Una nuova truffa su WhatsApp parte da un semplice “pronto”: ecco come funziona il raggiro e quali precauzioni adottare per proteggere il proprio account.
WhatsApp è ormai parte della quotidianità di milioni di italiani, ma proprio la sua diffusione rende la piattaforma un bersaglio privilegiato per i truffatori digitali. Negli ultimi giorni si moltiplicano le segnalazioni su un raggiro insidioso che sfrutta un gesto banale: rispondere a una chiamata con un semplice “pronto”. Dietro questo apparente nulla di strano si nasconde invece un meccanismo in grado di compromettere la sicurezza dell’account e di esporre l’utente a rischi concreti.
Come funziona la truffa del “pronto”
Il sistema sfrutta la natura stessa delle chiamate vocali di WhatsApp. La vittima riceve una telefonata da un numero sconosciuto e, rispondendo con un “pronto?” o una breve interazione audio, fornisce in realtà la scintilla necessaria ai criminali per avviare l’inganno.

Il passo successivo riguarda la verifica in due passaggi e la procedura di trasferimento dell’account su un nuovo dispositivo. Conoscendo i meccanismi di sicurezza, i truffatori possono tentare di intercettare il codice di conferma inviato via SMS o chiamata automatica, oppure utilizzare l’audio registrato per aggirare sistemi basati sul riconoscimento vocale. In questo modo, in pochi minuti, l’accesso a WhatsApp può essere sottratto e usato per altre frodi, spesso con danni ben più gravi che vanno dal furto di dati sensibili fino a vere e proprie richieste di denaro fatte ai contatti della vittima. Le segnalazioni arrivano da diversi Paesi e confermano che non si tratta di un fenomeno isolato, ma di una strategia ormai diffusa che sfrutta l’abitudine a rispondere automaticamente a chiamate sconosciute.
Come proteggere il proprio account WhatsApp
Difendersi è possibile, ma richiede attenzione e qualche accorgimento pratico. Il primo consiglio è di non rispondere mai a numeri sconosciuti o sospetti: meglio ignorare e bloccare subito il contatto. Ancora più importante è attivare la verifica in due passaggi nelle impostazioni dell’app, che introduce un PIN di sicurezza richiesto ogni volta che il numero viene registrato su un nuovo dispositivo. Un’altra regola fondamentale è non condividere mai il codice di verifica ricevuto via SMS o telefonata. Nessun operatore di WhatsApp chiederà mai quel codice, né per assistenza né per verifiche. Aggiornare regolarmente l’applicazione garantisce invece di avere sempre a disposizione le ultime patch di sicurezza. Gli esperti di cybersecurity sottolineano che la miglior difesa resta l’informazione: conoscere queste tecniche di inganno significa avere molte più probabilità di evitarle. Diffondere l’allerta tra amici e familiari è quindi parte integrante della protezione collettiva.