Tether punta sulla robotica con un investimento da record di 1,2 miliardi di dollari

Tether punta sulla robotica con un investimento da record di 1,2 miliardi di dollari

Tether punta sulla robotica con un investimento da record di 1,2 miliardi di dollari

Salvatore Broggi

17 Novembre 2025

Francoforte, 17 novembre 2025 – Tether, il gigante mondiale delle stablecoin, sta valutando un investimento da 1,2 miliardi di dollari nella tedesca Neura Robotics, una delle startup più promettenti nel campo dei robot umanoidi. La notizia, riportata dal Financial Times nelle prime ore di oggi, arriva in un momento di grande crescita per entrambe le aziende e potrebbe aprire un nuovo capitolo nell’incontro tra finanza digitale e robotica industriale.

Tether punta in alto: maxi investimento nella robotica

Fonti vicine alla trattativa spiegano che Tether sarebbe pronta a guidare un round di finanziamenti che potrebbe portare la valutazione di Neura Robotics tra i 9,3 e gli 11,6 miliardi di dollari. Se l’operazione andrà in porto, sarà il più grande investimento mai fatto dal colosso delle criptovalute. La società tedesca, nata a Stoccarda nel 2019 per mano di David Reger, si è distinta nel progettare robot umanoidi pensati sia per l’industria sia, in futuro, per la casa.

Il settore dei robot umanoidi sta vivendo una vera impennata. Aziende come Tesla e Boston Dynamics hanno già mostrato modelli avanzati, ma Neura punta a distinguersi per la versatilità e la capacità di interagire. “Vogliamo produrre cinque milioni di robot entro il 2030”, aveva detto Reger in una recente intervista, parlando senza mezzi termini di un possibile “momento iPhone” per la robotica europea.

Diversificare per crescere: i numeri di Tether

L’interesse di Tether per la robotica non arriva dal nulla. La società guidata da Paolo Ardoino ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con un utile netto di 10 miliardi di dollari, confermandosi tra i leader non solo del mondo crypto ma anche tra le aziende più redditizie al mondo. Negli ultimi anni, Tether ha spinto su diversi settori: intelligenza artificiale, chip cerebrali, agricoltura tecnologica, media e sport.

“Stiamo cercando nuove strade tecnologiche per garantire crescita e stabilità sul lungo termine”, ha spiegato Ardoino durante una conferenza a Zurigo lo scorso ottobre. Entrare nel capitale di Neura Robotics rientra proprio in questo piano: puntare su settori con grandi potenzialità, usando la liquidità derivata dalle stablecoin.

Robot umanoidi: dalla fabbrica al salotto

Neura Robotics ha in programma di lanciare sul mercato il suo primo robot umanoide entro il 2026. I primi modelli, spiega l’azienda, saranno destinati a lavori industriali: movimentazione merci, assemblaggio, logistica. Ma l’obiettivo è chiaro: arrivare anche nelle case. “Immaginiamo un futuro in cui i robot aiutino davvero le persone nella vita di tutti i giorni”, ha raccontato un ingegnere del team durante una visita negli stabilimenti di Backnang.

La concorrenza è agguerrita: Tesla ha presentato il suo Optimus già nel 2023, mentre Boston Dynamics continua a perfezionare Atlas. Però Neura punta su una piattaforma software aperta e su una maggiore flessibilità per rispondere alle esigenze europee. Il sostegno di Tether potrebbe accelerare la produzione e la distribuzione di massa.

Un segnale forte per l’Europa tecnologica

Se l’accordo tra Tether e Neura Robotics andrà in porto, avrà un impatto importante sul panorama tecnologico europeo. In un momento in cui i robot umanoidi stanno diventando realtà, anche se con meno clamore rispetto a Stati Uniti e Asia, questo maxi investimento sarebbe un segnale chiaro per tutto il settore.

Secondo alcuni analisti ascoltati dal Financial Times, questa mossa potrebbe spingere altri investimenti in ricerca e sviluppo e favorire la nascita di un polo europeo della robotica avanzata. “È un momento decisivo: l’Europa rischia di restare indietro se non sostiene l’innovazione”, ha detto un docente del Politecnico di Monaco.

Per ora nessuna delle due aziende ha commentato ufficialmente la possibile intesa. Fonti interne parlano però di trattative ben avviate e di un annuncio previsto entro fine anno. Se l’accordo si concretizzerà, sarà interessante vedere come cambieranno gli equilibri tra finanza digitale e industria tecnologica nel Vecchio Continente.

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