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Ora Twitter/X filtra i contenuti offensivi, ma solo per gli inserzionisti

Nel mondo della pubblicità, convincere le persone a fidarsi del proprio marchio è tutto, quindi è opportuno un meticoloso processo di cura di ogni contesto in cui appare il proprio brand. Nel mondo della pubblicità di Elon Musk, ora è possibile ottenere uno sconto e un filtraggio dei commenti, ma lo stesso trattamento non viene riservato ai semplici utenti. Questo, almeno, è il modo in cui Musk ha inquadrato la sua ultima offerta per l’attenzione di Madison Avenue. Di fronte a un calo del 59% delle entrate degli inserzionisti da quando ha rilevato Twitter, non aiutato dal rebranding del mese scorso in “X” (che ha ricevuto non poche critiche) la società offrirà ora “impostazioni di sensibilità” per gli acquirenti di annunci.

Non si fermano le polemiche su Twitter/X: i commenti vengono filtrati solamente se paghi

Ai suoi livelli di prezzo più alti, i marchi con “soglie di sensibilità” saranno in grado di “ridurre” o “limitare” le possibilità che i loro annunci vengano visualizzati accanto a una varietà di tipi di contenuto, tra cui “incitamento all’odio mirato”.

Questa, dato che l’incitamento all’odio su Twitter sta crescendo in modo esponenziale, sembra essere una rara mossa sensata sotto la gestione di Musk, anche se non consentirà di eliminare il problema, anzi, tutto il contrario. Gli utenti spesso dichiarano che la colpa per cui hanno abbandonato il social è dei “neo-nazisti”, e possiamo dire che non esagerano affatto. Qualche giorno fa, nell’ultimo esempio di una tendenza inquietante che ha già inconsapevolmente intrappolato gli inserzionisti, un account con la spunta blu con 200.000 follower ha pubblicato tre ore di un famoso film antisemita che incolpa gli ebrei per la seconda guerra mondiale.

Foto | Twitter @elonmusk – Cryptohack.it

Non solo non c’è stata alcuna rimozione da parte dei moderatori per diverse ore, ma è stato possibile visualizzare più annunci, incluso uno per T-Mobile, tra i tweet dell’utente.

Tuttavia, Twitter/X promette una terza opzione per gli inserzionisti: se non ti interessa cosa viene pubblicato accanto ai tuoi annunci, puoi scegliere un’impostazione di sconto chiamata “relaxed”, ovvero rilassato. Musk non ha solo evidenziato questa opzione, ma l’ha approvata: “Consiglierei agli inserzionisti di non essere molto preoccupati per l’adiacenza dei contenuti“, ha scritto Musk mercoledì scorso su Twitter. “Tesla e SpaceX non lo sono e l’inventario pubblicitario ‘meno desiderabile’ è molto più economico!

Non sappiamo davvero se Musk non si preoccuperebbe se gli annunci di Tesla e SpaceX apparissero adiacenti a un contenuto di stampo nazista, ma sappiamo che Musk ha da poco iniziato a seguire un utente che è stato recentemente smascherato come nazionalista bianco e che il recente tweet di Musk sul “genocidio bianco” in Sud Africa è stato elogiato dal nazionalista bianco Nick Fuentes. Niente di tutto ciò sembra essere la mossa giusta per riportare sulla piattaforma gli inserzionisti diffidenti.

Ma c’è un altro motivo per cui le opzioni pubblicitarie sono controproducenti: perché sollevano un’altra domanda preoccupante per gli utenti che sono stufi della mancanza di moderazione dei contenuti del sito. Se Twitter/X è in grado di identificare e filtrare contenuti come l’incitamento all’odio “con un tasso di efficacia del 99%”, secondo il blog dell’azienda, perché offrire quel servizio solamente agli inserzionisti?

Offrendo questa opzione agli inserzionisti, ma senza preoccuparsi dei potenziali clienti, l’azienda di Musk sta attirando l’attenzione in un modo decisamente negativo, che sta avendo gli effetti opposti a quelli da lui sperati.

La difesa di Musk dell’assolutismo della libertà di parola non lo aiuta neanche qui. La sua reputazione, infatti, su questo punto è totalmente a brandelli data la libertà di parola che Musk ha soffocato nell’ultimo anno. Un breve riepilogo: Musk ha bandito i giornalisti, ha dichiarato la parola “cisgender” un insulto proibito, ha cancellato insensibilmente i tweet degli utenti morti nonostante le proteste dei loro cari, ha censurato i collegamenti a Substack, apparentemente ha rimosso una nota della community che lo controllava, ha fatto causa a un organizzazione che tiene traccia dei discorsi di odio sulla sua piattaforma e ha approvato quasi tutte le richieste di censura da parte dei governi autoritari di tutto il mondo.

Nel frattempo, sulla scia del licenziamento del suo team di moderazione dei contenuti, Musk sta persino perdendo il lavoro nell’unico paese in cui è legalmente obbligato a rimuovere la propaganda nazista: la Germania.

Tutto ciò suggerisce che l’odio su Twitter/X ci sarà ancora, poiché gli estremisti intolleranti diventano sempre più audaci sotto la tacita protezione di Musk.

Federico Liberi

Sono laureato in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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