Washington, 17 dicembre 2025 – Gli Stati Uniti, tramite il Dipartimento per la Sicurezza Interna, hanno lanciato una proposta che rivoluzionerà l’accesso per i viaggiatori stranieri. Da ora in poi, chi chiederà l’ESTA, cioè l’autorizzazione elettronica che serve anche agli italiani per entrare negli Usa, dovrà obbligatoriamente fornire i propri profili social e altre informazioni personali. Dietro questa novità, spiegano fonti federali, c’è la volontà di stringere i controlli sui visitatori dopo alcuni episodi che hanno allarmato Washington.
ESTA sotto la lente: cosa cambia per chi viaggia negli Usa
La modifica riguarderà tutti i cittadini dei Paesi del Visa Waiver Program, inclusa l’Italia. In pratica, chi vuole andare negli Stati Uniti senza visto dovrà inserire nel modulo online dell’ESTA non solo i dati anagrafici e di viaggio – come sempre fatto – ma anche gli account social principali: Facebook, X (ex Twitter), Instagram, LinkedIn e TikTok tra gli altri. Un passaggio obbligato: “Se si nascondono o si falsificano i dati, l’autorizzazione può essere negata”, avvertono dall’Homeland Security.
La proposta è stata annunciata nella notte americana alle 22 locali (le 4 del mattino in Italia) ed è stata pubblicata sul Federal Register. Da qui parte una fase di consultazione pubblica di sessanta giorni. Chiunque potrà fare osservazioni o critiche sul sito del governo.
Dietro la scelta: sicurezza o controllo? Le reazioni
“La raccolta dei dati dai social è uno strumento in più per valutare eventuali rischi”, ha detto il segretario Alejandro Mayorkas a Capitol Hill durante la conferenza stampa. Non si tratta – ha chiarito – di un controllo generalizzato: le informazioni serviranno solo a verificare identità e eventuali precedenti sospetti. Secondo fonti interne al Dipartimento, dopo l’attentato sventato a Houston lo scorso settembre sono emerse nuove necessità investigative: “Alcuni segnali d’allarme sono partiti proprio da attività online”, conferma un funzionario anonimo.
Ma non mancano le critiche. Le associazioni che difendono la privacy parlano di “passo indietro”. La Electronic Frontier Foundation chiede maggiori garanzie sul trattamento dei dati raccolti. Anche qualche parlamentare democratico esprime dubbi: “Il rischio di discriminazioni o errori nell’interpretazione dei profili social è reale”, sottolinea la deputata californiana Zoe Lofgren.
Cosa cambia per gli italiani e gli europei
Per i turisti italiani, le nuove regole sono una novità importante rispetto al passato. Finora bastava fornire informazioni standard come nome, numero del passaporto e contatti d’emergenza. Adesso si aggiunge la sezione dedicata ai profili social, che dovranno essere aggiornati e facilmente controllabili. “Molti viaggiatori chiedono come verranno usati questi dati e se rischiano rifiuti per post controversi”, spiega Giovanni De Maria, presidente dell’Associazione Italiana Agenti di Viaggio. “I nostri associati stanno ricevendo molte richieste di chiarimento”.
Il Ministero degli Esteri italiano assicura che la misura non sarà applicata prima della primavera 2026. Palazzo Chigi invita gli italiani a tenersi informati tramite il sito Viaggiare Sicuri. Intanto, all’aeroporto di Fiumicino qualche operatore ammette sorpresa: “Nessuno ci aveva avvisato”, racconta Sara, addetta al check-in per una compagnia americana.
Privacy sotto osservazione: cosa sappiamo davvero
Gli Stati Uniti assicurano che i dati raccolti con l’ESTA saranno gestiti con criteri “rigorosi e trasparenti”. Tuttavia restano molte domande aperte: chi potrà accedere alle informazioni? Per quanto tempo saranno conservate? Un portavoce della Privacy and Civil Liberties Oversight Board – organismo indipendente che controlla le pratiche federali – assicura che seguiranno con attenzione l’impatto sui diritti civili.
Secondo anticipazioni riportate da Reuters, nelle prossime settimane la Commissione europea potrebbe chiedere spiegazioni a Washington: i trattati internazionali prevedono infatti tutele precise per i cittadini europei in viaggio all’estero.
La strada da seguire: consultazione pubblica e futuro dell’ESTA
La consultazione resterà aperta fino a metà febbraio 2026. Solo allora, dopo aver valutato commenti e osservazioni, si deciderà se modificare o confermare la misura. Chi ha già ottenuto un’ESTA valido potrà continuare a usarlo senza dover fornire nuovi dati fino alla scadenza.
Nel frattempo si attendono reazioni dai principali alleati degli Stati Uniti. L’ambasciata italiana a Washington fa sapere che “segue con attenzione” la questione e invita i cittadini a controllare regolarmente le condizioni d’ingresso negli Usa. In sostanza, queste nuove regole segnano una svolta nel modo in cui si gestiscono i flussi turistici verso gli Stati Uniti: ora si gioca tutto tra sicurezza e tutela della privacy personale.
