Un nuovo metodo usato dai truffatori sta spaventando gli utenti: perché anche un semplice squillo può costarti caro

Un nuovo metodo usato dai truffatori sta spaventando gli utenti: perché anche un semplice squillo può costarti caro - .cryptohack.it

Lorenzo Fogli

14 Settembre 2025

Chiamate con prefisso +49, finti contratti di energia e vishing bancario. Le nuove truffe telefoniche e come difendersi.

Le truffe telefoniche restano una delle minacce più comuni e in crescita per i cittadini italiani. False promesse di investimenti, raggiri sentimentali e finti operatori di call center sfruttano sempre più spesso numeri credibili, anche italiani, per superare la diffidenza iniziale e ottenere dati sensibili o denaro.

Le nuove strategie dei truffatori

Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le chiamate provenienti dal prefisso +49 (Germania). Dietro queste telefonate si nascondono spesso proposte di lavori inesistenti, premi mai vinti o addirittura raggiri sentimentali. In alcuni casi i criminali usano la tecnica dello “squillo”: fanno una chiamata veloce per spingere l’utente a richiamare, generando costi telefonici elevati. Altri schemi, invece, si basano sulla promessa di guadagni facili o sull’instaurare rapporti personali che, con il tempo, portano a richieste di denaro.

Un nuovo metodo usato dai truffatori sta spaventando gli utenti: perché anche un semplice squillo può costarti caro – .cryptohack.it

Anche i numeri con prefisso +39 non sono esenti da raggiri. Secondo la Polizia Postale, i truffatori stanno iniziando a utilizzare numeri che simulano contatti presenti in rubrica. Una delle frodi più comuni riguarda le finte offerte di lavoro: chiamate che iniziano con “Abbiamo ricevuto il tuo curriculum”, seguite dall’invito ad avviare conversazioni su chat esterne, aprendo così la strada a richieste di dati o pagamenti. Un fenomeno in forte espansione è il vishing, versione vocale del phishing. In questo caso, le vittime vengono contattate da finti operatori bancari che, fingendo di lavorare per istituti di credito, richiedono codici e credenziali di accesso. Adiconsum ha segnalato come spesso il primo contatto arrivi via sms o email, per poi spingere la vittima a chiamare un numero telefonico gestito dagli stessi truffatori.

Sempre più diffusa anche la cosiddetta “manipolazione del pagatore”, frode che sfrutta l’autorevolezza di figure pubbliche. Alcuni imprenditori italiani, ad esempio, sono stati contattati da criminali che si spacciavano per il ministro Guido Crosetto, chiedendo somme di denaro per presunte questioni di Stato. Infine, un’altra truffa molto frequente riguarda le bollette di luce e gas. Conoscendo nome, cognome e indirizzo delle vittime, i criminali fingono di essere operatori di enti regionali o addirittura dell’Arera. Comunicano che il passaggio a una tariffa più vantaggiosa è stato già effettuato e chiedono il codice Pod e i dati bancari con la scusa di accreditare rimborsi inesistenti.

Come difendersi dalle truffe telefoniche

Le associazioni dei consumatori, da Federconsumatori ad Adiconsum, ricordano che la regola principale è non fornire mai dati personali al telefono. Nessun ente ufficiale chiede credenziali bancarie o codici sensibili tramite chiamata. È consigliato mantenere alta la soglia di attenzione e proteggere i dispositivi da possibili virus e malware. Mai cliccare su link ricevuti via sms o email senza verificarne la provenienza, né aprire allegati sospetti.

Gli smartphone offrono spesso filtri anti-spam che possono ridurre il numero di chiamate indesiderate. Un altro accorgimento utile è non rispondere a numeri sconosciuti, soprattutto se presentano prefissi esteri. In caso di sospetto, è bene fare una segnalazione alla Polizia Postale, che mette a disposizione sul proprio sito un portale dedicato. Denunciare tempestivamente contribuisce non solo a tutelare sé stessi, ma anche a rafforzare le indagini contro queste reti di truffatori sempre più sofisticate.

Change privacy settings
×