Milano, 30 dicembre 2025 – Ripple, la criptovaluta spesso al centro del dibattito tra gli addetti ai lavori, sembra pronta a un possibile cambio di passo. Secondo Michaël van de Poppe, analista finanziario molto seguito sui social, il token starebbe “ballando sul bordo” di un pattern triangolare. Un dettaglio che chi segue i mercati digitali non può sottovalutare. La sua analisi, diffusa ieri pomeriggio con un thread su X (ex Twitter), parla di una possibile impennata nei prossimi giorni, a patto che il prezzo superi la soglia di 0,64 dollari.
Il pattern triangolare e il rischio rottura
Chi conosce l’analisi tecnica – lo studio dei grafici di prezzo – sa bene che il pattern triangolare indica una fase in cui i prezzi si stringono tra supporti e resistenze. Van de Poppe sostiene che Ripple (XRP) si trovi ormai “quasi al margine superiore”. In questi casi, spesso “i volumi aumentano e la volatilità esplode”.
Negli ultimi sette giorni, XRP è rimasto incastrato tra 0,60 e 0,63 dollari. Solo ieri mattina, alle 10:15 su Binance, c’è stato uno scatto improvviso a 0,6315. Molti esperti considerano questo tipo di movimento “classico” prima di un breakout vero e proprio. Ma l’analista resta cauto: “Serve una conferma oltre i 0,64 – ha spiegato – solo allora si potrà parlare di rally”.
Le possibili cause del movimento
Dietro questa possibile spinta ci sono diversi fattori. Da una parte, come segnalano trader attivi sui principali forum italiani (Telegram, Reddit), ci sono le attese per le prossime mosse della SEC, l’autorità statunitense che vigila sui mercati. La causa legale ancora aperta con Ripple Labs tiene banco da settimane e molti puntano a una svolta favorevole all’azienda.
Dall’altro lato, a spingere ci sono i dati macro: il dollaro si è rafforzato. Un report uscito ieri su Cointelegraph Italia evidenzia come i movimenti delle stablecoin e gli ingressi dei grandi investitori su Bitcoin potrebbero innescare “un effetto domino sulle altcoin più importanti”. Tra queste c’è anche Ripple, che con una capitalizzazione sopra i 35 miliardi di dollari resta tra i primi dieci asset digitali.
Volumi in aumento e sentiment degli investitori
Il dato sui volumi è forse il segnale più chiaro. Secondo CoinMarketCap, lunedì 29 dicembre sono stati scambiati circa 1,3 miliardi di dollari in XRP, un aumento del 12% rispetto alla media settimanale. Numeri che mostrano come l’interesse degli investitori al dettaglio stia tornando a crescere.
Ma non mancano voci prudenti. Un trader milanese incontrato stamattina in zona Moscova confessa: “C’è molto fermento, ma spesso queste situazioni nascondono trappole per chi entra all’ultimo minuto”. Un riferimento alle cosiddette “fake breakout”, cioè quei falsi segnali di rottura del prezzo seguiti da rapide inversioni.
Le prospettive per il 2026 e le incertezze normative
Guardando avanti, il destino di Ripple rimane legato all’esito della causa negli Stati Uniti e alle nuove regole europee sulle criptovalute. L’avvocato Francesca Bianchi, esperta di diritto finanziario digitale sentita da alanews.it nel pomeriggio, spiega: “La vera variabile è normativa: finché la SEC non chiarirà la posizione dei token come XRP sul mercato Usa, ogni rally resta fragile”.
Al momento non arrivano dichiarazioni ufficiali né da Ripple Labs né dalla SEC. L’atmosfera è quella tipica delle attese: volatilità bassa ma volumi in crescita.
Cosa aspettarsi dai mercati nelle prossime settimane
Gli operatori invitano alla prudenza. “I pattern grafici aiutano a orientarsi ma non garantiscono nulla”, commenta Marco Lattuada da Torino, raggiunto al telefono poco dopo mezzogiorno. Sui social continuano a circolare previsioni ottimistiche; alcune puntano addirittura a un ritorno sopra quota 0,75 dollari entro gennaio. Ma la storia recente di XRP insegna a non correre troppo: ogni rialzo è stato frenato da prese di profitto o da nuovi dettagli sulla causa legale.
Insomma, sarà ancora una volta la combinazione tra numeri e notizie ufficiali a decidere le sorti della criptovaluta. E per ora tutti hanno gli occhi puntati su una cifra: quella soglia di 0,64 dollari che tiene con il fiato sospeso migliaia di investitori tra Europa e Stati Uniti.
