Stablecoin crisi: il governatore della banca centrale olandese avverte sui rischi per la politica della BCE

Stablecoin crisi: il governatore della banca centrale olandese avverte sui rischi per la politica della BCE

Stablecoin crisi: il governatore della banca centrale olandese avverte sui rischi per la politica della BCE

Corrado Pedemonti

17 Novembre 2025

Francoforte, 17 novembre 2025 – La Banca Centrale Europea si trova davanti a una nuova sfida: le stablecoin ancorate al dollaro stanno crescendo così in fretta che, secondo il governatore della banca centrale olandese Olaf Sleijpen, potrebbero smettere di essere un semplice problema regolatorio per diventare una vera fonte di shock per l’economia europea. In un’intervista al Financial Times, Sleijpen ha lanciato l’allarme: questa espansione rapida potrebbe rendere le stablecoin “sistemicamente rilevanti” per il sistema finanziario europeo, con possibili conseguenze sulla stabilità finanziaria, sull’economia reale e perfino sull’inflazione.

Stablecoin, un rischio concreto per la finanza europea

Sleijpen non usa giri di parole: “Se le stablecoin non sono poi così stabili, potremmo ritrovarci a dover liquidare in fretta gli asset sottostanti”. Un rischio che, secondo lui, potrebbe far scoppiare tensioni sui mercati. Non è un’ipotesi campata in aria: la capitalizzazione delle stablecoin ha raggiunto i 310 miliardi di dollari, con una crescita del 50% solo nell’ultimo anno, dati alla mano di CoinGecko. Tether (USDT), la stablecoin più grande ancorata al dollaro, è passata da 127 a 183 miliardi di dollari in dodici mesi. Dietro, USDC ha addirittura raddoppiato il suo valore.

Sleijpen avverte che, davanti a uno shock importante, la BCE potrebbe dover “rivedere la politica monetaria”. Non è chiaro però se questo significherebbe alzare o abbassare i tassi. Quel che è certo è che la volatilità delle stablecoin potrebbe riverberarsi sull’economia reale, mettendo Francoforte davanti a scelte difficili e rapide.

Crescita record e allarme delle autorità

Le stime non lasciano dubbi: il Dipartimento del Tesoro USA prevede che la capitalizzazione delle stablecoin possa arrivare a 2.000 miliardi di dollari entro il 2028. Una cifra che, se confermata, farà di queste valute digitali un attore impossibile da ignorare anche per l’Europa. Sleijpen sottolinea: “Con l’aumento delle stablecoin ancorate al dollaro, il settore potrebbe diventare abbastanza grande da influenzare direttamente l’economia europea”.

Non è un timore isolato. Già ad aprile, Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della BCE, aveva espresso preoccupazioni sulla diffusione delle stablecoin legate al dollaro. In un suo articolo, Cipollone aveva suggerito che una valuta digitale della banca centrale europea (CBDC) potrebbe essere una risposta efficace per difendere la sovranità monetaria dell’Eurozona. “Un euro digitale può limitare il rischio che stablecoin straniere diventino il mezzo di pagamento più usato in Europa”, aveva scritto.

L’allarme italiano e il pericolo contagio

Anche in Italia il tema è caldo. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva detto ad aprile: “Le stablecoin rappresentano una minaccia più seria per la stabilità finanziaria europea rispetto ai dazi commerciali”. Il timore è che i grandi emittenti di stablecoin possano scatenare instabilità. Se dovessero vendere in fretta le riserve, magari per paura, potrebbe scattare un effetto domino su liquidità, prezzi degli asset e inflazione.

Gli analisti parlano di un rischio di “contagio” tra mercati digitali e tradizionali. A settembre, Jean Tirole, premio Nobel per l’Economia, ha avvertito che i governi potrebbero dover intervenire con aiuti pubblici da miliardi di euro se una grossa stablecoin dovesse crollare.

Verso regole più strette

In questo quadro, l’Unione Europea sta pensando a una stretta più decisa su borse valori e piattaforme crypto, seguendo l’esempio della SEC americana. L’obiettivo è chiaro: proteggere la stabilità finanziaria e allo stesso tempo aiutare le startup europee nel fintech.

La partita è ancora aperta. Per ora, la BCE guarda con attenzione alla crescita delle stablecoin e si prepara a muoversi se serve. Sleijpen non nasconde la preoccupazione: “Non possiamo permetterci di sottovalutare questi rischi”. Resta da vedere se l’Europa riuscirà a trovare il giusto equilibrio tra innovazione digitale e difesa della propria sovranità monetaria.

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