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Quando vale una cartella clinica per i cybercriminali? Sul dark web sono in vendita a mille euro

I Dati Sanitari sono sempre più appetibili per i criminali del dark web. Secondo Nunzia Ciardi, vicedirettore dell’Agenzia per la cybersicurezza, una cartella clinica può valere fino a mille euro, rendendola un obiettivo privilegiato per frodi e ricatti

Il dark web si sta rivelando un mercato inaspettato per il commercio di dati sanitari, con le cartelle cliniche che raggiungono prezzi sorprendenti. Durante un recente convegno a Chieti, Nunzia Ciardi, vicedirettore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ha evidenziato come i dati sanitari siano tra i più ambiti dagli hacker. L’evento, organizzato dall’Università “Gabriele d’Annunzio”, ha visto una forte partecipazione di esperti del settore, sollevando interrogativi cruciali sulla protezione delle informazioni personali.

Il valore delle cartelle cliniche nel dark web

Ciardi ha fornito dati inquietanti: una cartella clinica può essere venduta sul dark web per circa mille euro, un valore notevolmente superiore rispetto ai 35 euro di una carta di credito. Le informazioni contenute in una cartella clinica, che spaziano dai dati anagrafici a quelli medici, offrono una potenziale di frode che va ben oltre il semplice furto d’identità. Per esempio, l’uso di una cartella clinica rubata potrebbe portare a frodi mediche, come la sostituzione di persona, oppure a ricatti, specialmente se i dati appartengono a personaggi pubblici.

La vulnerabilità dei dati sanitari

Il vicedirettore ha sottolineato come, a differenza delle carte di credito, che vengono rapidamente sostituite dopo un uso fraudolento, i dati sanitari rimangono immutabili e possono essere sfruttati in molteplici occasioni. Ciò rende la protezione delle informazioni sanitarie una priorità assoluta per le istituzioni e per i cittadini, poiché ogni attacco informatico può avere conseguenze devastanti, non solo economiche, ma anche sulla privacy e sulla sicurezza personale.

Misure di sicurezza per le organizzazioni sanitarie

La crescente digitalizzazione delle informazioni sanitarie ha migliorato l’accesso e la gestione dei dati, ma ha anche reso questi dati vulnerabili a frodi e attacchi informatici. Con l’aumento delle minacce nel cyberspazio, è fondamentale che le organizzazioni sanitarie adottino misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati dei pazienti, affinché non diventino merce di scambio nel mercato nero. La protezione delle informazioni sanitarie deve essere una priorità, per garantire la sicurezza e la privacy di tutti.

Redazione

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