Milano, 5 dicembre 2025 – Meta, il gigante guidato da Mark Zuckerberg, ha scelto una nuova strada. Dopo anni passati a puntare tutto sul metaverso e la realtà virtuale, ora il focus si sposta su occhiali AI e dispositivi indossabili intelligenti. Questa svolta è arrivata negli ultimi mesi, tra Cupertino e Menlo Park, spinta da un mercato che mostra segnali chiari di saturazione e da una domanda per la VR ben lontana dalle aspettative iniziali. Lo ha confermato ieri un portavoce dell’azienda in una nota ai principali media tecnologici: “L’intelligenza artificiale generativa e i wearable sono oggi il cuore della nostra ricerca”. Solo un anno fa, però, la situazione sembrava molto diversa.
Meta frena sul metaverso: il mercato non decolla
I dati diffusi da IDC raccontano di un calo del 12% nelle vendite globali di visori VR nell’ultimo semestre rispetto al 2024. Un segnale forte che il sogno della realtà virtuale come nuovo spazio digitale fatica a prendere piede. Lo stesso Zuckerberg, durante una call interna con i dipendenti lo scorso ottobre, aveva ammesso che “i tempi per la crescita del metaverso si sono allungati”, sottolineando però che l’azienda “non molla del tutto l’obiettivo”. Intanto gli investitori spingono per risultati più rapidi e meno rischi. Nel frattempo, Reality Labs ha chiuso le ultime trimestrali con perdite superiori ai 4 miliardi di dollari. In borsa il titolo ha oscillato parecchio, proprio mentre Apple accelera sull’AI con nuovi prodotti.
Occhiali AI e wearable: la nuova scommessa di Zuckerberg
In questo scenario Meta cambia passo. Fonti interne raccolte da The Verge e rilanciate da Bloomberg raccontano che l’azienda sta spingendo forte sulla ricerca di occhiali smart con AI integrata. I prototipi più recenti — sviluppati insieme a Ray-Ban — già oggi permettono di rispondere ai messaggi con la voce e tradurre testi in tempo reale. Nei laboratori di Menlo Park, guidati da Andrew Bosworth, si sperimentano nuove interfacce vocali e assistenti personali basati su modelli Llama3, pensati per aiutare gli utenti nella vita di tutti i giorni. Un ingegnere del team hardware, sentito ieri in una call privata alle 15, ha spiegato che “l’obiettivo è creare occhiali leggeri con funzioni AI senza pesare troppo sulla batteria o sulla privacy”. Non si parla più solo di idee: i primi modelli in vendita dovrebbero arrivare entro l’estate 2026.
Scetticismo sulla VR: utenti e sviluppatori frenano
Nel frattempo cresce un certo scetticismo sulla VR. Sia tra i consumatori sia tra gli sviluppatori — secondo un sondaggio Gamasutra dello scorso mese — il 63% degli intervistati pensa che una diffusione di massa sia improbabile nei prossimi tre anni. I motivi? Prezzi ancora alti (il Meta Quest Pro si aggira intorno ai 999 euro in Europa), limiti tecnici nella qualità delle immagini e pochi contenuti davvero coinvolgenti. Andrea Russo, game designer romano, ha raccontato ad alanews.it: “All’inizio eravamo pieni di speranze, ma oggi la VR resta una nicchia. Serve più realismo da parte delle aziende”. Nei negozi fisici milanesi come MediaWorld o Unieuro in corso Vercelli, i commessi ammettono che “le richieste per la realtà aumentata stanno superando quelle per la VR pura”.
L’AI spinge i nuovi dispositivi indossabili
Dall’altra parte cresce invece l’interesse per dispositivi basati sull’intelligenza artificiale: occhiali e bracciali intelligenti come quelli su cui Meta ora punta potrebbero presto dialogare con altri gadget — cuffie o fitness tracker — creando così un piccolo ecosistema personale. Le stime Canalys dicono che entro fine 2026 il mercato dei wearable AI potrebbe superare i 60 milioni di pezzi venduti ogni anno nel mondo. E qui la sfida si fa serrata: Amazon ha appena presentato Echo Frames 3, Google lavora a una nuova generazione di Pixel Glass. Toccherà al tempo dire se Meta riuscirà davvero a vincere questa scommessa.
Zuckerberg punta sull’effetto sorpresa
Zuckerberg non nasconde le sue ambizioni e sui suoi canali social ha lanciato un messaggio diretto agli utenti: “Vogliamo portare la potenza dell’intelligenza artificiale sempre più vicino alle persone. Gli occhiali smart saranno una rivoluzione nel quotidiano, non solo un gadget futuristico”. Sul sito ufficiale, da lunedì scorso compare la scritta “coming soon”, accompagnata dalle prime immagini dei prototipi Ray-Ban Stories NextGen. L’attesa è palpabile — tra gli addetti ai lavori c’è prudenza — ma dentro i corridoi californiani si respira la voglia di non aspettare più tempi migliori per il metaverso. Ora a fare da padrone è l’intelligenza artificiale.
