Milano, 11 dicembre 2025 – Scegliere uno smartwatch oggi non è una passeggiata. Il mercato è diventato un vero e proprio labirinto di modelli, offerte e funzioni. Se ti stai chiedendo quale prendere, sappi che non sei il solo a sentirsi un po’ spaesato. In pochi anni, la scena è cambiata molto. Accanto ai nomi più noti come Apple, Samsung e Huawei, sono spuntati nuovi marchi asiatici, versioni pensate per sport estremi e dispositivi con funzioni mediche integrate. Ma l’aumento delle opzioni non ha reso la scelta più facile. Anzi. I negozianti in via Torino e corso Vercelli a Milano confermano: «Mai come ora i clienti vogliono consigli pratici e provano gli orologi prima di comprarli».
Il boom degli indossabili: spopolano i modelli “ibridi”
Oggi uno smartwatch non serve più solo a contare i passi o ricevere notifiche. I dati di GfK, aggiornati a ottobre 2025, sono chiari: in Italia si vendono oltre 1,2 milioni di orologi smart ogni tre mesi, con un +8% rispetto al 2024. Tra i più richiesti ci sono i modelli “ibridi”. Sono orologi che sembrano tradizionali ma nascondono sotto il quadrante sensori per il battito cardiaco, l’ossigenazione del sangue e la pressione. Parliamo di modelli come il Garmin Vívomove Trend o il nuovo Withings ScanWatch Nova.
Le richieste degli acquirenti? Ora sono molto più precise. «Ormai si cerca uno smartwatch che funzioni sia con Android sia con iPhone – racconta Roberto Fasano, commesso in una catena di elettronica – e che abbia almeno la certificazione IP68, un sensore per l’ECG e una batteria che duri più di due giorni». Chi pratica sport vuole un GPS affidabile e supporto per app come Strava; chi viaggia punta invece sulla eSIM per fare chiamate senza portare il telefono sempre dietro.
Salute al centro ma occhio alla privacy
Negli ultimi tempi la salute è diventata una priorità nella scelta dello smartwatch. Secondo il rapporto di Assosalute uscito a settembre, quasi metà degli acquirenti controlla che ci siano sensori per monitorare il sonno, la frequenza cardiaca o per valutare il rischio di fibrillazione atriale. Molti modelli includono anche il controllo della saturazione d’ossigeno (SpO2) e quelli top di gamma arrivano persino a misurare la pressione arteriosa.
Resta però qualche dubbio sulla gestione dei dati personali. Il Garante della Privacy ha invitato le aziende a essere più chiare su come usano le informazioni sanitarie raccolte dagli orologi smart. Ma come raccontano alcuni clienti sentiti in una catena di via Meravigli, «alla fine pochi leggono davvero le informative: si vuole solo che tutto funzioni senza intoppi».
Design, autonomia e compatibilità: cosa conta davvero
Il design resta un punto chiave nella scelta finale. Nel negozio Swatch in piazza San Babila aumentano le richieste per cinturini in acciaio o quadranti dallo stile classico. Ma chi lavora spesso con mail e notifiche difficilmente rinuncia al display Amoled degli Apple Watch Series 10 o dei Samsung Galaxy Watch Ultra. Le dimensioni? C’è chi preferisce modelli compatti da 40 mm, comodi da indossare sotto la camicia, e chi invece punta su quelli robusti da 45 mm con vetro zaffiro.
Altro tema caldo è l’autonomia della batteria. Molti non vogliono ricaricarli ogni giorno; per questo marchi come Amazfit e Huawei puntano su chip a basso consumo e batterie che arrivano quasi ai dieci giorni reali. Fondamentale anche la compatibilità: «Chi ha uno smartphone Android ma vuole un Apple Watch scopre spesso che alcune funzioni non funzionano», spiega Paola Viani, responsabile prodotto in una catena tech. Meglio quindi informarsi bene: i forum specializzati (da Hdblog a AndroidWorld) sono pieni di discussioni sulle limitazioni tra sistemi operativi diversi.
Prova dal vivo prima di scegliere
Le sorprese non mancano: i giovani tendono verso smartwatch economici come Xiaomi o OnePlus, con prezzi che partono da 39 euro; chi cerca qualcosa di più esclusivo guarda al Tag Heuer Connected Calibre E4 – sopra i 2mila euro – o al Montblanc Summit Lite. In mezzo c’è davvero l’imbarazzo della scelta tra Oppo, Polar, Ticwatch e altri.
Per fare la scelta giusta conviene provarli dal vivo. In molti negozi del centro – soprattutto in via Larga a Milano e nei centri commerciali a Roma Eur – allestiscono piccoli spazi dove gli orologi sono già configurati: solo così si capisce se stanno bene al polso o se sono troppo ingombranti. Le recensioni online rimangono utili (YouTube e Reddit sono le piattaforme preferite dagli utenti), ma come sottolinea Marco Silvestri di Mediaworld, «la vera prova è poterli toccare con mano».
In fondo, nel 2025 lo smartwatch è diventato qualcosa di molto personale, quasi più del telefono stesso. Scegliere quello giusto richiede tempo, occhio alle funzionalità pratiche e un po’ di pazienza per districarsi tra offerte che cambiano velocemente. Ma quando arriva quello “giusto” lo capisci subito: basta guardarlo al polso perché tutto sembri improvvisamente più semplice.
