New York, 17 novembre 2025 – Solo il 45,9% degli investitori si aspetta un taglio dei tassi d’interesse nella prossima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) della Federal Reserve, in programma a dicembre. È il dato diffuso nelle ultime ore dal Chicago Mercantile Exchange (CME) Group. Un segnale chiaro: i mercati finanziari Usa si muovono con sempre più cautela, mentre il settore delle criptovalute continua a dare segnali di debolezza.
Tassi, le aspettative si sgonfiano
Fino a pochi giorni fa la situazione era diversa. Il 7 novembre, la probabilità che la Fed tagliasse i tassi di 25 punti base a dicembre era quasi al 67%, secondo gli operatori del CME. Ora quel numero è sceso in modo netto, a testimonianza di un clima di incertezza dopo settimane di oscillazioni e dati economici contrastanti. “Non c’è una strada già segnata”, aveva detto il presidente della Fed, Jerome Powell, lo scorso ottobre, chiarendo che un nuovo taglio non è affatto scontato.
Le stime per il 2025 e il ruolo delle banche
A settembre, banche come Goldman Sachs e Citigroup prevedevano almeno due tagli dei tassi nel 2025. Alcuni analisti erano arrivati a ipotizzare perfino tre riduzioni da 25 punti base nell’arco dell’anno. Ma con il calo delle aspettative per dicembre, anche queste previsioni sembrano oggi più fredde.
Tassi e criptovalute, un legame stretto
Le decisioni della Fed sui tassi influenzano direttamente i prezzi delle criptovalute. Tassi più bassi portano più liquidità nei mercati e tengono su i prezzi degli asset digitali. Viceversa, una politica più rigida riduce la liquidità e fa scendere le quotazioni. “Il taglio di ottobre era già stato messo in conto dagli investitori”, spiega Matt Mena, analista di mercato di 21Shares, riferendosi alla riduzione decisa dalla Fed lo scorso mese. Eppure, nonostante il taglio, i prezzi delle principali criptovalute sono continuati a calare.
Sentiment negativo e rischi dietro l’angolo
L’incertezza e la riduzione delle possibilità di un nuovo taglio stanno alimentando un sentimento negativo tra gli operatori. Gli esperti ipotizzano che una Fed più prudente possa mettere ulteriore pressione al ribasso sulle criptovalute nel breve periodo. Solo un’inversione verso una politica più espansiva potrebbe cambiare la rotta.
Powell frena: “Nessuna decisione è certa”
“Nella riunione di dicembre ci sono molte opinioni diverse su come muoversi”, ha detto Powell a margine di un incontro con i giornalisti. “Un altro taglio non è affatto scontato”. Parole che hanno aumentato i dubbi tra gli investitori, già messi alla prova da dati economici altalenanti e mercati sempre più volatili.
Il monito di Ray Dalio: attenzione a bolla e iperinflazione
Sul fronte degli economisti, l’ex gestore di hedge fund Ray Dalio ha lanciato un avvertimento: “La Fed sta tagliando i tassi con i prezzi degli asset ai massimi storici, la disoccupazione bassa e gli spread creditizi contenuti. È una situazione fuori dall’ordinario”. Dalio ha aggiunto che questo scenario potrebbe gonfiare una bolla speculativa e avvicinare gli Stati Uniti a rischi di iperinflazione o perfino a un collasso valutario. “Succede spesso nelle economie molto indebitate”, ha detto all’inizio di novembre.
Cosa succederà da qui a dicembre
Con la riunione FOMC alle porte, tutti aspettano con il fiato sospeso. La politica monetaria americana continuerà a influenzare non solo Wall Street, ma anche il futuro delle criptovalute e dei mercati emergenti. Per ora, la parola d’ordine è prudenza. Solo allora si capirà se la Fed allenterà davvero ancora la presa o se terrà i tassi fermi fino al nuovo anno.
