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Nintendo, la lingua dei segni debutta in The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom

In occasione dell’uscita su Nintendo Switch di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, i giovani sordi italiani, spinti dall’iniziativa della madrina del progetto Natalia Colombo, hanno creato un glossario di termini in lingua dei segni italiana (LIS) tratti direttamente dal videogioco e lo hanno condiviso online mettendolo a disposizione di tutti.

Nonostante questo progetto sia compiuto in lingua dei segni italiana, la sua realizzazione ha visto anche il coinvolgimento delle comunità di sordi del Giappone, dell’India e dell’America, con lo scopo di unire e ispirare gli appassionati sordi di videogiochi di tutto il mondo.

Con il patrocinio dell’ENS (Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi) e del Comitato Giovani Sordi Italiani, l’iniziativa nasce dal feeling con il protagonista Link, globalmente ricordato per non aver quasi mai proferito parola, e ha lo scopo di ampliare il vocabolario LIS e di creare consapevolezza sfruttando il mondo videoludico che connette indistintamente milioni di persone nel mondo.

Chi è Natalia Colombo, la madrina del glossario di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom

Natalia Colombo, sorda dalla nascita, ha più volte rappresentato un tramite tra sordi e udenti, vanta collaborazioni con ClioMakeUpMatilde Vincenzi e ha partecipato al video musicale dei Two Fingerz Fiori nei Cannoni.

Vincitrice nel 2018 del concorso Miss Deaf International e vice-campionessa d’Europa nel 2011 con la Nazionale di Pallavolo Femminile Sorda in Turchia, Natalia ha fatto dell’accessibilità il tema centrale della sua tesi di laurea per la Fabbrica del Vapore di Milano: un piano per permettere alle persone con disabilità di partecipare agli eventi con le stesse opportunità delle persone normodotate.

Al suo fianco nel progetto c’è Luca Falbo, interprete LIS, CODA (Child Of Deaf Adults, figli di genitori sordi), consulente pedagogico familiare, formatore e consulente di diversity, equity and inclusion per aziende e imprese, nonché cofondatore e vicepresidente di Associazione culturale Fedora e disability manager.

Nel video di presentazione del progetto sono state citate le seguenti parole: Legend of Zelda, Zelda, Link, Ganondorf, Triforza, reverto, compositor, ultramano, ascensus, paravela, Boblin, Hyrule, Master Sword, stasi, magnesis, cryonis, Gerudo, Sheikah, Rito, Hylia, sacrari, rupie, Zora, Goron, Korok, Kokiri e Nintendo Switch.

Foto | Screenshot del video su Youtube https://youtu.be/AVoODoTXkiA

La lingua dei segni nel mondo

Le lingue dei segni sono utilizzate da oltre 72 milioni di persone nel mondo. Nel 2018 l’ONU, per sensibilizzare le nazioni e garantire i diritti inviolabili delle persone sorde, ha istituito la Giornata Internazionale delle Lingue dei Segni, fissata ogni anno al 23 settembre.

Il linguaggio dei segni è una lingua a tutti gli effetti poiché ha una grammatica propria, una sintassi, una comunità di riferimento, evolve nel tempo e viene trasmessa di generazione in generazione.

A differenza di quelle vocali, le lingue dei segni sfruttano il canale visivo per veicolare sia le forme verbali (i segni stessi), sia gli aspetti non verbali come l’intonazione, comunicati per mezzo di espressioni del visomovimenti del corpo.

Inoltre, le lingue dei segni hanno meccanismi di dinamica evolutiva e di variazione territoriale (i dialetti) e rappresentano uno strumento di trasmissione culturale.

La disabilità rappresenta da sempre una sfida per l’industria videoludica e l’inclusione a 360° delle persone più fragili incontra una particolare spinta interna anche grazie a premi conferiti a quei prodotti che riescono a introdurre tecnologie in grado di accorciare queste distanze.

Foto | Portale di The Legend of Zelda su Nintendo https://www.nintendo.it/
Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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