Meta risponde all’Antitrust Ue: “Le nostre condizioni sono trasparenti e in regola con il Gdpr”

Antitrust contro Meta

Antitrust contro Meta | Pixabay @Shutterstock - Cryptohack

Marco Viscomi

4 Dicembre 2025

Bruxelles indaga sulle restrizioni imposte da Meta all’uso dell’intelligenza artificiale su WhatsApp: al centro la tutela della concorrenza e l’innovazione digitale in Europa

 

Bruxelles, 4 dicembre 2025 – La Commissione Europea ha ufficialmente aperto un’indagine antitrust contro Meta Platforms, gigante tecnologico statunitense con sede a Menlo Park, California, per esaminare la nuova politica aziendale che limita l’accesso dei fornitori di intelligenza artificiale (AI) alla piattaforma di messaggistica WhatsApp. L’obiettivo è verificare se tali restrizioni violino le normative europee sulla concorrenza.

La controversa politica di Meta su WhatsApp e l’intelligenza artificiale

Secondo la Commissione, la nuova regolamentazione imposta da Meta vieta ai fornitori esterni di AI di utilizzare la cosiddetta WhatsApp Business Solution quando il servizio principale offerto è basato sull’intelligenza artificiale. In sostanza, le aziende possono impiegare strumenti AI solo per funzioni secondarie, come l’assistenza clienti automatizzata, ma non come core business all’interno della piattaforma. Bruxelles teme che tale approccio limiti ingiustamente la possibilità per terzi di fornire servizi AI tramite WhatsApp nello Spazio Economico Europeo, ostacolando la concorrenza e la libera innovazione.

Meta
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La risposta netta di Meta e il contesto aziendale

Meta, che nel 2024 ha registrato un fatturato di 164,5 miliardi di dollari e un utile netto di 71,38 miliardi, ha respinto con fermezza le accuse, definendole “prive di fondamento”. L’azienda ha sottolineato che il crescente utilizzo di chatbot AI su WhatsApp genera un sovraccarico dei sistemi, non progettati per sostenere tale livello di interazione automatizzata. Meta ha inoltre ribadito la natura altamente competitiva del settore AI e ha evidenziato che gli utenti possono accedere ai servizi preferiti attraverso molteplici canali, come app store, motori di ricerca e integrazioni di terze parti.

Fondata nel 2004 da Mark Zuckerberg e colleghi, Meta controlla piattaforme chiave come Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger, e investe in tecnologie avanzate, incluse realtà virtuale e infrastrutture di rete globale. Nel 2025, Meta ha annunciato un ambizioso progetto per realizzare il cavo sottomarino in fibra ottica più lungo al mondo, denominato Waterworth, destinato a migliorare la connettività tra Stati Uniti, Brasile, India e Sudafrica.

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Il ruolo della Commissione Europea nel controllo delle pratiche anticoncorrenziali

La Commissione Europea, guidata dalla presidente Ursula von der Leyen e con sede a Bruxelles, è l’organo esecutivo dell’Unione Europea incaricato di vigilare sul rispetto delle normative comunitarie, comprese quelle relative alla concorrenza. L’indagine su Meta si inserisce nel più ampio contesto di regolamentazione delle grandi piattaforme digitali, con l’obiettivo di garantire un mercato equo e aperto, proteggendo al contempo i consumatori e favorendo l’innovazione.

La procedura avviata potrebbe portare a sanzioni o a modifiche delle politiche di Meta, qualora venisse accertata una violazione delle norme antitrust europee. La Commissione sottolinea l’importanza di mantenere condizioni di parità per tutti gli operatori del settore AI e di tutelare la libertà di scelta degli utenti nel mercato digitale.

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