Roma, 9 dicembre 2025 – Anche oggi, molti utenti alle prime armi si trovano a dover masterizzare un CD, magari per salvare documenti, foto o musica. Succede soprattutto a chi non ha molta dimestichezza con il computer: un collega che chiede una copia di file, un parente che vuole mettere al sicuro i propri ricordi digitali o una richiesta dell’ufficio. Spesso si tratta di situazioni improvvise, dove non si può rimandare.
Masterizzare un CD: i passi essenziali
Per chi non è pratico di tecnologia, il termine masterizzare può sembrare complicato. In realtà, la procedura è più semplice di quanto si immagini. Prima di tutto serve un computer con un masterizzatore CD (attenzione: molti portatili recenti non ce l’hanno più). In quel caso basta procurarsi un masterizzatore esterno, che si trova facilmente in negozio o online a partire da circa 25 euro. Inserito il disco vergine, il sistema operativo di solito propone in automatico alcune scelte.
Se usate Windows 10 o versioni successive, la masterizzazione dei file dati si fa con Esplora File: basta selezionare i file, cliccare col tasto destro e scegliere “Invia a > unità CD/DVD”. Il sistema vi chiederà se volete una modalità compatibile con i vecchi lettori CD/DVD (come impianti stereo o autoradio) oppure una simile a una “chiavetta USB”, utile per trasferire velocemente dati tra PC. Per creare invece un CD audio – da ascoltare su lettori tradizionali – bisogna aprire Windows Media Player, andare su “Masterizza”, trascinare le tracce e avviare la scrittura.
Con i Mac la procedura è simile, anche se i nomi delle funzioni cambiano un po’. Dopo aver inserito il disco vuoto nel masterizzatore (anche qui spesso serve un accessorio esterno), si crea una cartella con i file da copiare, la si seleziona e dal menu contestuale si sceglie “Masterizza su disco”. Per i CD audio invece ci si affida all’app Musica o alle vecchie versioni di iTunes.
Alternative e consigli utili
I programmi preinstallati a volte non bastano. Per questo molti scaricano software gratuiti come CDBurnerXP o BurnAware Free, che hanno interfacce più semplici e offrono anche opzioni extra come la verifica finale dei dati scritti. L’installazione è rapida e le guide in italiano sono disponibili sui siti ufficiali.
Qualche dato pratico: i CD-R standard tengono circa 700 megabyte, meno di un gigabyte. Se serve più spazio conviene passare ai DVD (4,7 gigabyte) o alle chiavette USB. La velocità di scrittura va scelta con attenzione: troppo veloce può creare problemi soprattutto nei lettori più vecchi. Meglio non superare gli 8x per i CD audio.
Anche la scelta dei file è importante: per i dischi dati va bene la musica in mp3; per i CD audio classici invece servono tracce wav o il formato supportato dal programma che usate. Se avete dubbi, controllate le specifiche del vostro stereo o autoradio.
Perché masterizzare ancora?
In tempi in cui lo streaming e il cloud la fanno da padrone, qualcuno potrebbe chiedersi perché ancora oggi sia necessario masterizzare un CD. Le ragioni ci sono eccome: alcuni bandi pubblici richiedono ancora documentazione digitale su supporto ottico; spesso serve per dare materiale multimediale a chi non ha internet veloce; oppure semplicemente per conservare copie fisiche che durino nel tempo. Dal laboratorio Test-Audio di Milano assicurano che se ben tenuti – lontani da graffi, sole e fonti di calore – i CD possono durare anche oltre vent’anni.
Sergio M., impiegato romano, racconta: “Ho dovuto masterizzare il video della recita della nipote per darlo ai nonni senza internet. Pensavo fosse difficile ma mio figlio mi ha aiutato. Ci vogliono pochi minuti e un po’ di pazienza”. Situazioni comuni ma spesso vissute con ansia da chi non è pratico con il PC.
Aiuto e risorse online
Se qualcosa va storto si può trovare aiuto sui forum come Tom’s Hardware Italia o nei centri assistenza delle catene informatiche più diffuse. Non mancano tutorial video su YouTube e guide dettagliate offerte dai produttori dei programmi più usati.
Un consiglio degli esperti? “Durante la masterizzazione evitate di usare altri programmi pesanti o spostare il computer – spiega Roberto Bruni, tecnico informatico a Firenze – così riducete il rischio di errori”. Se avete dubbi sul risultato finale potete sempre fare una verifica dati prima di chiudere tutto.
Insomma, la masterizzazione resta una pratica viva per tanti italiani: tra nostalgia e necessità quotidiane, vedere quel disco finito porta spesso una soddisfazione speciale.
