
Perché è successo: quando il testing esce dal controllo
Questo caso evidenzia un rischio spesso sottovalutato nel mondo consumer: la circolazione non autorizzata di firmware e software di sviluppo. Molti utenti esperti cercano di ottenere versioni beta o “ottimizzate” per migliorare le prestazioni dei propri dispositivi, spesso attingendo da forum, server FTP o community Discord. Ma l’installazione di un firmware non ufficiale può compromettere seriamente la stabilità del sistema, specialmente se combinata a carichi di lavoro intensicome quelli generati da benchmark o rendering.
L’episodio ha assunto risonanza perché i tempi coincidevano perfettamente con l’aggiornamento di agosto di Windows 11, ma si trattava solo di una coincidenza. I firmware sperimentali non sono sottoposti agli stessi controlli di qualità delle release pubbliche, e il loro utilizzo su larga scala è sempre sconsigliato. Phison ha confermato che tutti i controller distribuiti in commercio, con firmware ufficiali, sono pienamente compatibili con l’ultima versione di Windows 11 e non presentano criticità.
Ad oggi, Microsoft non ha rilasciato alcuna patch correttiva, proprio perché non c’è alcun bug da correggere. La vicenda è rientrata, ma resta una lezione per chi tende a sperimentare senza la dovuta cautela.
Cosa devono fare gli utenti: consigli aggiornati a settembre 2025
Chi ha riscontrato problemi dopo l’aggiornamento di agosto dovrebbe prima di tutto verificare il firmware installato sul proprio SSD. I produttori più noti, tra cui Corsair, mettono a disposizione strumenti ufficiali per aggiornare i firmware in modo sicuro. È fondamentale evitare soluzioni provenienti da fonti non certificate o forum non verificati.
Per gli utenti che non hanno mai modificato il firmware, non ci sono motivi di preoccupazione: Windows 11 Build 23H2 è stabile e sicura, anche su SSD basati su controller Phison. Come sempre, si raccomanda di mantenere aggiornati tutti i driver e di effettuare backup regolari per prevenire perdite accidentali di dati, indipendentemente dal produttore del disco.
Nel mondo dell’hardware, la linea sottile tra test e uso reale può creare confusione anche tra gli utenti più esperti. Il caso dei presunti SSD danneggiati da Windows 11 ci ricorda quanto sia fondamentale contestualizzare i problemi tecnici e affidarsi sempre a fonti attendibili e versioni ufficiali. In un’epoca dove le informazioni circolano a velocità record, la verifica resta l’unico antidoto contro l’allarmismo tecnologico.