Roma, 27 dicembre 2025 – Un fatto inatteso ha scosso nelle ultime 24 ore il mondo delle criptovalute: oltre 300 portafogli Bitcoin legati alla vecchia piattaforma illegale Silk Road, chiusa dall’FBI nel 2013, si sono improvvisamente riattivati. In tutto sono stati spostati circa 3 milioni di dollari in Bitcoin. Un movimento che ha lasciato a bocca aperta gli esperti e riaperto domande ancora irrisolte sul destino di quei fondi legati a uno dei mercati neri più famosi del web. Quegli indirizzi, fermi da più di dieci anni, hanno ripreso vita proprio ora, mentre l’attenzione delle autorità sulla tracciabilità delle criptovalute si è fatta più stringente.
I wallet Silk Road tornano in gioco all’improvviso
Martedì sera, intorno alle 19 ora italiana, le principali piattaforme di monitoraggio come Chainalysis ed Elliptic hanno segnalato movimenti anomali. Più di 300 portafogli collegati a Silk Road – la piattaforma illegale fondata da Ross Ulbricht – hanno cominciato a inviare frazioni di Bitcoin verso nuovi indirizzi, spesso creati da poco e che non sembrano riconducibili a exchange regolamentati. Curiosamente, i trasferimenti sono avvenuti in tante micro-transazioni da poche centinaia di euro ciascuna. Per Tom Robinson, co-fondatore di Elliptic, “frammentare così tanto i movimenti è un trucco per confondere chi analizza la blockchain”.
Chi muove questi fondi? I dubbi degli esperti
Gli addetti ai lavori non nascondono perplessità. “Una riattivazione così sincronizzata di tanti wallet fermi da anni è fuori dal comune”, osserva Serena Gentile, ricercatrice al Politecnico di Milano. “Potrebbe trattarsi di test per capire se le forze dell’ordine stanno ancora osservando, oppure un modo per ‘ripulire’ soldi legati ad affari illeciti rimasti immobili per troppo tempo”. Da sempre i wallet associati a Silk Road sono un mistero nel mondo crypto: quando la piattaforma fu chiusa si stimava che fossero custoditi più di 60 mila Bitcoin, ma solo una parte è finita sotto sequestro. “Il resto”, spiega Gentile, “è rimasto fermo ma sotto costante controllo”.
Effetti sui mercati e reazioni ufficiali
La notizia ha subito acceso discussioni sui principali canali crypto come Reddit e gruppi Telegram: ipotesi di vecchi amministratori tornati in scena o addirittura operazioni coordinate da agenzie governative si sono susseguite nelle ultime ore. Ma al momento nessuna autorità ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Il valore totale trasferito – circa 3 milioni di dollari – è considerato contenuto ma non passa certo inosservato dalle forze dell’ordine. Fonti interne al Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza confermano: “Ogni volta che si muovono ingenti somme dormienti scatta l’allarme e parte subito la ricostruzione dei flussi”.
L’eredità inquietante di Silk Road
Silk Road sparì nell’ottobre 2013 dopo due anni intensi che avevano attirato l’attenzione della polizia mondiale. Durante le indagini furono sequestrati circa 174 mila Bitcoin, ma si pensa che almeno un quarto sia sfuggito ai controlli. Per un decennio quei fondi sono rimasti una sorta di “tesoro nascosto” nel panorama crypto. Secondo Glassnode, la maggior parte degli indirizzi coinvolti nei movimenti recenti erano fermi dal novembre 2013. E c’è un dettaglio interessante: molti wallet riattivati mostrano ancora tracce delle prime transazioni sul marketplace – piccoli importi inviati come fee o test.
Perché proprio ora? Le ipotesi degli osservatori
Sul perché dei movimenti in questo momento regna la prudenza. Qualcuno suggerisce che possa essere legato all’imminente stretta europea sulle regole anonime delle criptovalute (MiCA), altri pensano invece a un tentativo di far girare fondi vecchi approfittando del calo d’attenzione tipico delle festività natalizie. Robinson sottolinea: “Non è raro vedere operazioni rischiose durante i periodi festivi, quando le forze dell’ordine potrebbero distrarsi un po’”. Finora nessuno degli indirizzi coinvolti è collegato a exchange noti o servizi pubblici per mescolare criptovalute (mixer). La partita resta aperta e torna sotto i riflettori il grande enigma su quanti soldi del tesoro Silk Road siano ancora davvero nascosti e fuori portata.
