Milano, 18 novembre 2025 – Bitcoin continua a far parlare di sé, ma non è un investimento adatto a tutti. In molti si chiedono se valga davvero la pena puntare sulla criptovaluta più famosa, soprattutto in un momento in cui i mercati digitali restano molto instabili. La domanda chiave resta sempre la stessa: chi dovrebbe davvero avvicinarsi a questo tipo di investimento?
Bitcoin: un investimento complesso, non per tutti
Bitcoin non è come gli altri strumenti finanziari. Dietro c’è una tecnologia, la blockchain, che cambia le regole del gioco rispetto alla finanza tradizionale. “Ci vuole tempo per capire come funziona”, spiega Luca Bianchi, consulente finanziario di Milano, intervistato da alanews.it. “Non basta aprire un conto su un exchange e comprare qualche frazione di bitcoin. Bisogna conoscere i rischi e le dinamiche di questo mercato”.
A differenza di azioni o obbligazioni, che sono strumenti ben noti e regolamentati, le criptovalute sono ancora un terreno in gran parte sconosciuto. Gli exchange, cioè le piattaforme dove si comprano e vendono, e i wallet digitali, cioè i portafogli virtuali, richiedono attenzione e un minimo di competenza. “Molti sottovalutano la parte tecnica”, avverte Bianchi, “e rischiano di trovarsi in difficoltà già all’inizio”.
Volatilità e rischio: il doppio volto di Bitcoin
Uno dei temi più discussi è la volatilità di Bitcoin. Il prezzo può salire o scendere in modo rapido e spesso imprevedibile. Tra ottobre e novembre 2025, per esempio, il valore ha registrato variazioni giornaliere oltre il 7% in almeno cinque occasioni, secondo i dati di CoinMarketCap. È una cifra che dà la misura del rischio.
“Chi investe deve essere pronto a perdere anche il 10% in un solo giorno”, dice senza giri di parole Giulia Rinaldi, analista finanziaria. Eppure, proprio questa instabilità attira chi cerca guadagni alti in tempi brevi. “Il rischio fa parte del gioco”, aggiunge Rinaldi, “ma non tutti sono pronti a gestirlo”.
Tra le criptovalute, Bitcoin è considerato relativamente più stabile. Però, rispetto a strumenti tradizionali come le blue chip o le obbligazioni, il rischio rimane alto. “Se si guarda alle altcoin meno conosciute, il rischio cresce ancora di più”, avverte Rinaldi.
Investire in Bitcoin? Non è una scelta obbligata
Nonostante il clamore mediatico e le storie di guadagni facili, investire in Bitcoin non è un passo obbligato per chi vuole diversificare i propri investimenti. “Molti si lasciano affascinare dalle possibilità di profitto, senza capire se fanno al caso loro”, osserva Bianchi.
Prima di mettere mano al portafoglio, gli esperti consigliano di farsi qualche domanda importante: quali sono i miei obiettivi? Quanto tempo posso dedicare a questo investimento? Quanto sono disposto a perdere? “Bisogna essere sinceri con se stessi”, sottolinea Rinaldi. “Se la cifra che si vuole investire supera quella che si può permettere di perdere, meglio fermarsi”.
Confrontare i diversi investimenti resta fondamentale: “Non facciamoci ingannare dai rendimenti potenziali”, ricorda Bianchi. “Ogni scelta va valutata in base al proprio profilo di rischio”.
Conoscenza e consapevolezza: le basi per non sbagliare
La conoscenza è la prima difesa per chi vuole entrare nel mondo delle criptovalute. In Italia, secondo un’indagine Consob di settembre 2025, solo il 18% degli investitori al dettaglio dice di capire davvero come funziona la blockchain e come usare i wallet digitali.
“Prima di investire, bisogna informarsi”, raccomanda Rinaldi. “Ci sono corsi online, workshop e piattaforme dedicate per imparare”. Non eliminano i rischi, ma aiutano ad affrontarli con più consapevolezza.
In conclusione, Bitcoin non è per tutti. E forse non deve esserlo. Solo chi conosce bene i meccanismi e accetta di poter perdere parte del capitale può pensare a un investimento in questo campo. Gli altri, come ricordano gli esperti, farebbero meglio a restare alla larga e non farsi ingannare dalle promesse facili del mondo digitale.
