Puma cacciano pinguini in Patagonia: scoperta sorprendente sulla loro nuova convivenza

Salvatore Broggi

20 Dicembre 2025

Ushuaia, 20 dicembre 2025 – Nella Patagonia, quel lembo estremo del Sud America, i grandi felini stanno cambiando le carte in tavola per la loro sopravvivenza. Uno studio condotto tra il 2023 e il 2025 dal gruppo argentino guidato da Matías Díaz, ricercatore della Universidad Nacional del Comahue, ha rivelato che i puma lungo le coste di Santa Cruz hanno iniziato a cacciare i pinguini di Magellano. Ma non è tutto: hanno anche stravolto il loro comportamento sociale, mostrando una tolleranza tra loro definita “senza precedenti” dagli esperti.

Puma e pinguini: un incontro sorprendente

La scoperta arriva dopo oltre due anni di osservazioni sul campo, raccontata in queste settimane su Current Biology. Tutto è partito dalle segnalazioni dei pescatori a Cabo Vírgenes. Grazie alle fototrappole attive 24 ore su 24, i ricercatori hanno documentato decine di puma impegnati a predare colonie di pinguini tra ottobre e febbraio, cioè nel periodo della nidificazione. Non si tratta di eventi isolati: questa caccia ai pinguini sembra diventata una vera strategia, con effetti visibili sia sulle colonie sia sul comportamento degli stessi puma.

“Non avevamo mai visto niente del genere,” ha raccontato Díaz a La Nación. “I puma sono sempre stati considerati animali solitari e territoriali. Invece qui li vediamo muoversi fianco a fianco, spesso anche a meno di dieci metri uno dall’altro.” Un fatto sorprendente se si pensa che in altri ambienti questi animali difendono il proprio territorio anche da esemplari della stessa specie.

Un cambio nella dieta e nei rapporti sociali

I dati raccolti dal team argentino mostrano che la disponibilità stagionale dei pinguini – ognuno può pesare più di 4 kg – ha spinto i puma patagonici a cambiare alimentazione. Hanno lasciato un po’ da parte guanachi e lepri marà, più comuni nell’entroterra, per buttarsi su prede nuove come i pinguini. Le fototrappole hanno catturato immagini insolite: madri con cuccioli che si nutrono degli stessi resti lasciati da altri gruppi familiari; adulti che si aggirano tranquilli tra le colonie senza alcun segno di conflitto.

“La presenza abbondante di cibo riduce la competizione e cambia tutto,” spiega Díaz. Così diventa normale vedere piccoli gruppi condividere la preda o aspettare il proprio turno senza litigare. Un comportamento raro, osservato solo in poche popolazioni di grandi felini al mondo, come certi branchi di leoni africani quando la caccia è facile.

La pressione sui pinguini

Secondo i biologi, fino al 6% dei pinguini adulti può diventare preda dei puma ogni anno durante la stagione riproduttiva. Una percentuale “significativa,” come l’ha definita la ricercatrice Luciana Ricciardi, coautrice dello studio. La presenza dei felini ha spinto alcune colonie a cambiare strategia difensiva: alcuni nidi sono stati spostati più verso l’interno o in zone dove la vegetazione offre maggior protezione.

Al momento però non si registrano cali improvvisi nelle popolazioni locali di pinguini. Ma gli scienziati avvertono: serve tenere d’occhio la situazione. La pressione dei predatori potrebbe aumentare se cambiano le condizioni ambientali – per esempio con il clima o se scarseggiano altre fonti di cibo per i felini.

Qualche ipotesi e cosa aspettarsi

Gli esperti concordano che dietro questo cambio c’è una combinazione di fattori complessi. Sicuramente gioca un ruolo importante l’abbondanza “eccezionale” di prede facili e l’assenza di altri predatori o minacce naturali lungo la costa. In sostanza, qui i puma hanno trovato un nuovo spazio dove mettere alla prova intelligenza e flessibilità.

Il team argentino ha già annunciato che estenderà il monitoraggio ad altre coste della Patagonia meridionale per capire se questo fenomeno si ripete altrove e quali saranno gli effetti nel tempo. “Dobbiamo capire se è una risposta temporanea o se stiamo assistendo a un vero cambiamento evolutivo,” ha detto Ricciardi.

A Santa Cruz, con il vento freddo e il rumore dell’oceano australe, la natura continua a stupire. Stavolta sono proprio i grandi felini a scrivere nuove regole nel gioco antico della sopravvivenza.

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