New York, 25 novembre 2025 – Martedì 19 novembre il **Dipartimento dei Servizi Finanziari dello Stato di New York** ha concesso a **MoonPay** la tanto attesa **trust charter**, un segnale importante che conferma come gli **asset digitali** stiano entrando sempre più nel vivo della regolamentazione istituzionale. La notizia è arrivata dalla sede di Albany nel corso della mattinata con una nota ufficiale. Secondo Adrienne Harris, a capo del Dipartimento, si tratta di “un’autorizzazione cruciale per gestire in modo sicuro e conforme i servizi legati alle criptovalute”.
## **MoonPay ottiene la trust charter: cosa cambia per le criptovalute a New York**
Per chi lavora nel campo dei **pagamenti digitali** e delle **criptovalute**, questo traguardo non è roba da poco. Con questa licenza, MoonPay – società nata a Miami ma attiva in tutto il mondo – potrà finalmente offrire i propri servizi ai residenti di New York, uno dei mercati più severamente regolati quando si parla di **digital assets**. Qui infatti, solo chi ha la BitLicense o la trust charter può lavorare legalmente con i consumatori.
Apparentemente un dettaglio tecnico, questa mossa ha un peso concreto nell’ecosistema finanziario. MoonPay, fondata nel 2019 da Ivan Soto-Wright e Victor Faramond, facilita l’acquisto e la vendita di criptovalute come **Bitcoin ed Ethereum**, facendo da ponte tra il mondo delle carte di credito tradizionali e quello delle blockchain. Dopo un anno passato sotto esame tra documenti e incontri con le autorità, ora potrà custodire asset digitali per conto dei clienti e ampliare i suoi servizi.
## **La posizione del Dipartimento e le sfide della regolamentazione**
“Con questa autorizzazione andiamo avanti nella tutela dei consumatori e del mercato, creando spazio per un’innovazione responsabile”, ha detto Adrienne Harris nella nota ufficiale. Il percorso è iniziato nel 2015 con l’arrivo della BitLicense ed è proseguito tra aperture e momenti di tensione, in un contesto spesso segnato dallo scontro tra chi innova e chi controlla.
Fonti del settore raccontano che la domanda di MoonPay per la **trust charter** era stata esaminata già tra marzo e luglio 2024. “La differenza principale rispetto alla BitLicense sta nella possibilità di fare attività fiduciaria e offrire servizi più avanzati”, spiega un consulente legale della società. La richiesta era accompagnata da un dossier dettagliato sulle misure anti-riciclaggio e sulla trasparenza finanziaria.
## **MoonPay: una crescita trainata dai pagamenti digitali**
L’interesse delle autorità newyorkesi verso operatori come MoonPay nasce anche dalla crescita veloce dei pagamenti via **blockchain** negli Stati Uniti. Nel 2024 la piattaforma ha superato i 18 milioni di utenti registrati. Solo nella seconda metà dell’anno il volume delle transazioni – soprattutto in dollari ed euro – avrebbe toccato quota 6 miliardi.
In una nota diffusa da Londra, MoonPay ha sottolineato che “l’autorizzazione è un passo chiave per consolidare la nostra presenza negli USA”. Nei prossimi mesi si vedranno gli effetti concreti: wallet custodial, conversione immediata tra valute fiat e crypto e nuovi servizi anche per clienti istituzionali.
## **Implicazioni per il mercato statunitense**
Secondo alcune analisi pubblicate da CoinDesk e Bloomberg, l’ingresso ufficiale di MoonPay a New York darà nuova spinta alla competizione locale nel settore crypto contro big come Coinbase o Kraken. Ottenere la **trust charter** significa anche una apertura più decisa da parte degli Stati Uniti verso fintech specializzate nei servizi “on-ramp”, cioè quegli accessi facilitati ai mercati digitali rivolti agli utenti comuni.
Non sono mancate le reazioni degli esperti. “New York resta il laboratorio normativo più difficile per le criptovalute. Se MoonPay supera qui i controlli, può farlo ovunque”, ha detto un analista a Reuters. Si parla già di pressioni crescenti su altri Stati americani perché alzino il livello dei propri standard.
## **La prospettiva europea e le prossime mosse**
MoonPay guarda oltre oceano: ha confermato domande simili in Irlanda e Germania. In Italia invece il quadro resta ancora frammentato, anche se la Consob segue con attenzione lo sviluppo delle crypto. “L’approccio statunitense potrebbe diventare un modello da imitare”, osserva un docente di diritto bancario all’Università Bocconi.
In definitiva, la concessione della **trust charter** a MoonPay segna una tappa importante nell’evoluzione della regolamentazione dei servizi finanziari digitali a New York. Nei prossimi mesi si capirà se questo modello farà scuola oppure resterà una eccezione nel mondo degli asset digitali globali.