Transazioni Shielded: la privacy nativa arriva su blockchain protetta da Bitcoin

Salvatore Broggi

4 Dicembre 2025

Napoli, 4 dicembre 2025 – Sta per arrivare un aggiornamento che promette di mettere al sicuro la privacy direttamente nel protocollo di una blockchain protetta tramite merged mining con l’algoritmo SHA-256 di Bitcoin. Si tratta di una novità chiamata “Shielded Transactions” che tiene banco nel mondo delle criptovalute, già acceso sul tema della privacy e sui suoi possibili effetti, sia sulle singole transazioni sia sull’intero sistema.

Dietro le quinte delle Shielded Transactions

L’aggiornamento introduce le cosiddette transazioni shielded – cioè “protette” – che permetteranno agli utenti di nascondere dettagli sensibili come importi e mittenti dentro la blockchain. Fino a oggi, questa possibilità mancava su reti basate sul mining con l’algoritmo SHA-256, lo stesso usato da Bitcoin fin dal 2009.

Il merged mining consente alle blockchain meno note di usare la potenza di calcolo della rete Bitcoin senza che i minatori debbano scegliere tra le due catene. “Non è solo una questione tecnica, ma un passo concreto verso più autonomia per gli utenti”, spiega l’ingegnere informatico Luca Visconti, consulente per progetti blockchain tra Roma e Berlino.

Privacy e sicurezza: cosa cambia davvero

L’aggiunta della privacy a livello di protocollo segna una svolta importante, dicono diversi esperti. “Con questa novità, chi usa la blockchain potrà decidere cosa mostrare e cosa tenere nascosto. Un vantaggio per chi vuole proteggersi da intrusioni o semplicemente avere più riservatezza”, sottolinea Valeria Caputo, docente di sistemi distribuiti all’Università Federico II di Napoli.

Ma non mancano i dubbi. Gli specialisti ricordano che migliorare la privacy può ridurre i rischi legati al furto dei dati, ma allo stesso tempo rende più difficili le indagini sulle frodi. Fonti interne alla startup che guida l’aggiornamento – rimaste anonime in attesa dell’annuncio ufficiale – precisano che l’obiettivo resta trovare un equilibrio tra sicurezza e tracciabilità.

Bitcoin, SHA-256 e merged mining: il valore aggiunto

Quello che rende questa innovazione particolare è proprio il suo contesto. La blockchain interessata si basa sull’algoritmo di hash SHA-256, lo stesso che Bitcoin usa per garantire integrità e sicurezza dei dati. Grazie al merged mining, la potenza dei minatori Bitcoin serve anche a confermare le transazioni su catene meno conosciute ma compatibili.

Secondo i tecnici, questo metodo assicura un alto livello di protezione senza aumentare il consumo energetico complessivo. “Un’opportunità concreta per piccoli progetti blockchain, che così possono appoggiarsi alla forza della rete Bitcoin”, commenta Alessandro Farina, analista di criptovalute con base a Milano.

Le reazioni degli utenti e cosa aspettarsi

Gli utenti sulle piattaforme social più frequentate dagli appassionati di criptovalute come Reddit e X (ex Twitter) accolgono con prudenza la notizia. Da un lato c’è entusiasmo per l’arrivo delle Shielded Transactions e la possibilità di proteggere la privacy dall’interno; dall’altro emergono domande sulle contromisure contro usi illegali o riciclaggio.

Gli sviluppatori assicurano che nelle settimane dopo l’aggiornamento monitoreranno come funzionano le nuove protezioni e raccoglieranno il feedback degli utenti. “Siamo pronti a intervenire rapidamente se si presentano problemi”, dicono in un post pubblico.

Il nodo della normativa: i prossimi passi

Resta aperta la questione normativa: autorità europee e statunitensi sono già preoccupate per la diffusione degli strumenti che rendono anonime le criptovalute. Secondo molti osservatori, nuove regole potrebbero arrivare nei prossimi mesi, soprattutto se queste transazioni protette dovessero attirare attività sospette. L’avvocato Andrea Contini, esperto in diritto digitale, osserva: “La regolamentazione della privacy nelle blockchain è ancora un terreno poco chiaro; servirà dialogo tra sviluppatori e istituzioni”.

Solo allora – quando questi strumenti saranno ben testati – si capirà se puntare sulla privacy a livello di protocollo sarà davvero un valore aggiunto o uno nuovo campo di battaglia tra innovazione e controllo.

Per ora, la comunità osserva con attenzione: tra aspettative alte e qualche domanda ancora senza risposta.

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