Ripple aggiorna XRP Ledger: tutte le novità della nuova versione della blockchain

Corrado Pedemonti

27 Dicembre 2025

San Francisco, 27 dicembre 2025 – Ieri sera, dal cuore della California, Ripple ha dato il via a un aggiornamento importante per XRP Ledger (XRPL). Si tratta della blockchain open-source nata nel 2012, conosciuta soprattutto per la sua velocità e i costi di transazione bassi. Il tutto arriva in un momento in cui il mondo delle criptovalute si sta riorganizzando e le grandi aziende tecnologiche stanno rivisitando i loro piani su pagamenti globali e stablecoin.

XRPL si rinnova, puntando sulle stablecoin

L’annuncio è arrivato alle 18:00 ora italiana sul blog ufficiale di Ripple, inserendosi nella roadmap pubblicata lo scorso autunno. Tra ottobre e dicembre, gli sviluppatori hanno lavorato per aggiungere nuove funzioni dedicate soprattutto a semplificare l’emissione e la gestione delle stablecoin. Questa scelta risponde sia alle richieste del mercato sia ai nuovi obblighi normativi. Monica Long, presidente di Ripple, ha sottolineato: “Vogliamo rendere XRPL ancora più solida e pronta per le sfide reali che arrivano dal mercato”.

Il focus sulle stablecoin non è casuale. Negli ultimi mesi banche centrali e fintech hanno acceso i riflettori su queste valute digitali legate a un asset reale – come il dollaro o l’euro – considerate un antidoto alla volatilità delle criptovalute tradizionali. Con l’ultimo aggiornamento, XRPL mette a disposizione strumenti nativi per creare, depositare e spostare stablecoin sulla rete stessa, riducendo la necessità di soluzioni esterne.

Una rete fatta su misura per chi opera nella finanza

Ripple ha spiegato che l’upgrade riguarda soprattutto scalabilità e sicurezza. Sono stati introdotti algoritmi di consenso più efficienti e una validazione delle transazioni più veloce. David Schwartz, chief technology officer del gruppo, ha chiarito: “Il nostro scopo è offrire una piattaforma affidabile sia per le istituzioni finanziarie che per gli sviluppatori”.

XRPL è già noto per blocchi che si chiudono in meno di cinque secondi. Ora però facilita anche l’integrazione con sistemi di compliance richiesti dalle normative internazionali. Un dettaglio non da poco, come emerge da un documento tecnico diffuso da RippleLabs ieri sera. Questa novità potrebbe aprire la strada a collaborazioni con banche e provider di pagamenti europei.

Reazioni contrastanti tra gli addetti ai lavori

Gli sviluppatori più attenti alle evoluzioni di XRP Ledger non hanno tardato a farsi sentire. Su X (ex Twitter), dalle 20:00 alle 23:00 di ieri sono comparsi i primi commenti positivi (“Finalmente una blockchain pronta alle stablecoin”, ha scritto @XRPL_Dev). Ma non sono mancate voci più caute: “La velocità c’è, ma resta da capire se la rete reggerà quando i volumi cresceranno”, ha fatto notare Luca Carli, software engineer romano impegnato in startup fintech.

Il tema delle fee – le commissioni sulle transazioni – resta uno dei punti più discussi. Oggi su XRPL si paga intorno a 0,0001 XRP (meno di un centesimo), secondo xrpl.org. Ripple però invita alla calma: “Monitoreremo attentamente le prestazioni della rete nelle settimane a venire”, ha spiegato Monica Long.

Cosa significa tutto questo per i pagamenti globali

Perché proprio ora questo investimento? Secondo gli esperti interpellati da alanews.it, le regole sempre più rigide – dagli Stati Uniti all’Europa – spingono le blockchain pubbliche a garantire sicurezza, trasparenza e interoperabilità maggiori. Solo così potrà scattare davvero una diffusione ampia dei sistemi basati sulle stablecoin.

Anche alcuni operatori finanziari italiani si mostrano curiosi davanti alla nuova direzione presa dal Ledger. Giulio Rossetti, responsabile innovazione in una banca lombarda, osserva: “Il supporto nativo alle stablecoin semplifica tante operazioni”. Rimane però aperto il confronto con altre reti come Ethereum o Solana, spesso preferite dagli sviluppatori per la varietà dell’ecosistema.

Obiettivi chiari fino al 2026

Guardando avanti, Ripple vuole correre spedita verso un’integrazione totale con le infrastrutture finanziarie tradizionali. Il prossimo traguardo è avviare test pilota con istituti europei entro metà 2026. La strada non è facile: tra sfide tecniche e ostacoli normativi resta molto da fare. Ma a San Francisco l’umore è positivo. “Vogliamo fare da ponte tra finanza classica e digitale”, dice Schwartz senza nascondere qualche dubbio.

I prossimi mesi diranno se XRPL riuscirà davvero a diventare lo standard dei pagamenti globali su blockchain. Intanto la partita è aperta – tra innovazione concreta e prudenza necessaria.

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