Mercato in Rosso l’11 Dicembre 2025: Bitcoin Scende a 89.000 Dollari e Perde il 2,2%

Corrado Pedemonti

22 Dicembre 2025

Milano, 22 dicembre 2025 – Questa mattina il Bitcoin ha avuto un’apertura piuttosto turbolenta: intorno alle 8.30, ora italiana, la regina delle criptovalute ha sfiorato quota 89.000 dollari nel mercato globale. Un valore che mancava da almeno due settimane, secondo i dati di CoinMarketCap. Poco dopo, però, il prezzo ha invertito la tendenza, risalendo sopra i 90.000 dollari, anche se resta ancora in territorio negativo. Al momento, la perdita giornaliera si aggira intorno al 2,2%, con oscillazioni ben visibili sulle principali piattaforme di scambio.

Bitcoin in calo: numeri e tendenze nel mercato delle criptovalute

Il movimento di stamattina non ha colto alla sprovvista gli analisti. “Era prevedibile una pausa dopo il rally delle settimane scorse”, spiega Luca Bianchi, responsabile ricerca per CryptoDataLab. A fine novembre il Bitcoin aveva toccato un nuovo massimo storico sopra i 93.500 dollari. Da allora la volatilità non è mai calata: volumi elevati e prese di profitto decise hanno segnato la seconda metà di dicembre.

Nelle ultime 24 ore il prezzo ha oscillato più volte tra i 90.800 e i minimi di 89.000 dollari, per poi recuperare qualche punto percentuale nel corso della mattinata. I dati raccolti dagli operatori internazionali mostrano una pressione al ribasso soprattutto dai mercati asiatici e nordamericani. Le cause? Una combinazione di fattori tecnici e flussi in uscita dai grandi fondi.

Dietro la discesa: prese di profitto e incertezze macro

Per alcuni esperti come Emanuela Grassi di CryptoResearch.eu, questa correzione non va interpretata come “un segnale di inversione strutturale”. Si tratta piuttosto di “prudenti prese di beneficio” dopo i forti guadagni tra ottobre e novembre. “Il sentiment resta sostanzialmente positivo, ma durante le festività natalizie i volumi calano sempre e questo accentua le oscillazioni intraday”, aggiunge la ricercatrice.

Non manca poi l’aspetto macroeconomico: le attese sulla politica monetaria americana e alcune dichiarazioni della Fed rilasciate ieri sera hanno raffreddato gli entusiasmi. Non a caso, il ribasso è coinciso con l’apertura dei mercati statunitensi e con un rafforzamento momentaneo del dollaro contro le altre valute.

Il quadro tecnico: livelli chiave e scenari possibili

Dal punto di vista tecnico, i grafici indicano che la soglia dei 90.000 dollari resta una resistenza importante per molti trader. Come spiega Stefano Venturi, analista indipendente a Torino, “una chiusura giornaliera sotto questa quota potrebbe dare il via a ulteriori vendite nel breve termine”. Ma invita alla prudenza: “Finché non si scende sotto gli 88.000 dollari in modo netto, la tendenza principale rimane rialzista”.

Tra i piccoli investitori si respira un mix tra preoccupazione e attesa: “Ho venduto una parte quando il prezzo è sceso sotto i 90mila – racconta Gianni, impiegato milanese di 34 anni – adesso aspetto che torni sopra i 91mila per rientrare”.

Impatto sugli altri asset digitali e reazioni dal mercato

La flessione del Bitcoin si è riflessa anche sulle altre criptovalute principali: nello stesso arco temporale, Ethereum ha perso l’1,8%, mentre Solana ha ceduto più del 3%. Sulle piattaforme italiane come Young Platform e The Rock Trading molti utenti hanno ridotto l’attività nelle prime ore della giornata. “Sui nostri canali Telegram c’è molta prudenza”, confermano dai servizi clienti.

Qualche trader internazionale sottolinea però che le basi restano solide: “Le aziende che hanno accumulato Bitcoin negli ultimi mesi non stanno vendendo”, riporta Glassnode, società svizzera specializzata nel monitoraggio blockchain.

Prospettive per fine anno: cosa aspettarsi dal Bitcoin

Al momento è difficile dire se la flessione proseguirà nei prossimi giorni o meno. Gli operatori ricordano che nell’ultima parte dell’anno spesso si vedono movimenti strani a causa della minore liquidità e delle chiusure festive nei mercati finanziari mondiali. Tuttavia – sottolinea ancora Luca Bianchi – “finché il prezzo resta sopra livelli chiave tra 86mila e 88mila dollari non ci sono motivi seri per allarmarsi”.

Intanto oggi c’è una certezza: la corsa delle criptovalute non si ferma mai davvero a lungo. Ogni correzione apre dibattiti accesi e fa nascere aspettative contrastanti. Tra chi vende e chi aspetta un rimbalzo, il mercato resta sotto stretta osservazione.

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