Paramount sfida Netflix con offerta record da 108 miliardi per acquisire Warner Bros Discovery

Salvatore Broggi

9 Dicembre 2025

New York, 9 dicembre 2025 – Paramount Global ha lanciato nella serata di lunedì una offerta ostile in contanti per mettere le mani su Warner Bros Discovery, segnando una svolta importante nel mondo dei media. La notizia è arrivata poco dopo le 19 ora di New York, tramite un comunicato breve inviato ai principali media americani. La proposta supera nettamente quella di Netflix di qualche settimana fa, giudicata troppo debole dagli azionisti di Warner.

Paramount ci crede: la reazione dei mercati

L’offerta di 43 miliardi di dollari, tutta cash, ha subito attirato l’attenzione degli esperti di Wall Street. Appena è iniziato il trading after-market, le azioni Warner sono schizzate su oltre il 17%. Bob Bakish e i suoi dirigenti si sono detti “ottimisti” sulla riuscita dell’operazione. Hanno sottolineato come “la disponibilità di liquidità e una solida struttura finanziaria” permettano una proposta che “protegge sia i dipendenti che gli investitori”.

Le voci su un possibile accordo tra New York e Los Angeles circolavano già da giorni, ma solo ora la trattativa è diventata pubblica. Un consulente vicino alla vicenda, che preferisce non farsi nominare, ha spiegato: “Il punto chiave è l’offerta in contanti, soprattutto in un mercato ancora cauto sulle fusioni. È un modo per chiudere rapidamente la partita con Netflix”.

Warner Bros Discovery nel mirino

Nata nel 2022 dalla fusione tra Warner Media e Discovery, oggi guidata da David Zaslav, Warner Bros Discovery controlla marchi come HBO, CNN e DC Studios, oltre a un vasto catalogo di film e serie storiche. Nel terzo trimestre del 2025 il gruppo ha fatturato oltre 8 miliardi di dollari. In aprile la piattaforma Max ha raggiunto i 97 milioni di abbonati globali, con una crescita annua del 7%.

La proposta Paramount ha sorpreso il consiglio d’amministrazione riunito d’urgenza nella notte a Burbank. Fonti interne hanno confermato ad alanews.it che nelle prossime ore si terrà un consiglio straordinario. “Il management prenderà tempo per valutare ogni ipotesi”, racconta un dirigente che preferisce restare anonimo. Tra i dipendenti però cresce l’ansia: “Non sappiamo cosa aspettarci, ma sembra che la strada sia ormai segnata”, confida una storica producer del reparto cinema.

Netflix resta a guardare mentre il settore trema

L’offerta Paramount supera di gran lunga – così la definiscono molti esperti finanziari – i circa 36 miliardi proposti da Netflix a metà novembre, metà in contanti e metà in azioni. Quella mossa aveva aperto una nuova fase nel consolidamento dello streaming americano, in difficoltà dopo anni di espansione veloce.

Nel solo 2025 il settore ha visto tagli per oltre 10.000 posti di lavoro nelle grandi aziende. Gli investitori chiedono modelli più sostenibili e spingono a rivedere strategie su contenuti originali e diritti sportivi. In questo quadro, Warner resta un “bottino troppo allettante” per lasciarselo scappare, osserva l’esperto Michael Nathanson.

Tra antitrust e mosse future

Se Warner accetterà l’offerta Paramount, ci vorranno i sì delle autorità antitrust negli Stati Uniti e in Europa prima del via libera definitivo. I legali sono già al lavoro sui dossier tecnici, consapevoli dei rischi dopo casi recenti come Microsoft-Activision. Un consulente della squadra Paramount spiega: “Si pensa a vendere alcune attività non strategiche”, segno che vogliono evitare problemi legati alla concentrazione del mercato.

Ora tutti aspettano le mosse di Netflix o altri potenziali sfidanti. Si parla anche di rilanci dell’ultimo minuto o alleanze tra fondi e operatori internazionali. Intanto gli occhi restano puntati su Wall Street: lì si deciderà davvero il destino di uno dei giganti dell’intrattenimento mondiale.

“Non è solo una questione di soldi”, commenta un analista Citi, “ma la riscrittura degli equilibri nel mondo dei media americani”. Gli effetti si vedranno ovunque – dalla produzione alle sale cinematografiche fino al digitale e alla pubblicità – nei prossimi mesi.

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