Nasdaq valuta stretta sulle crypto: crollano le società che investono in Bitcoin

Crollano i titoli

Brutte notizie per aziende che hanno investito sulle Crypto-cryptohack.it

Franco Vallesi

8 Settembre 2025

Le società quotate che investono in criptovalute registrano perdite a doppia cifra dopo le indiscrezioni su nuove regole Nasdaq. Male anche i miner e i titoli legati alla famiglia Trump.

Non è un buon momento per le società quotate che hanno scelto di puntare sulle criptovalute. Nelle ultime ore il mercato statunitense ha reagito in modo particolarmente duro a un’indiscrezione proveniente dagli ambienti finanziari del Nasdaq: l’ipotesi di introdurre nuove restrizioni sulle emissioni di azioni per acquistare criptovalute.

Secondo quanto trapela, ogni piano di acquisto crypto finanziato con nuove azioni potrebbe richiedere l’approvazione preventiva degli azionisti. Una novità che, se confermata, cambierebbe profondamente il modo in cui le DAT (Digital Asset Trust) operano sul mercato. L’obiettivo sembrerebbe quello di tutelare gli azionisti da pratiche troppo aggressive di diluzione del capitale, ma per molte aziende si tratterebbe di un freno operativo significativo.

I titoli crollano: perdite pesanti per Bitmine, Galaxy e American Bitcoin

Le reazioni sono già visibili sui listini. Bitmine ha perso oltre l’8%, Twenty One è scesa del 10,4%, Galaxy Digitalregistra un calo vicino all’11%. Male anche Neptune Digital, Semler Scientific, e altri gruppi attivi nel mining e nella gestione di fondi crypto, in particolare quelli che operano tramite emissioni di nuove azioni per acquisire criptovalute.

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Wall Street mette alle strette il mercato delle criptovalute-cryptohack.it

A farne le spese è anche American Bitcoin, la società collegata alla famiglia Trump, che ha subito un crollo del 19,6%, peggiorando il bilancio di una giornata già tesa per i titoli legati alla blockchain. Fondata da Eric Trump, American Bitcoin è entrata da pochi mesi nel settore con l’ambizione di dominare il mercato dei miner su suolo statunitense. Ma la situazione normativa e politica intorno al mondo crypto si sta facendo sempre più instabile.

Con Donald Trump ricandidato alla presidenza per il 2024 e con un Congresso ancora diviso, le nuove norme per il settore crypto sono al centro di scontri bipartisan, rallentando l’approvazione delle riforme necessarie per dare solidità al comparto.

Nasdaq vuole più trasparenza: perché la proposta preoccupa

Il Nasdaq non ha ancora confermato ufficialmente le modifiche in arrivo, ma le indiscrezioni sembrano convergere tutte verso un unico scenario: le società dovranno chiedere un voto assembleare prima di ogni nuova emissione azionaria destinata a investimenti crypto. Fino a oggi, questi veicoli finanziari avevano potuto operare in autonomia, approfittando della volatilità per accumulare asset digitali.

La modifica, sebbene apparentemente tecnica, potrebbe rallentare fortemente l’operatività delle DAT, rendendo meno competitivo il modello rispetto ad altri strumenti finanziari tradizionali. In una fase di alta volatilità come quella attuale, ogni rallentamento può significare occasioni perse e capitali evaporati.

Alcuni analisti, però, sostengono che questa stretta possa tutelare meglio gli azionisti retail, spesso all’oscuro delle dinamiche interne con cui vengono prese decisioni su miliardi di dollari in asset digitali. Non a caso, la SEC (Securities and Exchange Commission) avrebbe già avviato una serie di consultazioni informali per valutare l’impatto delle DAT sul mercato complessivo.

Coinbase sorprende: focus sull’IA e titolo in rialzo

Controcorrente rispetto al trend generale, Coinbase guadagna oltre il 3%, dopo che il CEO Brian Armstrong ha annunciato un ambizioso piano di trasformazione aziendale basato sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo è arrivare entro il 2026 a produrre almeno il 50% del codice aziendale tramite AI, aumentando velocità, sicurezza e innovazione nei servizi di trading crypto.

Il piano ha ricevuto subito l’approvazione degli investitori, in un momento in cui le big tech e il comparto fintech stanno guardando con interesse all’AI generativa per tagliare costi e scalare più rapidamente.

Anche altri operatori come Robinhood e Kraken stanno intensificando i test interni per soluzioni AI-native, a conferma di un trend di fondo: la crescita del settore crypto non può più prescindere dalla sinergia con l’intelligenza artificiale.

Una giornata che fotografa il momento delicato dell’industria crypto

Il forte calo delle DAT e dei titoli crypto evidenzia un nodo irrisolto nel rapporto tra finanza tradizionale e innovazione digitale. Da un lato c’è la voglia delle aziende di cavalcare l’onda di Bitcoin e delle altcoin per garantire rendimenti, dall’altro cresce la preoccupazione delle autorità regolatorie sul rischio di bolle e operazioni poco trasparenti. Mentre Nasdaq stringe i bulloni e la politica si divide, l’unica certezza è che il settore crypto sarà sempre più osservato speciale dei mercati nel 2025.

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