Shielded Transactions: la nuova frontiera della privacy su blockchain sicura con Bitcoin

Salvatore Broggi

4 Dicembre 2025

Roma, 4 dicembre 2025 – La blockchain che si basa sulla sicurezza del mining SHA-256 di Bitcoin si prepara, nelle prossime settimane, a ricevere l’aggiornamento delle Shielded Transactions. Una novità tecnica, annunciata la scorsa settimana dagli sviluppatori principali sul forum internazionale di settore, che punta a portare un nuovo livello di privacy dentro il protocollo stesso. Un cambiamento molto atteso dagli operatori, che vedono in questa mossa una risposta concreta alla crescente domanda di riservatezza nelle transazioni digitali.

Privacy integrata: il nuovo volto delle transazioni sulla blockchain

In pratica, il sistema aggiornato delle Shielded Transactions permetterà agli utenti di scambiare criptovalute senza dover rendere pubblici né gli importi né le identità coinvolte. Lo confermano gli ingegneri della fondazione che gestisce la blockchain. In un comunicato diffuso anche su GitHub, gli sviluppatori spiegano che questo passaggio serve a ridurre la tracciabilità dei fondi – un tema che è tornato sotto i riflettori dopo i recenti casi di diverse piattaforme finte sotto la lente dei regolatori.

Il meccanismo tecnico si basa su protocolli crittografici avanzati, tra cui strumenti simili alle zk-SNARKs, che garantiscono che le informazioni sensibili restino protette ma permettono comunque di verificare la validità delle operazioni. Tutto questo rimarrà sotto l’ombrello del consueto sistema di merged mining con Bitcoin: una pratica che consente di usare la stessa potenza di calcolo sia per proteggere la blockchain principale sia quella secondaria.

Perché ora la privacy è diventata una priorità

La spinta per questa innovazione è arrivata soprattutto da alcuni operatori nei servizi finanziari decentralizzati. “La privacy non è solo un plus: per molte aziende è una vera necessità”, ha detto Giovanni Piras, portavoce di una delle principali fintech italiane attive in questo settore. Molti analisti confermano: con l’attenzione sempre più stretta delle autorità su riciclaggio e trasparenza, gli utenti cercano strumenti che proteggano i loro dati senza uscire dai confini della legge.

Non si tratta solo di difendere dati personali o privacy individuale. Come dimostra l’ultimo report di Chainalysis, uscito lo scorso mese, la privacy influisce anche sulla competitività delle blockchain. Chi non offre funzioni simili rischia di restare indietro rispetto ai concorrenti.

Upgrade in arrivo: tempi e dettagli tecnici

Dal comunicato ufficiale emerge che le Shielded Transactions saranno attivate tramite un soft fork previsto tra il 10 e il 15 dicembre. Gli operatori di rete e i miner coinvolti nel merged mining dovranno aggiornare i loro nodi. La documentazione tecnica, disponibile sui canali della community internazionale, assicura la compatibilità con le versioni precedenti del protocollo almeno per i prossimi sei mesi.

Il sistema utilizzerà algoritmi già testati in altre blockchain orientate alla privacy. “Sappiamo che ci saranno difficoltà nell’adozione – ha ammesso uno degli sviluppatori durante una Q&A pubblica su Discord – ma abbiamo lavorato duramente per ridurre al minimo i rischi e garantire un’integrazione sicura”.

Opportunità e ombre: cosa dicono gli esperti

Se da un lato molti parlano di un passo avanti per chi tiene alla privacy, dall’altro restano dubbi sul fronte normativo. In Europa, come sottolinea l’avvocato digitale Chiara Mancini, “le autorità hanno già mostrato perplessità sulla compatibilità di alcune tecnologie per la privacy con le normative antiriciclaggio”. Un equilibrio delicato da mantenere: ogni passo verso più riservatezza rischia infatti di scontrarsi con l’obbligo alla trasparenza imposto dalle leggi internazionali.

Dal punto di vista tecnico invece regna ottimismo nella comunità. “Finché sarà garantita la sicurezza dal mining SHA-256 e dal meccanismo del merged mining con Bitcoin, non dovremmo avere problemi,” spiega un ricercatore della Sapienza esperto in blockchain. Ma solo nei prossimi mesi si potrà capire se emergeranno criticità.

Il mercato osserva: uno scenario in movimento

Non è certo il primo tentativo di portare la privacy direttamente sulle blockchain pubbliche. Ma – fanno sapere fonti vicine agli sviluppatori – “questa soluzione cerca davvero di bilanciare esigenze diverse: proteggere dati sensibili senza mettere a rischio la sicurezza dell’intero sistema”. Il settore resta molto attento: molte aziende potrebbero decidere di spostare almeno una parte delle loro attività proprio su queste reti con strumenti più avanzati.

In sintesi, l’arrivo delle Shielded Transactions segna un passaggio importante nel dibattito sulle blockchain. Tra pressioni normative e richiesta crescente di riservatezza, il settore sta cercando ancora una strada stabile verso il futuro.

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