San Francisco, 23 novembre 2025 – Numerai, il fondo hedge quantitativo che combina intelligenza artificiale e incentivi in criptovalute, ha annunciato oggi la chiusura di un nuovo round di finanziamento da 30 milioni di dollari. L’operazione, guidata da alcuni dei più importanti endowment universitari americani, porta la valutazione della società a 500 milioni di dollari: cinque volte di più rispetto al 2023. Un balzo che, secondo i dati di CoinGecko, ha spinto il token nativo Numeraire (NMR) a guadagnare oltre il 40% nelle ore successive alla notizia.
Numerai incassa 30 milioni e quintuplica il valore
Nata nel 2015 a San Francisco, Numerai si è fatta notare per un modello particolare: raccoglie previsioni finanziarie da migliaia di data scientist anonimi sparsi nel mondo, che mettono alla prova i loro algoritmi su dati reali di mercato. Al centro c’è NMR, la criptovaluta che permette agli utenti di “puntare” sulle proprie previsioni. Chi indovina viene premiato, chi sbaglia perde parte della posta. Un sistema che, secondo il fondatore Richard Craib, “allinea gli interessi e migliora la qualità delle stime”.
Il nuovo round ha visto la partecipazione di investitori già presenti nel capitale, come Shine Capital, Union Square Ventures e il noto gestore Paul Tudor Jones. “Abbiamo assistito a una crescita importante degli asset in gestione”, ha spiegato Craib in una nota. I dati parlano chiaro: il patrimonio gestito (AUM) è passato da circa 60 milioni a 550 milioni di dollari negli ultimi tre anni, con un aumento di 100 milioni solo nell’ultimo mese.
Numeri che spiegano la crescita
Il fulcro della strategia di Numerai è il cosiddetto Meta Model, che fa la media delle migliori previsioni raccolte dalla community. Nel 2024, questo modello ha registrato un rendimento netto del 25,45%, con una sola mensilità negativa. Un risultato che ha attirato gli investitori istituzionali: ad agosto, la società aveva già ottenuto un impegno da 500 milioni di dollari da parte di JPMorgan Asset Management, fondi che verranno impiegati gradualmente nei prossimi dodici mesi.
Il balzo del token NMR – passato in poche ore da circa 19 a oltre 27 dollari – riflette l’entusiasmo degli operatori per il modello Numerai. “La nostra piattaforma dimostra che l’intelligenza collettiva, se ben stimolata, può battere i metodi tradizionali”, ha scritto uno dei data scientist sul forum ufficiale.
L’intelligenza artificiale entra nella finanza decentralizzata
Il successo di Numerai si inserisce in un quadro più ampio: quello della crescente unione tra AI e infrastrutture crypto. Gli “AI agents”, programmi autonomi capaci di monitorare i mercati, analizzare dati e agire su blockchain senza intervento umano, stanno diventando sempre più importanti. Lo ha sottolineato Bhau Kotecha, co-fondatore di Paxos Labs: “Gli agenti AI potrebbero essere il vero fattore X delle stablecoin”, ha detto a ottobre. Secondo Kotecha, questi sistemi autonomi sono in grado di spostare liquidità tra diversi emittenti in modo più rapido ed efficiente rispetto alle persone.
Alcune aziende stanno già provando questa strada. A settembre, Cloudflare ha annunciato lo sviluppo di una stablecoin – chiamata NET dollar – pensata per transazioni istantanee gestite da agenti AI. Anche Coinbase va nella stessa direzione: il protocollo x402, lanciato a maggio, permette ad agenti autonomi di effettuare transazioni in stablecoin senza bisogno di input umano. Tra il 14 e il 20 ottobre, le operazioni su x402 sono cresciute di oltre il 10.000%.
Un settore in rapido movimento
La raccolta di Numerai arriva in un momento in cui l’interesse per l’intelligenza artificiale applicata alla finanza decentralizzata è ai massimi. Gli esperti dicono che il mix tra modelli predittivi avanzati e incentivi crypto potrebbe cambiare le regole dei mercati globali. Ma non mancano le incognite: la volatilità dei token come NMR e la complessità tecnica delle piattaforme rappresentano sfide sia per gli investitori privati sia per quelli istituzionali.
“Stiamo solo iniziando a capire cosa possono fare gli agenti AI nei mercati finanziari”, ha ammesso un portavoce di Numerai. Solo allora si capirà se questa nuova ondata tecnologica riuscirà davvero a trasformare la finanza. Per ora, i numeri sembrano giocare a loro favore.
