Roma, 9 dicembre 2025 – Hai davanti un computer, magari il portatile che usi in casa o il fisso in salotto, e il tempo stringe: devi masterizzare un CD entro oggi. Può essere una raccolta di documenti importanti da consegnare al lavoro o una selezione di brani musicali da regalare all’ultimo minuto. Il problema è che con la tecnologia non hai molta dimestichezza. Come muoversi allora?
Masterizzare un CD nel 2025: cosa serve davvero
Prima di mettersi all’opera, è meglio controllare alcune cose essenziali. In casa – o in ufficio, magari nel cassetto della scrivania – devi avere un masterizzatore CD che funzioni. Molti laptop moderni, soprattutto quelli sottili e leggeri, non ne hanno più uno integrato. Però si trovano facilmente masterizzatori esterni da collegare via USB, che costano dai 15 ai 30 euro nei negozi di elettronica. Oltre a questo, serve un CD vergine compatibile con il masterizzatore (in genere basta un normale CD-R).
Scegliere il programma giusto per masterizzare
Con tutto pronto – computer acceso, masterizzatore riconosciuto dal sistema, CD inserito – resta da decidere quale software usare. Se hai un PC con Windows 10 o 11, spesso puoi masterizzare senza installare nulla: ti basta selezionare i file, cliccare col tasto destro e scegliere “Invia a > unità CD”. A questo punto il sistema ti chiede se creare un disco come unità flash (modificabile) o come CD audio/dati tradizionale. “Per chi non è esperto è la strada più veloce,” conferma Michele Serra, tecnico informatico romano. “Se invece vuoi qualcosa di più personalizzato – copertine, divisione in tracce, protezione – ci sono tanti programmi gratis.”
Tra i più semplici ci sono CDBurnerXP (che funziona anche su Windows 11), ImgBurn e il classico Nero, ancora disponibile in versione base gratuita. Su Mac, invece, si può fare tutto da Finder: basta trascinare i file sulla voce “Nuovo disco”, inserire il CD e cliccare su “Masterizza”. Chi cerca più opzioni può usare utility come Burn.
Come procedere passo dopo passo
Il percorso è simile su Windows e Mac: si scelgono i file da mettere sul CD (documenti, foto, brani MP3), li si aggiunge al progetto nel programma scelto e poi si dà conferma per scrivere definitivamente sul disco. Attenzione: una volta masterizzato un CD-R non si può più modificare; tutto quello che non metti al primo colpo resterà fuori per sempre. “Questa è una delle domande che sento più spesso dai principianti,” dice Serra. “Meglio controllare bene i file prima di partire.”
Il processo dura pochi minuti: per riempire un CD da 700 MB bastano in media 4-8 minuti a seconda della quantità di dati e della velocità scelta (di solito conviene scegliere una velocità media per evitare errori). Quando finisce, il masterizzatore espelle il disco pronto all’uso; la maggior parte dei programmi avvisa se c’è stato qualche problema.
Gli errori più comuni e come evitarli
A volte la masterizzazione va in errore: messaggi strani, dati corrotti o dischi illeggibili. Secondo le discussioni sui forum più frequentati – come Tom’s Hardware e Hardware Upgrade – le cause principali sono tre: un CD difettoso (succede anche con supporti nuovi), file troppo grandi rispetto allo spazio disponibile o software non aggiornato. Se gli errori si ripetono conviene provare dischi di altra marca o aggiornare il programma usato. “Mai forzare il cassetto del masterizzatore se si blocca,” avverte Serra. “Si rischia di rompere tutto: meglio spegnere e riprovare.”
Masterizzare nel 2025: ha ancora senso?
La domanda viene spontanea: oggi che tutti usiamo chiavette USB e cloud, ha ancora senso masterizzare i CD? Gli esperti rispondono che questa pratica resta importante soprattutto quando serve lasciare una traccia fisica che non si può modificare – come nella burocrazia pubblica o per certificare contenuti musicali originali. Insomma, chi è alle prime armi non deve spaventarsi: con un po’ di attenzione e pazienza anche nel 2025 masterizzare un CD resta alla portata di tutti.
