Milano, 28 dicembre 2025 – Investire in Ethereum continua a far discutere risparmiatori italiani e stranieri, soprattutto dopo un anno segnato da forti alti e bassi sul mercato. Ma quanto si guadagna davvero con la criptovaluta creata da Vitalik Buterin nel 2015? È una domanda che, complici le oscillazioni tipiche di questo settore, non ha risposte facili. Tuttavia, si possono comunque individuare alcune strade comuni tra chi punta a ottenere un ritorno.
Come si guadagna con Ethereum: le strategie più diffuse
Nelle ultime settimane, con il rinnovato interesse per il mondo cripto, sono tornate alla ribalta le solite opzioni: comprare direttamente Ether (ETH) e tenerlo a medio-lungo termine, fare staking o affidarsi al trading attivo per chi ha più esperienza. Ogni scelta porta con sé rischi e potenzialità diverse. Lo spiega bene Francesco Castelli, analista finanziario di CryptoValue: “Molti si lasciano attirare dai possibili guadagni, ma pochi pensano alle perdite improvvise. Non esiste una formula magica che garantisca profitti”.
Chi ha acquistato Ethereum nei primi mesi del 2020 ha assistito a una vera impennata del prezzo nel giro di poco più di un anno. A gennaio 2021 un Ether valeva intorno agli 800 euro, mentre a novembre dello stesso anno ha toccato punte oltre i 4.000 euro. Però queste cifre raccontano solo metà della storia: nel dicembre 2022 il valore è crollato sotto i 1.200 euro per poi risalire sopra i 2.300 euro a dicembre 2025, secondo CoinMarketCap.
Staking e rendite passive: cosa aspettarsi davvero
Un’altra via molto seguita è lo staking di Ethereum, ovvero bloccare una certa quantità di ETH su un nodo della rete in cambio di ricompense periodiche. Dopo il passaggio a Ethereum 2.0 completato nel settembre 2022, il rendimento medio annuo va dal 3% al 5%, escluse le commissioni delle piattaforme.
Chi ha scelto questa strada racconta esperienze diverse. La milanese Martina Pellegrini dice: “Ho messo in staking circa 1,5 Ether l’anno scorso su una piattaforma americana. Il guadagno? Circa 0,06 ETH netti in dodici mesi. Sono soddisfatta, ma è importante ricordare che il valore in euro può cambiare all’improvviso”.
Lo staking richiede però di tenere bloccati i fondi per tempi non sempre brevi e comporta il rischio che il prezzo dell’asset scenda durante la detenzione. Non è detto che la rendita ottenuta in ETH valga altrettanto una volta convertita in euro o dollari.
Trading attivo: solo per chi sa stare sul pezzo
Altri investitori puntano sul trading attivo, comprando e vendendo spesso per cogliere i momenti favorevoli del mercato. Secondo Giulia Romani, responsabile crypto di un broker online, “i profitti possono essere anche a doppia cifra in poche settimane, ma le perdite veloci non mancano mai. L’esperienza conta molto, così come seguire costantemente i movimenti globali”.
Chi opera su piattaforme come Binance o Coinbase passa spesso ore a monitorare i grafici anche di notte. Qualcuno riesce a fare buoni margini, altri incappano in periodi difficili (come nel giugno 2022 quando Ethereum perse il 35% in pochi giorni). Un dato interessante arriva da uno studio Consob pubblicato a settembre: la maggior parte dei piccoli risparmiatori ottiene guadagni modesti, spesso lontani dalle promesse delle pubblicità.
Tassazione sulle criptovalute: attenzione ai dettagli
Un punto spesso trascurato riguarda la fiscalità sui guadagni da Ethereum. In Italia l’Agenzia delle Entrate ha chiarito nella circolare n. 30/E del 2023 che le plusvalenze da vendita di cripto-attività sono soggette a imposta del 26%, dopo una franchigia annua di 2.000 euro. Però molti investitori – specialmente quelli con cifre più basse – non hanno ben chiaro come comportarsi con la dichiarazione.
Gli esperti consigliano sempre di tenere traccia precisa di ogni operazione e di farsi aiutare da un consulente fiscale esperto. Il commercialista bolognese Luca Mandelli, che segue molti giovani investitori, avverte: “Meglio prevenire problemi che rischiare sanzioni”.
Rischi e prospettive: nessuno ha la palla di vetro
Insomma, capire esattamente “quanto si guadagna con Ethereum” resta difficile perché dipende dal momento in cui si entra sul mercato e dalla strategia scelta. Certo, ci sono storie di grandi profitti durante i rally rialzisti; ma tante altre parlano di rendimenti bassi o perdite.
Il consiglio degli addetti ai lavori è sempre lo stesso: valutare bene quanto rischio si è disposti a prendere, tenersi aggiornati sulle normative e non dimenticare mai che nessun risultato passato garantisce quello futuro. Nel mondo delle criptovalute – come in Borsa – alla fine è la prudenza che protegge dalle brutte sorprese.
