Nvidia investe 100 miliardi in OpenAI: la sfida silenziosa contro Microsoft

OpenAi

OpenAi sempre più lontana da Microsoft-cryptohack.it

Franco Vallesi

25 Settembre 2025

La nuova partnership tra Nvidia e OpenAI punta a creare un’infrastruttura proprietaria per l’IA: un investimento record per allontanarsi da Azure.

È uno dei movimenti strategici più audaci degli ultimi anni nel settore dell’intelligenza artificiale. La società di chip americana Nvidia ha annunciato un investimento fino a 100 miliardi di dollari (circa 85 miliardi di euro) in OpenAI, la startup creatrice di ChatGPT, con l’obiettivo dichiarato di sostenere la costruzione di una rete indipendente di data center. Ma dietro questo maxi accordo si cela anche un messaggio chiaro: OpenAI vuole affrancarsi da Microsoft, suo attuale partner tecnologico e principale finanziatore.

Un investimento miliardario legato alla creazione di 10 gigawatt di potenza AI

Il piano è tanto ambizioso quanto concreto: installare 10 gigawatt di infrastruttura AI, ciascuno dei quali richiederà un investimento di 10 miliardi di dollari. Nvidia fornirà le tecnologie necessarie – in particolare le GPU ad alte prestazioni – in cambio di quote azionarie sempre maggiori all’interno della struttura proprietaria di OpenAI.

Nvidia
Investimento sostanzioso da parte di Nvidia-cryptohack.it

Si tratta di una delle più grandi operazioni mai realizzate nel mondo dell’intelligenza artificiale. Secondo quanto riferito da Jensen Huang, fondatore e CEO di Nvidia, l’investimento rappresenta il naturale proseguimento di un’alleanza iniziata dieci anni fa, quando OpenAI utilizzava i primi supercomputer DGX per addestrare modelli linguistici avanzati. Oggi, l’obiettivo è più grande: creare una rete di centri di calcolo proprietari per sostenere il futuro sviluppo di GPT e dei modelli successivi.

Il progetto prevede che l’installazione dei data center avvenga progressivamente, e che OpenAI versi “in natura” parte del capitale a Nvidia man mano che i lavori avanzano. L’accordo, quindi, ha un valore potenziale di 100 miliardi ma non prevede una somma unica upfront, bensì trasferimenti di equity in cambio di infrastruttura e hardware.

Un piano per affrancarsi da Microsoft e dalla sua influenza

OpenAI, fino ad oggi, si è appoggiata principalmente a Microsoft Azure per l’elaborazione dei suoi modelli di IA. La società fondata da Bill Gates è infatti uno dei principali partner tecnici e finanziari della startup, con un investimento cumulato di oltre 19 miliardi di dollari dal 2019 a oggi. In cambio, Microsoft ha ottenuto diritti speciali sulle scelte strategiche, oltre a integrare ChatGPT in servizi come Bing e Office.

Tuttavia, la relazione tra OpenAI e Microsoft si è incrinata. Secondo diverse fonti, tra cui il Wall Street Journal, Microsoft avrebbe avanzato richieste di maggiore controllo in cambio di nuovi investimenti, soprattutto ora che OpenAI sta cercando di trasformarsi da no-profit a società benefit. Questo nuovo assetto permetterebbe alla startup di raccogliere fondi in modo più flessibile, ma implica anche il coinvolgimento di tutti gli attuali azionisti nelle decisioni chiave.

In risposta, OpenAI avrebbe iniziato a valutare scenari alternativi, incluso un potenziale scontro legale per limitare l’influenza di Microsoft o persino una denuncia per abuso di posizione dominante nel mercato dell’IA. In questo contesto, l’accordo con Nvidia è strategico: offre risorse tecniche e finanziarie, ma senza lo stesso livello di vincolo o condizionamento sulle politiche aziendali.

La strategia di Nvidia: non solo chip, ma controllo sull’ecosistema AI

Con questo investimento, Nvidia non si limita più a fornire hardware: entra nell’azionariato delle aziende chiave dell’intelligenza artificiale, consolidando il proprio ruolo come colonna portante dell’ecosistema AI mondiale. Già nel 2024, l’azienda aveva partecipato a un round di finanziamento da 6,6 miliardi di dollari a favore di OpenAI, ma l’operazione attuale rappresenta un salto di scala radicale.

Il valore simbolico dell’accordo è evidente: se fino a oggi Nvidia era “il fornitore”, con questo nuovo piano diventa anche co-architetto dell’infrastruttura AI globale, in aperta concorrenza con i grandi player del cloud computing. Non è escluso che, nel prossimo futuro, Nvidia possa stringere accordi simili con altre realtà del settore, rafforzando un modello alternativo al dominio di Amazon AWS, Google Cloud e Microsoft Azure.

OpenAI prepara il suo futuro, ma la partita resta aperta

Per Sam Altman, CEO di OpenAI, la sfida è doppia. Da un lato c’è la necessità di sviluppare modelli sempre più potenti, che richiedono infrastrutture colossali. Dall’altro, la volontà di riappropriarsi della governance dell’azienda, oggi condizionata dal peso degli investitori istituzionali.

La partnership con Nvidia consente di intraprendere entrambi i percorsi: ottenere le risorse per sostenere la crescita tecnologica, e al tempo stesso diversificare gli equilibri di potere interni. Tuttavia, il percorso non sarà semplice: il passaggio da no-profit a società benefit è ancora in corso, e resta da capire se Microsoft accetterà di ridurre la propria influenza o se invece risponderà con una controffensiva legale o commerciale.

Nel frattempo, OpenAI continua ad attirare l’interesse globale. Secondo indiscrezioni, la società starebbe anche valutando una futura quotazione in Borsa entro il 2027, proprio per rafforzare la propria autonomia finanziaria. Se così fosse, l’ingresso di Nvidia nel capitale rappresenterebbe una garanzia strategica per gli investitori.

L’alleanza tra Nvidia e OpenAI non è solo un affare da 100 miliardi di dollari: è l’inizio di una nuova stagione geopolitica dell’intelligenza artificiale, in cui il controllo delle infrastrutture e degli algoritmi sarà decisivo quanto il software stesso. Con Microsoft sullo sfondo e Nvidia in prima linea, la sfida è aperta: chi governerà davvero il futuro della super-intelligenza?

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