Con un investimento iniziale di 15 milioni di dollari, il misterioso trader ha incassato 250 milioni nel giorno del debutto del token WLFI. È solo l’ultimo di una serie di exploit ad altissimo profitto.
Nel panorama sempre più volatile e imprevedibile delle criptovalute, un nome è tornato a far parlare di sé: Techno Revenant. Il trader, già noto per operazioni ad alto rischio e guadagni milionari, ha messo a segno un altro colpo da manuale. Questa volta, grazie al debutto del token WLFI – il progetto cripto legato alla famiglia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump – ha incassato la cifra monstre di 250 milioni di dollari in un solo giorno.
Un risultato che sta facendo discutere investitori, analisti e anche politici, in un momento in cui le criptovalute tornano al centro del dibattito globale. Tra le polemiche sull’identità del trader, la corsa all’acquisto di token legati al potere politico e i rischi legati alla sicurezza, quello di Techno Revenant sembra un copione perfetto scritto dentro l’ecosistema DeFi. Ma come ha fatto?
Da 15 a 250 milioni: l’operazione chirurgica sul token WLFI
I dati on-chain raccontano la storia con freddezza, ma il risultato è tutt’altro che banale. Techno Revenant ha partecipato alla vendita privata del token WLFI nel 2024, quando ancora il progetto era in fase pre-lancio. Ha investito 15 milioni di dollari, ottenendo l’1% dell’offerta totale del token.
Quel pacchetto di token è stato distribuito lunedì 1° settembre 2025, data ufficiale della quotazione in borsa di WLFI, e valutato circa 250 milioni di dollari, con una performance di rendimento da capogiro.

Il prezzo del token ha raggiunto un picco iniziale di 0,40 dollari, prima di stabilizzarsi attorno ai 0,25 dollari, mantenendo comunque volumi di scambio altissimi: oltre 5 miliardi di dollari in 24 ore, uno dei debutti più esplosivi del 2025 nel mercato DeFi.
Non è il primo exploit del genere per Techno Revenant. Solo la settimana precedente aveva incassato 38 milioni di dollari sfruttando una discesa improvvisa dell’open interest dei futures di Plasma su HyperLiquid, una piattaforma decentralizzata di derivati.
In quell’occasione, l’open interest era crollato di 130 milioni, ma il trader era già posizionato per approfittare della volatilità. La strategia, come spiegherà lui stesso, non è basata su magie o insider trading, ma su analisi di liquidità e pazienza strategica.
Chi è Techno Revenant: pseudonimo, strategia e sicurezza
La figura di Techno Revenant è avvolta nel mistero. Dietro il nickname, si nasconde un esperto di mercati decentralizzati con una visione chirurgica degli asset emergenti. In un’intervista concessa a Benzinga, ha respinto le accuse di essere MoonManifest47, altro noto profilo di whale cripto, dopo che alcune analisi on-chain avevano suggerito una possibile sovrapposizione di wallet.
“È del tutto possibile che ci siano più persone che controllano vari portafogli. È il bello delle criptovalute,” ha spiegato. Ma è sul metodo che si è soffermato: “Aspetta pazientemente le operazioni grandi e ovvie che hanno una liquidità sufficiente per raggiungere gli 8 zeri. XPL, ad esempio, era un segnale chiarissimo. E soprattutto, non combattere contro The Paolo,” ha dichiarato, riferendosi a un altro whale del settore.
In ambienti dominati da rischi informatici, phishing e vulnerabilità di rete, Techno Revenant ha anche voluto sottolineare l’importanza della sicurezza. A chi gli chiedeva come proteggere wallet e fondi, ha risposto con una sola frase: “Studiate la pagina sulla sicurezza dei Bitcoin di Jameson Lopp.” Il riferimento è al sito lopp.net, una vera e propria guida per la protezione personale nel mondo cripto.
E la questione sicurezza non è secondaria. Proprio durante il lancio di WLFI, alcuni utenti hanno perso fondi a causa di un attacco legato a un exploit EIP-7702, nato da un aggiornamento della rete Ethereum conosciuto come Pectra. Secondo gli analisti, il bug è stato sfruttato con uno schema di phishing sofisticato, volto a intercettare autorizzazioni temporanee nei wallet ETH.
Nel 2025, l’universo delle criptovalute sembra ormai diviso tra due fronti: da un lato, utenti inconsapevoli vittime di attacchi e rug pull; dall’altro, trader professionisti, capaci di cogliere segnali, leggere la blockchain come un libro aperto e trasformare un investimento da otto cifre in una fortuna da nove.
Il caso di Techno Revenant non è solo un exploit finanziario. È un promemoria brutale che nel mondo cripto si vince – o si perde – sull’informazione, la tempistica e la disciplina. Mentre le istituzioni ancora si interrogano su come regolamentare DeFi, AI e blockchain, la realtà va più veloce. E il conto lo pagano sempre gli ultimi ad arrivare.