Le azioni Oracle balzano del 4,4% dopo la notizia di un possibile maxi contratto pluriennale con Meta per l’IA.
Oracle sarebbe vicina a un’intesa multimiliardaria per fornire a Meta potenza cloud destinata all’addestramento dei suoi modelli di intelligenza artificiale.
Le azioni di Oracle Corporation hanno chiuso la giornata di venerdì con un significativo balzo del 4,4%, toccando un massimo di sessione dopo che è emersa una notizia potenzialmente decisiva per il futuro dell’azienda: Meta Platformssarebbe in trattativa con Oracle per la fornitura di servizi di cloud computing destinati a sostenere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Secondo quanto riportato da fonti vicine all’accordo, il valore della commessa potrebbe raggiungere i 20 miliardi di dollari. Si tratterebbe di un contratto pluriennale con il quale Meta affiderà parte della sua infrastruttura di addestramento e distribuzione di modelli AI proprio a Oracle, segnando un passaggio di peso nel panorama del cloud, dominato finora da colossi come Amazon, Microsoft e Google.
Un nuovo traguardo per Oracle nel settore dell’IA e del cloud
Il potenziale accordo arriva in un momento cruciale per Oracle, che negli ultimi mesi ha mostrato una crescita sostenuta nel comparto infrastrutturale. Solo la settimana scorsa, l’azienda ha annunciato un aumento record degli ordini, un dato che aveva già spinto le azioni verso nuovi massimi storici. La notizia dell’intesa con Meta, se confermata, rafforzerebbe ulteriormente la posizione di Oracle come player strategico nella corsa globale all’intelligenza artificiale.
Secondo le fonti citate, l’impegno economico potrebbe aumentare ulteriormente, e alcuni termini del contratto sono ancora in fase di definizione. Nonostante l’accordo non sia ancora definitivo, l’interesse di Meta per la potenza di calcolo offerta da Oracle conferma la crescente domanda di infrastrutture AI-ready in grado di supportare modelli sempre più complessi e assetati di dati.

Meta, da parte sua, è impegnata in un’espansione accelerata dei propri modelli linguistici, in risposta alla concorrenza di OpenAI, Google DeepMind e Anthropic. L’accesso a una capacità computazionale dedicata e scalabile rappresenta oggi uno dei principali fattori di vantaggio competitivo in questo settore.
Oracle nel mirino degli investitori: è il momento giusto per puntare sul titolo?
Con la crescente attenzione mediatica e il supporto di indicatori finanziari positivi, Oracle si trova sotto i riflettori degli investitori istituzionali e retail. Il mercato, sempre più affollato da aziende tecnologiche che cavalcano la moda dell’IA, sta iniziando a distinguere tra chi cavalca l’onda e chi costruisce le infrastrutture alla base della rivoluzione AI. Oracle appartiene senza dubbio a questa seconda categoria.
Il colosso guidato da Larry Ellison ha saputo trasformarsi da fornitore di database tradizionali a fornitore globale di infrastrutture cloud ibride. La piattaforma Oracle Cloud Infrastructure (OCI) è oggi una delle più apprezzate nel mercato per efficienza, scalabilità e gestione dei carichi AI.
Nel 2025, Oracle ha già firmato accordi strategici con numerosi enti pubblici e aziende tecnologiche emergenti nel campo sanitario, automobilistico e della ricerca, dimostrando di avere una visione chiara e di lungo termine. Il possibile accordo con Meta rappresenterebbe il più importante mai siglato nel campo AI da parte dell’azienda, e potrebbe anticipare altri sviluppi simili.
Secondo modelli previsionali alimentati da algoritmi di intelligenza artificiale come quelli utilizzati da Investing Pro, Oracle potrebbe essere uno dei titoli più sottovalutati del comparto tech, con margini di crescita interessanti soprattutto in caso di consolidamento dell’accordo con Meta.
Tra IA, cloud e concorrenza globale: la nuova partita tra i giganti
L’accordo Meta-Oracle, se andrà in porto, metterà Oracle in competizione diretta con Amazon Web Services, Microsoft Azure e Google Cloud. Le big tech sono tutte impegnate a chiudere partnership strategiche con sviluppatori di AI per garantirsi accesso prioritario alla potenza di calcolo necessaria nei prossimi anni.
Meta, che ha recentemente annunciato l’intenzione di raddoppiare gli investimenti nei modelli open-source e nelle architetture AI multimodali, potrebbe trovare in Oracle il partner ideale per abbattere i costi e aumentare la flessibilità operativa. Una collaborazione del genere consentirebbe inoltre a Meta di diversificare le fonti di approvvigionamento cloud, evitando eccessiva dipendenza dai principali attori del mercato.
Le trattative in corso segnalano anche un cambio di rotta: non sono più solo le startup a cercare potenza computazionale, ma anche i giganti del tech si affidano a fornitori esterni per affrontare le sfide dell’intelligenza artificiale generativa.
Nel frattempo, il titolo ORCL continua a muoversi al rialzo, sostenuto dalla fiducia degli investitori e da fondamentali solidi, in un contesto in cui la domanda di infrastrutture per l’IA è destinata ad aumentare esponenzialmente nei prossimi trimestri.