Bancomat, treni, distributori di biglietti e sistemi ospedalieri: il vecchio Windows XP resiste grazie alla sua stabilità e ai vincoli dell’hardware.
Chi nel 2025 si trova davanti a un bancomat fuori servizio, magari per un prelievo urgente, potrebbe vedere apparire sullo schermo un paesaggio familiare: colline verdi, cielo azzurro e nuvole bianche. È l’iconico sfondo di Windows XP, un sistema operativo lanciato da Microsoft nel 2001, che, a dispetto dell’età, è ancora vivo in molti dispositivi pubblici, in Italia e nel resto del mondo. E non si tratta solo di sportelli bancari: treni, ospedali, biglietterie automatichee macchinari industriali continuano a utilizzarlo, in alcuni casi per motivi economici, in altri per mere questioni di compatibilità tecnica.
Lo sfondo del passato che ancora oggi compare sugli sportelli bancomat
Anche se Microsoft ha cessato il supporto ufficiale a Windows XP nel 2014, e per la sua versione embedded nel 2019, non è raro che i cittadini si imbattono ancora nella celebre schermata quando un ATM (bancomat) va in errore. Questi dispositivi utilizzano Windows XP Embedded, una versione semplificata e modulare, progettata per svolgere funzioni molto specifiche con risorse minime.

Secondo gli esperti del settore bancario, il processo di aggiornamento delle infrastrutture ATM è lungo e costoso. Per alcuni modelli, è possibile sostituire i componenti interni per supportare versioni più moderne di Windows; per altri, il passaggio richiederebbe un rinnovamento completo, che non tutte le banche possono affrontare in tempi brevi. Intanto, anche nel 2025, se il bancomat non funziona, può ancora comparire la schermata verde-azzurra che ha segnato un’epoca.
Treni, biglietterie e ospedali: la lunga vita dei sistemi operativi vecchi
Il discorso non si ferma agli sportelli bancari. Su molti treni italiani, soprattutto quelli più datati di Trenitalia, i sistemi che indicano le fermate o gestiscono le informazioni ai passeggeri girano ancora su Windows XP, o talvolta su Windows 7 e persino Windows Vista. Questi software fanno sempre la stessa operazione, sono isolati da internet, e sono quindi considerati a basso rischio, a patto che non vengano alterati.
Nel 2024 fece scalpore in Germania un annuncio di lavoro di Deutsche Bahn che richiedeva esperienza su Windows 3.11 e MS-DOS, sistemi operativi rispettivamente del 1993 e del 1981. L’azienda spiegò che le carrozze ferroviarie hanno un ciclo di vita di oltre 30 anni, e alcuni apparati interni possono funzionare solo con software originali.
Situazioni simili si riscontrano anche nei distributori automatici di biglietti in metropolitane e stazioni ferroviarie. A Milano, per esempio, le casse automatiche della metropolitana ATM hanno usato Windows XP per anni. Solo di recente l’azienda ha avviato un piano per aggiornare il software interno, mantenendo però in molti casi l’hardware esterno originale.
Anche negli ospedali e negli uffici pubblici italiani non è raro trovare Windows XP o Windows 7 in funzione. La motivazione principale è la presenza di software gestionali vecchi, che non sono compatibili con i sistemi operativi moderni. A volte questi programmi sono stati sviluppati su misura e non hanno ricevuto aggiornamenti negli anni, rendendo impossibile la migrazione a versioni più recenti.
Sicurezza, stabilità e costi: i motivi dietro la resistenza di XP
Uno dei principi fondamentali nel settore IT è il famoso “if it works, don’t touch it”: se qualcosa funziona, meglio non toccarla. Aggiornare un sistema potrebbe infatti generare nuovi problemi, compromettere la compatibilità con hardware obsoleto o introdurre bug in software sensibili. Ecco perché, soprattutto nei contesti dove la connessione a internet è assente e i compiti sono sempre gli stessi, si tende a lasciare tutto com’è.
Anche i macchinari industriali seguono la stessa logica. In molte linee di produzione in Italia e all’estero, il sistema operativo è parte integrante del software di gestione delle macchine. Cambiarlo significherebbe fermare la produzione, aggiornare l’hardware e ricertificare tutto il processo. Troppo complesso, e troppo costoso.
Va però detto che l’uso di software obsoleti non è completamente privo di rischi. Anche se non connessi alla rete, basta una chiavetta USB contaminata o un accesso remoto tramite laptop per introdurre vulnerabilità. Per questo molte aziende utilizzano reti separate, accessi controllati e barriere di sicurezza fisiche.
Nonostante i progetti di digitalizzazione della PA avviati nell’ambito dell’Agenda Digitale, il cambiamento richiede tempo, risorse e personale specializzato. Vecchi formati di file, software su misura e burocrazia tecnica continuano a ostacolare il rinnovamento in diversi ambiti.
Nel frattempo, lo sfondo di Windows XP rimane un’icona nostalgica e sorprendentemente attuale: una finestra sul passato che continua a spuntare nei luoghi più insospettabili, a ricordarci che la tecnologia non corre sempre alla stessa velocità per tutti. E che, talvolta, la modernità convive con il passato, nascosta dentro sportelli automatici, treni e server silenziosi. Le colline verdi e il cielo azzurro resistono. Almeno per ora.