Strategia in crisi: i problemi di Michael Saylor con Bitcoin

Strategia in crisi: i problemi di Michael Saylor con Bitcoin

Strategia in crisi: i problemi di Michael Saylor con Bitcoin

Salvatore Broggi

15 Novembre 2025

New York, 15 novembre 2025 – Strategy, la società statunitense guidata da Michael Saylor, si trova da due giorni in una situazione mai vista prima: la sua capitalizzazione di mercato è scesa sotto il valore dei Bitcoin che ha in portafoglio. Un fatto che, secondo molti analisti e operatori, segna un cambio netto nella storia che il suo fondatore ha costruito negli ultimi anni. Il nodo della questione, che ha acceso il dibattito tra investitori e osservatori, riguarda il cosiddetto mNAV, il modo in cui Saylor ha sempre raccontato il valore di Strategy rispetto alle sue riserve in criptovalute.

Saylor, il Bitcoin e la scommessa di Strategy

Per capire davvero cosa sta succedendo, bisogna tornare alle origini della strategia di Saylor. Strategy – che in Borsa si trova sotto il simbolo $MSTR al Nasdaq – ha cambiato volto nel tempo: da semplice società tecnologica, si è trasformata in un veicolo per comprare Bitcoin usando soldi raccolti con debiti o nuove azioni. Fino a pochi mesi fa, questo ha permesso al titolo di stare sopra il valore delle criptovalute che possiede. “Il mercato premiava la capacità di Saylor di navigare tra gli alti e bassi del Bitcoin”, racconta un gestore newyorkese che segue il titolo da vicino.

Il Bitcoin supera la capitalizzazione: un punto di svolta

Negli ultimi giorni, però, è successo il contrario. Dai dati pubblicati dalla stessa Strategy sulla sua dashboard, la capitalizzazione di mercato è ormai più bassa del valore dei Bitcoin detenuti. Per alcuni esperti, questo potrebbe complicare la vita all’azienda, che forse non riuscirà più a emettere nuove azioni senza danneggiare chi già possiede titoli. “Finché il prezzo delle azioni stava sopra il valore dei Bitcoin, si poteva andare avanti. Ora la situazione si fa più difficile”, ammette un trader della City.

Numeri alla mano: il titolo e i debiti sotto controllo

Il titolo $MSTR ha sofferto parecchio negli ultimi mesi: da inizio anno ha perso il 30,5%, e negli ultimi cinque mesi la discesa è stata del 50%. Ad agosto le azioni valevano 450 dollari, ora sono molto più in basso. Ma nonostante la caduta, i debiti presi per comprare Bitcoin non sembrano un problema imminente. Le scadenze sono lontane, dal 2028 in poi, con interessi bassi tra lo 0% e il 2,25%. “I tassi sono bassi e i pagamenti sono lontani. Nel breve periodo non vediamo rischi finanziari”, spiega un analista di Morgan Stanley.

La comunicazione di Saylor e le perplessità degli investitori

Uno dei punti che ha creato confusione è proprio come Saylor comunica i numeri. Lui continua a usare il parametro mNAV, che mette a confronto il valore totale dell’azienda (Bitcoin compresi) con le riserve in criptovalute. Nell’ultimo aggiornamento, il mNAV è ancora positivo, a 1,21, ma molti osservatori lo considerano un metodo poco chiaro. “Saylor fa i conti a modo suo, ma il mercato guarda altrove”, dice un investitore istituzionale.

Cosa succederà? Domande aperte sul futuro di Strategy

Questa situazione apre molti dubbi sul futuro della strategia di Strategy. Se la capitalizzazione rimarrà sotto il valore dei Bitcoin, sarà più difficile raccogliere nuovi fondi senza mettere a rischio gli attuali azionisti. Per ora però non ci sono segnali di crisi: i debiti sono gestibili e la liquidità c’è. “La vera domanda è se Saylor cambierà rotta o continuerà su questa strada”, commenta un analista americano.

In attesa delle prossime mosse del fondatore e delle reazioni del mercato, resta la sensazione che il rapporto tra finanza tradizionale e criptovalute sia entrato in una nuova fase. Una fase in cui anche le storie più solide possono essere messe in discussione dai numeri.

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