Metaplanet lancia azioni privilegiate con dividendi per investitori esteri, esposizione Bitcoin senza possesso diretto

Salvatore Broggi

22 Dicembre 2025

Milano, 22 dicembre 2025 – Metaplanet, società d’investimento con base a Tokyo, ha lanciato ieri una nuova serie di azioni privilegiate pensate per offrire agli investitori istituzionali un modo indiretto per entrare in contatto con un bilancio fortemente legato a Bitcoin. L’annuncio è arrivato nelle prime ore del mattino dalla capitale giapponese, diffuso tramite una nota ufficiale sul sito della società poco prima delle 9. Secondo quanto riportato, questa nuova emissione permetterà di puntare su un’azienda il cui patrimonio è in larga parte fatto di criptovalute, senza però dover affrontare direttamente la gestione dei token digitali – cosa che per molti fondi e banche può diventare complicata.

Azioni privilegiate: come funziona la mossa di Metaplanet

Le nuove azioni privilegiate messe sul mercato da Metaplanet, disponibili da ieri in Giappone, nascono proprio per rispondere a una domanda crescente tra gli operatori finanziari. “Molti investitori istituzionali ci hanno chiesto una forma di esposizione su Bitcoin che non implichi la custodia diretta dell’asset”, ha spiegato durante la conferenza stampa Tetsuya Saito, chief investment officer della società. In pratica, queste azioni riflettono i movimenti del bilancio aziendale – che, secondo gli ultimi dati trimestrali, è fatto per oltre il 60% di riserve in Bitcoin – senza però far pesare sull’investitore la gestione materiale o legale delle criptovalute.

Il punto centrale, ha sottolineato Saito, riguarda proprio le questioni di conformità normativa. “Abbiamo pensato queste azioni per risolvere i problemi legati alle normative e alle complessità che le istituzioni incontrano quando detengono direttamente Bitcoin”, ha detto davanti ai giornalisti nella sala conferenze dell’edificio Metaplanet a Minato. Chi acquisterà queste azioni privilegiate riceverà dividendi e diritti patrimoniali basati sulle performance dell’azienda – e quindi indirettamente sull’andamento di Bitcoin –, ma formalmente investirà in strumenti regolati dal diritto societario giapponese.

Il mercato istituzionale: opportunità tra vincoli e regole

A livello globale non è una novità che i grandi investitori vogliano esporsi a Bitcoin. Però, come sottolineano gli esperti, spesso banche e fondi sovrani si scontrano con regole interne o leggi nazionali che vietano o limitano la detenzione diretta delle criptovalute. “In Europa molti gestori sono bloccati da limiti statutari che impediscono loro di comprare asset digitali veri e propri”, spiega Raffaele Colombo, analista senior di Prometeia. “Soluzioni come quella proposta da Metaplanet si muovono in una zona grigia: sul piano legale sono azioni societarie, ma sotto c’è comunque Bitcoin”.

Gli ultimi dati raccolti da Glassnode e Chainalysis mostrano come siano ancora poche le istituzioni con portafogli diretti in criptovalute. Non va dimenticata poi la volatilità spinta: chi investe a livello istituzionale cerca spesso strumenti regolamentati per limitare rischi operativi e danni d’immagine. In questo scenario l’emissione delle nuove azioni privilegiate potrebbe rappresentare – secondo le stime interne della società – un primo passo verso l’apertura degli asset digitali a operatori più tradizionali e cauti.

Reazioni immediate e cosa aspettarsi

L’annuncio di Metaplanet non è passato inosservato tra gli addetti ai lavori e sulle principali piattaforme dedicate al mondo crypto. Nelle ore successive all’apertura dei mercati il titolo Metaplanet ha guadagnato il 3% alla Borsa di Tokyo. “Quello che sta facendo Metaplanet non è solo una manovra finanziaria”, ha confidato un operatore di Nomura Holdings in forma anonima. “È soprattutto un test per capire se c’è davvero una domanda solida tra i grandi investitori tradizionali”.

Dal punto di vista legale sono arrivate diverse domande da avvocati esperti in diritto dei mercati finanziari. Resta da vedere quale sarà il giudizio delle autorità giapponesi e se modelli simili potranno essere adottati anche in Europa o negli Stati Uniti. Per ora – secondo fonti vicine alla Financial Services Agency del Giappone – non ci sarebbero rilievi particolari, ma l’attenzione resta alta.

Metaplanet si era già fatta notare nella scorsa primavera quando aveva convertito una buona parte delle sue riserve liquide in Bitcoin. Il nuovo prodotto – conclude la nota diffusa ieri – vuole mettere insieme la richiesta crescente di esposizione su Bitcoin con le regole richieste dai grandi fondi. Ora resta da capire se questa scommessa incontrerà davvero il favore degli investitori istituzionali e se l’esempio lanciato a Tokyo potrà aprire la strada anche sui mercati occidentali nei prossimi mesi.

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