Vari sviluppatori chiedono all’UE di agire contro le tariffe di Apple sull’App Store

Il logo di Apple

Il logo di Apple | Photo by Rob Janoff - Cryptohack.it

Alessandro Bolzani

17 Dicembre 2025

Una nuova frattura si apre tra Apple e l’ecosistema europeo delle app. Un gruppo formato da venti sviluppatori e associazioni per la tutela dei consumatori ha sollecitato un intervento dell’Unione europea contro la politica delle commissioni applicate dal colosso di Cupertino, ritenuta penalizzante per le aziende europee rispetto a quelle statunitensi. La richiesta, riportata da Reuters, arriva all’indomani di una sentenza negli Stati Uniti che ha ridotto il margine di manovra di Apple sulle commissioni legate ai pagamenti esterni, alimentando — secondo i firmatari — una disparità di trattamento tra i due mercati.

Il quadro normativo europeo

Al centro della controversia c’è il Digital Markets Act, in vigore dal 2023, che obbliga le grandi piattaforme digitali classificate come “gatekeeper” a consentire transazioni in-app al di fuori dei propri sistemi senza imporre costi aggiuntivi. È proprio su questo principio che si concentra la contestazione: la coalizione sostiene che le soluzioni adottate da Apple non siano coerenti né con la lettera né con lo spirito della normativa europea.

All’inizio dell’anno, la Commissione europea ha sanzionato Apple con una multa da 500 milioni di euro per violazione del DMA, accusando l’azienda di aver limitato la libertà degli sviluppatori nel guidare gli utenti verso metodi di pagamento alternativi. In risposta, Apple ha aggiornato le proprie condizioni economiche introducendo commissioni comprese tra il 13% per le imprese più piccole e il 20% sugli acquisti effettuati tramite App Store, accompagnate da costi aggiuntivi tra il 5% e il 15% sulle transazioni esterne.

Le contestazioni degli sviluppatori

Secondo la Coalition for Apps Fairness, che rappresenta realtà come Deezer e Proton, anche questo nuovo schema tariffario continuerebbe a violare il Digital Markets Act e risulterebbe meno vantaggioso rispetto alle condizioni applicate negli Stati Uniti dopo la recente decisione giudiziaria. In una nota, la coalizione parla di una situazione “insostenibile”, sostenendo che le politiche di Apple minano la trasparenza e frenano l’innovazione nel settore delle app.

Gene Burrus, Global Policy Counsel della CAF, ha sottolineato come gli sviluppatori europei siano messi di fronte a un bivio: assorbire l’impatto delle commissioni o trasferirlo sui consumatori. In entrambi i casi, afferma, il risultato è negativo per l’economia digitale europea. A sei mesi dalla decisione della Commissione che ha dichiarato illegali le pratiche di Apple ai sensi del DMA, gli operatori dell’Unione continuerebbero dunque a trovarsi in una posizione di svantaggio competitivo.

Le prossime mosse di Apple e il ruolo della Commissione

Apple ha annunciato ulteriori modifiche alle proprie policy, che dovrebbero entrare in vigore a gennaio, senza però chiarire nel dettaglio quali saranno i cambiamenti. Questa mancanza di trasparenza, secondo la coalizione, contribuisce ad aumentare il malcontento tra gli sviluppatori.

La richiesta rivolta a Bruxelles è esplicita: le autorità europee dovrebbero ribadire che il rispetto della legge non ammette interpretazioni e che l’obbligo di consentire transazioni gratuite deve essere applicato in modo pieno. Non viene esclusa nemmeno l’ipotesi di un rinvio della questione alla Corte di giustizia dell’Unione europea, segnale di uno scontro che potrebbe avere conseguenze rilevanti sul futuro dei rapporti tra Apple e il mercato digitale europeo.

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