L’Antitrust accusa Meta e indaga sulle nuove regole di WhatsApp Business: possibili rischi per la concorrenza e i consumatori
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha deciso di ampliare il procedimento istruttorio nei confronti di Meta Platforms Inc. e delle sue controllate, tra cui WhatsApp Ireland Limited e Facebook Italy S.r.l., in relazione alle nuove condizioni contrattuali di WhatsApp Business, entrate in vigore lo scorso 15 ottobre. L’Autorità, come confermato anche su alanews.it, ha inoltre avviato un procedimento per l’adozione di eventuali misure cautelari ai sensi dell’articolo 14-bis della legge n. 287/1990.
Antitrust contro Meta: nel mirino le nuove condizioni di WhatsApp Business
Le modifiche introdotte da Meta nelle WhatsApp Business Solution Terms escluderebbero dalla piattaforma le imprese concorrenti di Meta AI nel mercato dei servizi di chatbot basati su intelligenza artificiale. Secondo l’Antitrust, questa esclusione potrebbe limitare la produzione, gli sbocchi e lo sviluppo tecnico nel settore, danneggiando i consumatori e configurando un possibile abuso di posizione dominante ai sensi dell’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE).
L’Autorità evidenzia che questa situazione rischia di pregiudicare in modo grave e irreparabile la contendibilità del mercato, soprattutto a causa della scarsa propensione dei consumatori a modificare le proprie abitudini e passare a servizi concorrenti. Per questo motivo, l’Antitrust sta valutando l’introduzione di misure cautelari per evitare danni immediati durante lo svolgimento dell’istruttoria.
Implicazioni per il mercato dei servizi di AI Chatbot
Il procedimento avviato dall’Antitrust mette sotto la lente d’ingrandimento la posizione di Meta nel settore tecnologico, soprattutto in relazione all’integrazione di nuove funzionalità basate su Meta AI all’interno di WhatsApp. Le condizioni contrattuali aggiornate rappresenterebbero un limite significativo per le imprese che utilizzano WhatsApp come canale principale per l’interazione con i clienti, escludendo quelle che impiegano chatbot concorrenti di Meta AI.
Meta Platforms, nota per la gestione di Facebook, Instagram, WhatsApp e altri servizi digitali, si trova così al centro di un’indagine che potrebbe avere effetti rilevanti sul mercato europeo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, enfatizzando il ruolo cruciale delle normative antitrust nel garantire la concorrenza e la tutela dei consumatori.
